Capitolo 32#Impotenza

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POV ALICE

Mi accompagnarono fino al portone principale. Una lastra di legno ingioiellata fino ai cardini. Poi un servo lo spalancò e mi trovai di fronte ad una navata larga il cui pavimento a scacchiera era attraversato da un lungo tappeto rosso.

Alla fine del tappeto c'era un trono d'oro e d'argento rifinito con pietre rosso sangue. Era il trono della Regina.

Mi avvicinai titubante rischiando di inciampare in quell'enorme gonna fatta di tende. Salii i gradini e mi misi al suo fianco imbarazzata con

-Siedi- mi ordinò sorridendo amorevolmente.

Guardai su cosa dovevo sedermi. Erano due scimmie che reggevano una seggiolina minuscola per me. Mi sedetti e sperai tanto di non aver schiacciato quelle scimmiette.

Che posto bizzarro. E non avevo ancora visto tutto.

-Bere!- urlò la Regina facendomi sussultare. Subito dopo arrivò un pesce che si reggeva sulla coda e portava un vassoio. Si avvicinò a Sua Maestà e le porse un lungo bicchiere pieno di succo scuro.

Lei non diede nemmeno il tempo al pesce fuor d'acqua di posare da qualche parte il vassoio che pretese qualcos'altro.

-Portatemi un maiale!-strillò annoiata e i miei occhi si spalancarono nel vedere un povero piccolo maialino che veniva gettato sotto i tacchi della Regina.

-Un po' di pancetta calda rilassa i miei piedi- spiegò sorridendomi e scrollando i piedi sulla pelle rosa dell'animaletto come se fosse la cosa più normale del mondo, ma io sapevo che non lo era, nemmeno nel paese delle meraviglie -Ne vuoi uno, Ehm?- domandò.

Cercai di restare il più calma possibile e sussurrai un fiebile "No, grazie"

-Fate venire i miei panzoni!- gridò ancora e mentre sussultavo per l'ennesima volta non potei fare a meno di chiedermi se i suoi servi portassero dei tappi per le orecchie per proteggersi dalle sue urla-Voglio presentarteli.- continuò a tono normale rivolgendosi a me-Parlano in modo molto buffo...PANZONI!

Avevo smesso di ascoltare a 'panzoni'. Avevo capito chi erano, solo speravo di sbagliarmi.

Da dietro le tende comparvero dei piccoli ometti pelati con vestitini colorati e un grosso cuore rosso stampato in fronte. Oh, no.

Gesticolarono un po' tra di loro per decidere chi doveva iniziare a parlare e poi accadde.

Pincopanco (o Pancopinco?) mi notò e strizzò gli occhi per vedermi meglio mentre io provavo in tutti i modi a squotere la testa e zittirlo. Per mia fortuna capì, ma Pancopinco (o Pincopanco? ) no.

-Quella per caso...- borbottò corrucciato.

-No, non lo è- lo corresse l'altro sorridendo e pestandogli i piedi.

-Alla rovescia, secondo me...- insistette lui.

-Ma non lo è in alcun modo!- lo zittì finalmente l'altro e i miei polmoni tornarono a funzionare.

Non seppi per quale assurdo motivo la Regina fece una risatina odiosa e chiese ai 'panzoni' di andarsene.

Volevo solo andare via di lì ma non potevo e quello che vidi dopo non lo avrei mai voluto vedere.

I portoni si spalancarono e ne uscirono due carte in armatura che portavano un corpo. Guardai meglio. Quella persona era viva, per modo di dire.

Il piccolo corteo si fermò davanti al trono e un fante, un uomo alto con una benda rossa sull'occhio si fece avanti e baciò la mano della Regina.

Nel vedere il cambiamento della luce negl'occhi della Regina la mia mente avanzò un'ipotesi alquanto bizzarra: amore. Ma forse ero solo stanca.

-Chi è questa incantevole creatura?- domandò alla Regina. Sentivo il suo sguardo su di me e la cosa non mi piaceva.

-Ehm...la mia nuova favorita- gli rispose la Regina.

-Si, ma il suo nome...

-Ehm.

-A quanto pare il vostro nome sfugge alla mente della sovrana.

-Il suo nome è Ehm. IDIOTA!

-Vengo da Fandonia.- balbettai come in trance tenendo sempre lo sguardo fisso sul prigioniero in catene.

-Fortuna con il prigioniero?- domandò secca la Regina alzandosi dal trono.

-È...testardo...- rispose il fante sfilandosi i guanti neri arrabbiato.

-Portatemelo davanti!- ordinò lei e subito le carte portarono il prigioniero su per gli scalini proprio di fronte alla Regina.

-Salve, Maestà- esordì la vittima.

Il cuore mi balzò in gola quando realizzai che quella era la voce di Will.

-Ciao Will...ho saputo che Alice è tornata a Sottomondo, tu sai dove si trova?- lo salutò la Regina saltando subito al dunque.

-Chi? Alice? E coosa ne so?- rispose. Mi sembrava strano. Perso. Mi sembrava il ragazzo dietro alla siepe -Avete l'Oraculum, no? A che vi servo?

-Non so...è sempre un piacere vedere calare l'ascia sul collo di colui che è riuscito a sfuggirmi per sei anni.- quasi gridò lei con gli occhi che sputavano fiamme.

Mi si gelò il sangue nelle vene nel sentire la parola ascia.

Senza che me ne accorgessi la Regina aveva mollato uno schiaffo a Will tra le sue risatine isteriche.

Mi sentivo impotente. Lui era stato portato via non senza incrociare gli occhi con i miei. Trattenni a stento un singhiozzo quando vidi il vuoto in lui. Ecco cosa mi voleva dire Luke: Will è morto.

Alice in Wonderland, return to UnderworldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora