•31• Eyes blue like the Atlantic, and I'm going down like the titanic

811 53 18
                                    

Era passata una settimana dal 14 febbraio.
Alex era di nuovo di fronte casa del moro, che ormai sentiva più come una seconda casa.
Suonò il campanello, fù esattamente il ragazzo ad aprirgli.
Con un sorriso luminoso saltò giù dai tre gradini del portico e corse ad abbracciare il turchino, che ricambiò l'abbraccio.

I due entrarono in casa. Erano le 19.15 circa, e il moro aveva preparato qualcosa da mangiare per cena.

Alex osservò la stanza sorridendo

Alex: I tuoi?
Chiese non sentendo la presenza di altre persone in casa
Giorgio: Sono dai genitori di mia madre, siamo solo io e te
Rispose calmo mentre le sue guance diventavano più rosee

Il turchino sorrise avvicinandosi al ragazzo, cingendogli la vita con le braccia.

Alex: Oh, wow! È questo il famoso regalo di cui parlavi la scorsa settimana?
Chiese avvicinandosi a lui

Giorgio: Più o meno...
Rispose mandando giù la saliva

Il turchino ridacchiò
Alex: Poverini, ogni volta che arrivo io se ne devono andare!

Giorgio: Non li obbligo mica a farlo, fanno tutto da soli
Rise in risposta

Il turchino sorrise tenero, stampando un bacio sulla fronte del moro, per poi lasciarlo andare

I due mangiarono raccontandosi di come fosse andata la loro settimana.

Alex: Allora... Ti hanno dato ancora fastidio?
Domandò cauto riferendosi ai loro vecchi amici, gli stessi che avevano fatto soffrire il moro

Giorgio guardò il turchino poi sorrise piano scuotendo la testa

Giorgio: No... Non lo hanno fatto.
Esordì calmo

Alex: Benone...
Rispose

Il moro osservò di nuovo il ragazzo, poi esitò un attimo

Giorgio: Sai... Credo che tu piaccia a Dario...
Disse al turchino che, per poco, non si soffocò

Alex: Santo cielo Giorgio, vuoi uccidermi?
Ridacchiò

Giorgio: Giuro che non è il mio obbiettivo!
Rise

Alex: Credi davvero che sia così?
Chiese riferendosi alle parole del ragazzo

Il moro annuì e basta

Alex: Ew
Terminò in fine, continuando a mangiare.

I due giovani, dopo cena, si diressero in camera del ragazzo, Alex si lanciò a peso morto sul letto, mentre Giorgio afferrò il portatile e fece partire un episodio di una serie su Netflix.
Il turchino si distese, posando il pc sulle cosce, facendo cenno al moro di stendersi affianco a lui.
Quest'ultimo, sorridendo, si stese posando la testa sul petto del ragazzo, e circondandolo con un braccio, mentre la mano del turchino lo stringeva a sé per uno dei due fianchi.

I due seguivano gli avvenimenti della serie con reciproco interesse, facendo conversazioni di tanto in tanto.

Alex: Mi dispiace di non poterti inviare da me...
Disse senza distogliere lo sguardo dallo schermo

Il moro alzò leggermente lo sguardo, per poi riposare lo sguardo sul pc.
Giorgio: Non è colpa tua...
Disse disegnando dei piccoli cerchi col dito, sul petto del ragazzo.

Giorgio: Piuttosto... Parliamo sempre di me... Tu come stai?
Chiese mettendo in pausa l'episodio all'improvviso, stupendo il turchino.

Alex: Io sto bene... Oh e, a proposito, mio padre ti saluta...
Disse accennando un sorriso

All we have is now  (a wgf story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora