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~•Narratore pov•~
Alyssa era difronte alla persona che meno si aspettava di vedere.
« Alyssa. Dobbiamo ancora finire di parlare. »
Disse Roberto.
« D'accordo. »
Disse Alyssa, chiudendo la porta alle sue spalle.
«Alyssa tua madre Kate non ti ha voluto dire nulla su tuo padre perché... »
La voce gli morì in gola, a causa del groppo che si era formato. Deglutì a fatica.
« È sicuro di sentirsi bene Roberto? »
Chiese Alyssa, preoccupata.
«Alyssa. Sono io tuo padre. »
Disse, ignorando del tutto la domanda posta in precedenza.
« C-cosa? »
Disse lei incredula.
« Possiamo... parlarne in privato? »
Chiese l'uomo. La ragazza lo fece entrare in stanza. Tom era lì. Roberto gli aveva detto tutto prima di salire per entrare in camera sua. Conosceva troppo bene quella ragazza, e sapeva che avrebbe iniziato a piangere. Non era l'unico ad aver sentito quella frase. Benji, scendendo le scale aveva sentito la conversazione. Non aveva intenzione di origliare. Si era solo trovato lì nel momento sbagliato. Nel frattempo nella stanza di Alyssa, quella conversazione continuava a ferire Alyssa.
« Sono scappato lasciandola sola in ospedale. E me ne pento. Ero troppo giovane per avere dei figli e scappare l'unica soluzione ragionevole all'epoca. Pensavo avesse abortito, ma quando sono venuto a sapere che stavo per diventare padre, corsi in ospedale. Ho avuto un attacco di panico e sono partito con il primo aereo disponibile. »
Disse Roberto. Alyssa trattenne le lacrime. Non riusciva a reggersi in piedi.
« P-perchè? Perché ti sei presentato solo adesso? Perché hai aspettato tutto questo tempo? »
Chiese lei che a stento tratteneva le lacrime.
« Ho aspettato diciotto anni della mia vita, sperando che veniste a trovarci almeno una volta. »
Disse la ragazza che ormai aveva cominciato a piangere.
« Non conoscevo l'indirizzo della casa di tua e tua madre, a causa del suo lavoro, non poteva muoversi di casa. »
Disse Roberto, tentando di calmarla.
« Quindi mi sta dicendo che per diciotto anni lei non si è mai preoccupato di venirci a cercare? »
Chiese la ragazza.
« Vostra madre non ha mai voluto dirmi dove vi avevano portato! Non sapevo da dove cominciare. Sono andato a casa di Kate, qualche anno dopo, e mi ha detto soltanto che eravate felici. Non mi ha mai voluto dire nulla. Mi mandava solo delle vostre foto, ogni tanto. »
Disse Roberto, alzando la voce. Alyssa spalancò gli occhi.
« Non volevo alzare la voce. Scusami Alyssa. »
Disse il padre. Alyssa rimase in silenzio, guardando l'uomo che aveva difronte.
« T-ti perdono. Se ho perdonato la mamma, posso perdonare anche te. »
Disse la ragazza sorridendo. L'uomo l'abbracciò. Alyssa rimase immobile. Lentamente si lasciò andare. Finalmente aveva l'affetto paterno che tanto aveva atteso.
« Grazie papà. »
Disse lei. Roberto si sentì stringere il cuore alla parola papà. Lei dal canto suo aveva aspetto anni. Sognava da una vita di poter chiamare un uomo papà. Finalmente aveva la possibilità di avere una madre e un padre.
« Assomigli a tua madre. Sei uguale a lei. »
Disse Roberto, staccandosi dall'abbraccio.
« Lo so. Me l'hanno detto in molti. »
Disse lei, asciugando le lacrime.
« Ora ti lascio sola. Buonanotte tesoro. »
Disse l'uomo aprendo la porta.
« Buonanotte papà. »
Disse lei, salutandolo con un gesto della mano. L'uomo le sorrise. Uscì dalla stanza, sorridendo. Finalmente aveva incontrato sua figlia. E ne era più che felice. Alyssa, nel frattempo, sorrideva come un ebete. Suo padre era il famoso Roberto Hongo. Ancora non poteva crederci. Si lasciò cadere sul letto. Quel enorme sorriso che aveva stampato in faccia non riusciva a farlo sparire. Sperava di non rimanere bloccata per sempre. A risvegliarla dal quel fantastico momento, fu la voce del suo amato fidanzato, Benji. Si alzò per aprirgli.
« Ciao di nuovo principessa. »
Disse lui. Lei continuava a sorridere.
« Ciao anche a te. »
Disse lei, alzandosi sulle punte per baciarlo. Lui poggiò le mani sui suoi fianchi, mentre Alyssa avvolse le sue attorno al suo collo. La prese in braccio, per colmare quell'enorme differenza di altezza. Si staccarono. La fece scendere.
« Vogliamo guardare un film? »
Chiese Alyssa. Benji annuì. Si stesero sul letto, guardando il nuovo film che era uscito. Lo fece partire. Benji la abbracciò, dandole un bacio sul collo. Il film cominciò. Alyssa crollò quasi subito. Benji sorrise nel vedere quella piccola ragazza, dormire beatamente tra le sue braccia. Era bellissima. Le ciocche di capelli che le coprivano il viso la rendevano un angelo. Adorava l'odore che i suoi capelli emanavano. Adorava le sue labbra e i suoi occhi. Senza neanche accorgersene, anche Benji si addormentò, stringendo a se la sua piccola e tenera fidanzata.

