~•Skip Time•~
~•Alyssa pov•~
La settimana di riposo era passata in fretta. Dopo il nostro ritorno ci siamo allenate come matte. Avevamo creato un gruppo con le ragazze selezionate, in modo da non sentirci imbarazzate al nostro primo allenamento. Tra festeggiamenti e belle notizie, era arrivato il giorno della partenza. Noi della California eravamo partite il giorno prima per Miami, il nostro punto d'incontro. Le valigie erano due, una da stiva e un bagaglio a mano più il borsone per gli allenamenti. Noi quattro della California e le quattro ragazze del Texas ci eravamo date appuntamento all'aeroporto alle dieci. Il nostro volo era fissato per le undici. Il mister ci aveva prenotato dei biglietti in prima classe, grazie al contributo di mio nonno.
« Finalmente si parte! Non sono più nella pelle! »
Disse Chloe.
« A chi lo dici Chloe. Non vedo l'ora di giocare a calcio nei campi tedeschi! »
Disse Millie. Tutte noi eravamo emozionate all'idea di giocare il Mondiale.
« Tu Alyssa? Non sei emozionata all' idea di sbattere in faccia al mondo la nostra forza? »
Mi chiese Susan. Risi per poi annuire
« Siete già qui ragazze? »
Disse una voce dietro di noi.
« Allison! Che piacere vederti! »
Dissi io abbracciandola.
« Anche per me. Il mister e le ragazze dell'Arizona sono già qui? »
Chiese Allison.
« Ancora no. »
Disse Evelyn.
« Ma arriveranno sicuramente a momenti. »
Disse Isabelle.
« Infatti eccoci qui! »
Disse Mia.
« Iniziamo ad avviarci verso il check-in. »
Disse il Mister. Lo seguimmo. Fortunatamente ci mettemmo poco. Salimmo sull'aereo verso le undici meno cinque.« Signori passeggeri mancano pochi minuti alla partenza. Siete pregati di spegnere qualsiasi oggetto tecnologico di grandi dimensioni, come computer o tablet. Preghiamo inoltre di mettere il cellulare in modalità aereo. Grazie e buon viaggio. »
Annunciò il capitano della nave. Come ci era stato chiesto, mettemmo i telefoni in modalità aereo. Sistemai lo zaino sulle mie ginocchia. Tutte noi ci eravamo preparate al massimo per un viaggio di circa dieci ore. Avevamo portato moltissimi caricatori portatili, scaricato tantissimi film e attrezzate per qualsiasi evenienza. La prima classe era fantastica. Era dotata di ogni tipo di confort. Aveva i tavoli apparecchiati per bene, I finestrini erano più grandi. Un vero sogno. Era tutto come il nonno lo descriveva, solo più moderno.
~•Skip time•~
Eravamo appena atterrate. Dopo aver preso tutto e aver ricontrollato più volte di non aver lasciato nulla, abbiamo sceso le scale. Li ci stava aspettando la nostra guida. Era una ragazza abbastanza alta, occhi scuri e capelli di un rosso tendente al castano.
« Siete la Nazionale americana femminile, giusto? »
Chiese la ragazza. Annuimmo.
« Molto piacere ragazze! Io sarò la vostra guida durante questo mese di allenamenti. Mi chiamo Valerie. »
Disse la ragazza. Le sorridemmo.
« Seguitemi. Dovete prendere i vostri bagagli dalla stiva, immagino. »
Disse la ragazza. In silenzio, la seguimmo verso l'entrata dell'aeroporto. In una decina di minuti avevamo già preso le nostre valigie.
« Mi sono preoccupata io del trasporto. »
Disse indicando il pullman.
« Non doveva. »
Disse il mister.
« Invece si. Sarò la vostra guida e la vostra manager. È il minimo che potessi fare. »
Disse Valerie. Sistemammo le valigie le portabagagli del pullman ed entrammo.
« La nostra prima tappa sarà l'albergo dove alloggerete. Vi consegnerò le chiavi delle stanze. Se le avrete uguali, vorrà dire che siete compagne di stanza. Chiaro? »
Chiese Valerie.
« Si. »
Dicemmo in coro. Lentamente passò per i sedili dando le chiavi magnetiche.
