Negli anni in cui San vive in Francia si sente inizialmente a disagio, anche perché non conosce la lingua, cosa che lo rende più introverso di quanto già non lo fosse.
Nei corsi di lingua francese il disagio aumentava sempre di più, fino a che al terzo giorno conosce un bambino più o meno della sua età, e come lui, era di nazionalità coreana.
-Ciao! Come ti chiami?- il ragazzino fu il primo a farsi avanti.
-M... Mi chiamo S... San- disse molto timido.
-Piacere San!- subito si siede accanto a lui e gli tende la mano -io mi chiamo Changbin- sorride.
-Piacere- sorride anche lui, ora si sentiva un po' meglio, insomma, ora aveva qualcuno con cui parlare.
-Se hai problemi con la lingua puoi chiedere a me, io sono molto bravo- sorride orgoglioso di sé stesso.
-Si! E dimmi, da quanto tempo sei qui?-.
-Beh più o meno tre mesi- fa spallucce.
San lo guarda sorpreso, non poteva credere che quel bambino stia ancora nel corso di base.
Changbin sembra che gli abbia letto nel pensiero e sorride.
-Mi piace qui e poi gli altri nel corso intermedio sono grandi e noiosi, quindi mi hanno permesso di rimanere qui ancora un po'- spettina un po' il piccolino.-Capito- sorride ma ora mette un adorabile broncio -però non è giusto! Perché tutti quelli che conosco sono più alti di me?-.
-Guarda che anche tu crescerai e sicuramente sarai molto alto!- sorride e prende entrambe le guance di San -Quindi stai tranquillo ok?-.
San annuisce e poi inizia il corso di lingua, ora San inizia a divertirsi nel corso grazie a Changbin.
(...)
Una volta passati gli undici migliori anni della sua vita, il giovane San si trovava sull'aereo per tornare a Seoul, non vedeva l'ora di rivedere il suo amico d'infanzia, anche se negli anni ha avuto pochi contatti con lui per il cambio dell'ora.
Al suo fianco c'era il migliore amico Changbin, che stava dormendo. È riuscito a convincerlo di andarci con lui con la condizione che tutti i giorni gli avrebbe preparato da mangiare e che avrebbero vissuto sotto lo stesso tetto.
San era molto emozionato, ma una cosa molto strana era passata anni fa, quando il suo primo calore è apparso, a grande sorpresa di tutti, sono rimasti a bocca aperta quando si è scoperto che lui era un alfa. Lui stesso ne era sorpreso e non vedeva l'ora di poterlo annunciare davanti a Wooyoung.
Anche Changbin era un alfa e questo spiegava perché andavano così tanto d'accordo, oltre che ad avere molte cose in comune.
Quando atterrano, San letteralmente trascina l'amico a far controllare i loro documenti e prendere le valige.
-Madonna... sta calmo San! Mica scappa!- sbuffa Changbin stanco per il viaggio.
-Lo so! Ma io voglio vederlo adesso!- aveva un enorme sorriso sul viso, si vede che era emozionato.
Changbin sbadiglia -Almeno prendiamo un caffè... se no mi dovrai portare sulla schiena per tutto il tragitto! A piedi!- lo guarda con aria di sfida.
-...-
Alla fine San lo accontenta e gli compra del caffè e qualche dolce per farlo stare buono, anche lui beve un po' di caffè visto che iniziava a sentire un po' di stanchezza.
Dopo aver mangiato vanno fuori l'aeroporto, fuori li aspettava la sorella maggiore di Changbin, Luna.
Almeno lei li avrebbe portato nel appartamento che i due giovani avrebbero condiviso.
-Bonjour ma soeur!- disse Changbin alzando un braccio verso la sorella.
-Ragazzino non mi salutare in una lingua che non conosco- alza gli occhi al cielo.
-Va bene, scusa noona- sospira.
I due fratelli non avevano un gran rapporto tra fratello e sorella, questo perché entrambi sono alfa e soprattutto, perché hanno vissuto separati. I loro genitori hanno divorziato quando erano ancora piccoli e il padre portò Changbin in Francia, mentre la madre rimase in Corea con Luna.
San si sente leggermente a disagio per quella atmosfera che stava diventando sempre più distaccata e fredda, nessuno dei fratelli si guardava in faccia, quasi come se si odiassero.
-Beh... signorina Luna, ci può portare nel mio appartamento?- San disse timido.