~•Skip Time•~

~•Narratore pov•~
La mattina dopo arrivò in fretta, i raggi del sole lentamente filtrarono dalla persiana della stanza. Suonò la sveglia. Alyssa aprì lentamente gli occhi.
Oggi comincia il mondiale.
Pensò la ragazza.
« Ehi. »
Disse scuotendo Benji. Lui aprì gli occhi.
« Buongiorno principessa. »
Disse lui baciandola a stampo. Si alzarono. Lui uscì dalla stanza in silenzio. Non potevano rischiare di farsi scoprire. Alyssa diede un altro bacio a stampo a Benji e chiuse silenziosamente la porta. Entrò in bagno. Si spogliò, entrando successivamente nella doccia. Dopo cinque lunghi minuti uscì, indossando la tuta della squadra, con sotto la divisa. Prese il borsone, dove aveva sistemato gli scarpini e i calzettoni. Prese l'occorrente per la doccia e degli elastici di riserva. Svegliò Susan, che dopo alcuni lamenti, si era alzata, dirigendosi verso il bagno. Alyssa rise e prese il cellulare controllando eventuali messaggi e chiamate. Aveva un messaggio dai suoi fratelli e una chiamata da parte della nonna. La richiamò. Nessuna risposta. Avrebbe provato nel pomeriggio.
« Finalmente comincia il Mondiale. »
Disse Susan emozionata. Scendemmo nella reception dove tutti i ragazzi che alloggiavano in hotel erano pronti per l'inizio del Mondiale.
« Buona fortuna ragazze. »
Disse il capitano della squadra brasiliana porgendomi la mano.
« Anche a voi. »
Disse Alyssa stringendogliela.
« Tu devi essere Alyssa Walker, il capitano della squadra americana. Io sono Alice Fox, il capitano della squadra che rappresenta l'Inghilterra. »
Disse la ragazza bruna.
« Molto piacere Alice. »
Disse la mora, porgendole la mano, che l'inglese strinse con piacere. Tutti diedero la "buona fortuna" ai capitani e alla squadra.
Che la sfida del Mondiale abbia inizio
Pensò Alyssa. Finalmente ognuno poteva dimostrare chi era su quel campo da calcio e ogni sfida sarebbe stata più difficile della precedente. E le ragazze degli Stati Uniti le avrebbero vinte tutte.

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¡HOLA!
Alyssa scopre che suo padre è il famoso calciatore brasiliano Roberto Hongo. Benji e Alyssa passano una notte insieme, dormendo l'uno tra le braccia dell'altro. Il mattino seguente tutti, comprese le squadre del Mondiale maschile, si ritrovano nella hall, pronti per affrontare il Mondiale. Ma cosa succederà nel prossimo capitolo?

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ALL'ULTIMO RIGORE  (Seconda Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora