Capitolo 17

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Martina

<< Devo andare in classe >> sorrido sulle labbra di Jorge, << Un minuto ti prego >> mi supplica lui facendo scontrare ancora le nostre labbra mentre tiene una sua mano tra i miei capelli. Mi dà dolci e leggeri baci sulla bocca, sul mento e sul collo, poi mi guarda con quei suoi occhi verdi e con un'intensità che mi mette i brividi. << Devo andare altrimenti il professore si incazza con me >> gli do un ultimo leggero bacio e mi allontano da lui, << Ti vengo a prendere fuori dall'accademia quando hai finito >> lo sento dire prima che esca dall'aula vuota del quinto piano, mi volto a guardarlo << Ok... non vedo l'ora >> borbotto, lui sorride e io sparisco da questa classe da cui non vorrei mai andarmene. E' come se fosse il nostro posto isolato dal mondo, la nostra bolla, quel luogo dove esistiamo solo noi. Devo smetterla di pensare queste cose, non posso provare queste emozioni, non con Jorge, perché so che prima o poi tutto questo finirà. Già mi stupisce il fatto che ancora non sia finita, che mi cerca sempre, che vuole vedermi, anche dopo aver fatto sesso con lui, anche dopo questo tempo passato insieme lui non si è ancora allontanato da me. E' una cosa strana, ma comunque devo aspettarmi di tutto e non voglio rimanerci male quando lui prenderà un'altra strada lontano da me, è Jorge, è fatto così. Anche dentro di me qualcosa si è smosso, già da un po', ma cerco di reprimerlo il più possibile con la consapevolezza del fatto che so con chi ho a che fare. << Ciao tesoro >> ci raggiunge Diego a ricreazione, bacia Lodo in modo passionale e lei lo spinge vai, << Sei stupido... non qui >> lo rimprovera, << Ma mi mancavi >> fa la faccia da cucciolo bastonato lui. Anche Ruggero e Fran ci raggiungono, << A che ora ci vediamo oggi? >> chiede il ricciolo alla rossa e tutti noi guardiamo Cande, ci siamo forse perse qualcosa. << Per le 18 va bene? >> risponde lei, lui annuisce, << Scusate, ma dove andare oggi? >> chiede Mechi affiancata come sempre da Fran che si è seduto in parte a lei. << Andiamo in un pub, c'è il concerto di un gruppo emergente che ci piace un sacco e ne approfittiamo per mangiare fuori >> spiega tranquilla lei come se niente fosse. << Avete un appuntamento? >> chiede la ricciola sbalordita, << No, non è appuntamento usciamo e basta >> fa spallucce la rossa, Ruggero si gratta il capo imbarazzato, << Già, niente di che >> borbotta poi ma ho come la sensazione che stia sprizzando gioia da tutti i pori per questo incontro che non è un appuntamento a quanto pare. So che Cande lo fa apposta, vuole essere desiderata e tira matto Ruggero. << Che diavolo fai? >> sento ad un tratto Mechi dire, mi volto verso di lei e vedo Fran che si arrotola tra le dita i capelli biondi di Mechi, << Sai sono davvero belli i tuoi capelli >> si avvicina piano e li annusa << E hanno un buon profumo... tu hai un buon profumo >> si corregge. Lei rimane sbalordita da quei gesti e parole, ma si riprende subito, << Non toccare i miei amati capelli... li rovini >> lo rimprovera, lui sorride come un ebete a questa reazione, come se gli piacesse proprio essere rimproverato da lei. La bionda si mette con le braccia incrociate e un finto broncio sul viso << Sei bella anche il broncio >> gli dice Fran poco prima che suoni la campanella, mi sembra di vedere per la prima volta nella mia vita Mechi arrossire. All'accademia mi do da fare, pochi giorni fa ho fatto un provino per uno spettacolo di danza classica e sto aspettando di sapere come è andata. Sono veramente esausta quando mi butto