-Si, muovetevi- detto ciò lei va verso il parcheggio e i due ragazzi la seguono in silenzio.
Una volta in macchina, i due mettono le valige nel portabagagli della Toyota della ragazza, salgono in macchina e si mettono le cinture di sicurezza.
(...)
Per tutto il tragitto ci fu un silenzio di tomba, Luna guardava la strada, Changbin aveva le cuffie alle orecchie e guardava fuori dal finestrino, e San si sentiva molto a disagio, quindi imita l'amico e mette una delle sue canzoni preferite, growl degli exo e guarda fuori dal finestrino.
Quando arrivano davanti al complesso di appartamenti, i due scendono dalla macchina e Luna se ne va con un cenno della mano.
-Lascia perdere, da quel che ricordo è sempre stata così- sospira prendendo le valige ed entrando nel complesso.
-Ma perché fa così? C'è... siete fratelli, io non riesco ad arrabbiarmi con il mio fratellino- lo segue con le proprie valige.
-Te l'ho già detto San... meglio lasciar perdere-.
San sospira e si arrende, l'unico argomento che a Changbin non piace parlare è quello della famiglia. Sa solo l'essenziale, come gli aveva detto Changbin, e questo bastava.
-Allora? Apri tu o apro io?- disse indicando l'ascensore.
-E che cazzo Binnie... anche tu hai le mani!- sospira e preme il pulsante. Quando le porte dell'ascensore si aprono entrano e San preme il pulsante del terzo piano.
-Sai che non mi piace quando mi chiami così!- disse arrabbiato.
-Va bene!- sospira -Sei un alfa molto brontolone!- fa un musino triste.
-E tu un alfa effeminato- guarda altrove per non guardarlo, nessuno riesce a resistere quando San fa quella faccia da cane bastonato.
-Beh almeno sono più bello di te- ridacchia facendogli la linguaccia.
-Io ti ammazzo!- sospira grattandosi la testa per la rabbia.
-Dai calmati, se no diventi calvo!- ride ancora e quando le porte dell'ascensore si aprono, prende le proprie valige e corre verso la porta del appartamento.
-ORA TI STRANGOLO!- disse furioso e prendendo le valige corre dietro di lui.
San ride e quando arriva davanti alla porta, inserisce la combinazione della porta, lancia le valige all'interno e chiude in fretta la porta, mettendosi di peso su di essa.
-CHOI SAN!! APRI IMMEDIATAMENTE QUESTA MALEDETTA PORTA!!!- disse un furioso Changbin che bussa altrettanto furioso la porta.
-NOOOOOOOO!!- ride ancora -Va bene!- appena apre la porta Changbin gli salta addosso e gli fa il solletico, San non resiste e quindi si arrende subito tra le risate.
Dopo che Changbin si sente soddisfatto lo lascia e fa entrare anche le valige per poi guardare l'appartamento -Wow... non è male-.
-Vero?- disse mentre riprende fiato e si mette in piedi -E tu che pensavi che avevo pessimi gusti!-.
-Beh mi aspettavo un appartamento tutto rosa con tanto di arcobaleni e unicorni- disse mentre ride e va verso le camere da letto.
-SAREBBE STATA FANTASTICA- disse mentre gli si illuminano gli occhi al solo pensiero di avere un appartamento come aveva descritto Changbin.
-PIUTTOSTO PREFERISCO DORMIRE A CASA DI MIA SORELLA!- disse arrabbiato, ora si pentiva di aver detto quella cosa a l'amico.
-Tranquilo, stavo scherzando- ridacchia e va nella stanza più grande.
San e Changbin si erano organizzati che la stanza più grande diventava di diritto di San, e l'altra la sceglieva Changbin. Per fortuna c'erano 3 stanze e Changbin poteva scegliere quale delle due libere sarebbe stata sua.
Ora San era felice di ritornare a vivere a Seoul, nonostante siano passati tanti anni, ma non gli importava, voleva solo rivedere Wooyoung.
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𝕐𝕠𝕦 𝕒𝕣𝕖 𝕠𝕟𝕝𝕪 𝕞𝕚𝕟𝕖 - 𝕎𝕠𝕠𝕤𝕒𝕟
Fanfic✦✧✧ Due bambini, amici da tanto tempo ed entrambi molto testardi di carattere. All'inizio uno era più basso dell'altro, quello più alto sapeva nel profondo che sarebbe stato un alfa e che l'amico sarebbe stato un omega, visto quanto era dolce e gent...