« Chi ha la chiave della 32B? »
Chiese Allison.
« E quella della 44B? »
Chiese Millie.
« Ragazze calme. »
Ci ordinò il mister.
« Ascoltatemi. »
Disse Valerie. Ci sedemmo, nel silenzio più assoluto.
« Passerò per i posti e con un piccolo microfono vi farò dire il numero e della stanza. Se avete il numero della stanza della vostra compagna, alzatevi. »
Continuò. Si avvicinò a Susan.
« Io ho la 21B. »
Disse alzandosi. Guardai il numero della stanza.
« Chi ha il suo stesso numero? »
Chiese. Mi alzai.
« Susan sei in stanza con Alyssa. »
Disse Valerie.
« Forza non siate timide. »
Le incoraggiò Valerie. Questa sarà una lunga serata. Una delle più lunghe che abbia mai passato.
« Bene ragazze. Siamo arrivate. »
Disse la donna dal microfono. Quando scendemmo dal pullman, rimanemmo stupite. Un albergo a quattro stelle. La facciata gialla era decorata con tanti piccoli balconi colorati dagli splendidi fiori. La porta, bianca come la neve, era imponente e maestosa e rendeva il posto calmo e armonioso.
« Seguitemi. »
Disse la ragazza dirigendosi verso l'entrata. La seguimmo. Entrando, l'ambiente era un misto tra antico e moderno. L'abbinamento si sposava alla perfezione con la struttura. Valerie parlò con la receptionist.
« Bene ragazze, le camere sono pronte. Ci vediamo domani per la prima partita. Il mister vi informerà di tutto domani mattina a colazione. »
Disse Valerie salutandoci. Salimmo le scale.
« 21B... 21B... Ah eccola! »
Dissi sistemandomi davanti la porta. La aprii. L'ambiente era accogliente. C'erano due letti singoli. Il bagno era enorme.
« Wow. Sono davvero fantastiche queste stanze. »
Disse Susan.
« Lo devo ammettere. È davvero bellissima. »
Dissi sistemando la valigia sul letto.
« Vuoi farti la doccia prima tu? »
Chiese Susan.
« No tranquilla. Devo sistemare una cosa prima. Falla prima tu. »
Dissi aprendo la valigia. Lei annuì. Prese l'occorrente dalla valigia. Presi l'occorrente per la doccia e lo sistemai sul letto. Presi il pigiama e le pantofole. Presi il cellulare. Una chiamata da Schneider. Che tempismo che ho avuto.« Ciao Schneider! »
« Ciao Alyssa. Siete arrivate in albergo? »
« Si ed è bellissimo. Le camere sono fantastiche e il bagno è enorme. »
« Deve essere fantastico. Domani avete una partita di allenamento contro l'Amburgo femminile? »
« Vedo che sei ben informato. Comunque si. »
« Verremo a fare il tifo. Stanne certa. »
« Grazie Schneider. È quello di cui abbiamo bisogno. »
« Ora devo andare. Benji ha preparato la cena. Ci sentiamo domani. »
« A domani. »
Staccai la chiamata. Chiusi la valigia, sistemandola ai piedi del mio letto.
« Con chi parlavi? »
Chiese Susan, spaventandomi a morte.
« Era un mio amico. »
Dissi.
« E questo Schneider, domani verrà vero? »
Chiese Susan.
« Si. »
Risposi. Lei mi fece un ghigno. Presi la mia roba ed entrai in bagno. Dovevo scaricare rutto questo stress. E subito.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
¡HOLA!Alyssa parte insieme alle sue compagne per la Germania, dove le aspetta una serie di partite di allenamento con alcune delle squadre tedesche. Alyssa non vede l'ora di rivedere il suo amico Schneider che verrà a vedere la partita di allenamento delle ragazze. Ma cosa succederà nel prossimo capitolo?
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ALL'ULTIMO RIGORE (Seconda Parte)
Fanfiction[In fase di riscrittura] Questa è la seconda parte della storia. Katlynn Walker, per gli amici Kat, è una diciassettenne che ha un sogno: diventare una calciatrice di fama mondiale e guidare il suo paese alla vittoria dei Mondiali. Cresce in una fam...