sotto la doccia degli spogliatoi, l'unica cosa che mi rallegra è il fatto che qui fuori ci sarà Jorge ad aspettarmi, che passerò la serata con lui. Non vedo l'ora di sentirlo tra le mie braccia, di accarezzargli la pelle e passare le mani tra quei capelli sempre scompigliati. Di osservarlo in quei occhi verdi, di sentire le sue mani che mi cercano e le sue labbra che mi baciano. Non so perché continuo a pensare a lui in questo modo, ma ogni cosa che fa scatena dentro di me cose che prima non conoscevo. E poi non mi fa sentire sola, è in grado di farmi sentire sempre a casa. Forse sto impazzendo, forse dovrei smetterla di pensare a queste cose e prendere le cose come vanno, senza troppi viaggi mentali, infondo non so nemmeno cosa lui provi in realtà rispetto a questa specie di relazione che poi relazione non è. Mi vesto ed esco dall'accademia, sorrido appena lo vedo lì accanto all'entrata appoggiato al muro mentre mi aspetta. Mi avvicino a lui e mi abbraccia e mi dà un piccolo e leggero bacio sulle labbra, << Come è andata? >> mi chiede, << Bene... oggi nessuno mi ha rimproverato, anzi mi hanno fatto un sacco di complimenti >> sorrido io mentre lui intreccia le sue mani con le mie, << Sei in forma quindi >> ribatte lui accarezzandomi poi il volto, << Si sarà il buon umore >> borbotto mentre ci guardiamo negli occhi. Il silenzio ci avvolge ed è come se esistessimo solo noi. << Martina >> sento una voce chiamarmi a me familiare, con l'ansia che mi pervade mi volto a guardare se la mia sensazione è giusta. E appena incontro i suoi occhi azzurri come il ghiaccio mi blocco. << Alex >> bisbiglio io incredula. Jorge si mette sull'attenti e osserva il ragazzo davanti a me con l'aria confusa. << Io... io dovrei parlarti >> bisbiglia il mio cosiddetto ex ragazzo, << Abbiamo da fare >> si mette tra noi Jorge << E poi tu chi sei? >> chiede innervosito, << Io sono Alex piacere >> allunga la mano ma Jorge non gliela afferra rimane puntato come un cane da guardia, << Sono il suo ex ragazzo >> conclude poi Alex. Jorge sgrana gl'occhi, sembra infastidito, << Non vuole vederti >> esclama lui, << Io devo parlare con lei >> ribatte Alex mentre mi guarda con quei occhi di cui mi ero innamorata. << Per favore Martina >> insiste lui << Devo davvero parlare con te >>, << Io... >> sono in tilt << Ok >> borbotto poi. Jorge si volta verso di me confuso dalle mia risposta, << Ci vediamo dopo >> gli dico, mi sembra nervoso e spaventato da qualcosa, ma non capisco. << Non ti lascio sola con lui >> mi guarda con i suoi occhi verdi e mi rendo conto di amarli quei occhi. << Ti prego Jorge, puoi andartene? >> gli chiedo un po' infastidita dal suo atteggiamento da maschio Alfa, lui sembra sdegnato dalla mia richiesta, << Ok... me ne vado >> dice passandomi accanto e avverto tutta la sua rabbia. << Cosa vuoi? >> chiedo poi ad Alex che in silenzio ha osservato la scena, << Che bel ragazzo che ti sei scelta >> mi giudica lui, << Non è il mio ragazzo >> metto subito in chiaro, << Comunque sono qui solo perché volevo scusarmi per tutto quello che ti ho fatto >> si mette difronte a me, << Non è un po' tardi dopo un anno? >> domando io, << Lo so >> mi sposta una ciocca di capelli dal viso, ma io mi scanso e lui fa un passo indietro, << Scusa... non ti tocco >> borbotta. << Senti, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, mi sto rendendo conto che non meritavi tutto ciò che hai passato, mi dispiace davvero Martina, spero che un giorno mi perdonerai e che vivrai la tua vita felice >>.

All'improvviso, l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora