Capitolo XVII

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TAYLER'S POV

Quando entrai nel parcheggio della scuola lei non c'era.

Guardai scrupolosamente a destra e a sinistra, non c'era.

Spensi il motore, scesi dalla macchina e facendo ruotare le chiavi intorno al mio indice mi incamminai verso la palestra. Ero leggermente nervoso, forse più che leggermente.

Avevo passato tutto il pomeriggio a pensare a come sarebbe stato passare del tempo di nuovo con lei.

Parlare, ridere, scherzare, non sapevo se sarebbe stato tutto come prima.

Per un momento avevo considerato l'idea di provare a intrattenere una conversazione con il muro di camera mia, tanto per non arrivare impreparato... ma per fortuna mi ero subito reso conto delle idiozie che mi giravano in testa e così avevo accantonato il pensiero.

Il fatto che non si fosse presentata davanti al portone d'ingresso della scuola mi aveva mandato in confusione. Ero sicuro di averle detto testuali parole, davanti al suo armadietto: "Fatti trovare fuori, dal portone." e poi lei era scappata, per andarsi a cambiare in spogliatoio.
Cosa c'era di fraintendibile delle cinque parole che le avevo detto? Niente, assolutamente niente. Allora perché non era lì?

Feci il giro da dietro. Schiusi la porta per vedere se c'era ancora qualcuno in palestra, ma era deserta.
Spinsi di nuovo sulla maniglia, per aprila ancora un po'. Misi la testa dentro e un profumo di pulito invase le mie narici. C'era un carrello delle pulizie nell'angolo. Guardai in basso, ma il pavimento non era bagnato. Dovevano aver già pulito da un pezzo... e allora dove si era cacciata quella ragazza?

Tornai sui miei passi e mi diressi alla macchina.
Provai a chiamarla...

tu-tu-tu, stava squillando. Schiacciai il tasto del viva voce, mentre mi appoggiavo al cofano della mia auto.

"Pronto?"

Stavo per rispondere, quando la voce di Sophie mi interruppe.

"Scherzo è la segreteria telefonica. Lasciate un messaggio dopo il bip o se no cazzi vostri -bip-"

Scoppiai a ridere, che cretino ci stavo pure cascando!
Quella ragazza non riusciva mai a prendere nulla sul serio.

Decisi di aspettarla ancora per un po', forse si stava cambiando. Avrei potuto fare un salto in spogliatoio per controllare, ci avrei trovato qualche ragazza di sicuro.

Sorrisi ai miei sporchi pensieri e iniziai a giocare di nuovo con le chiavi.

"Ciao Tayler" mi salutò una voce civettuola. Alzai la testa, una ragazza non troppo alta con i capelli biondi che le ricadevano sulle spalle agitava la mano nella mia direzione. Ero sicuro di conoscerla, si chiamava.... avevo il suo nome sulla punta della lingua.
Kelly, Kylie, Kelianne... qualcosa del genere.

Le feci un cenno con la testa e lei salì in macchina sorridendo.

I minuti passavano, ma Sophie non si era ancora fatta viva e nel frattempo mi aveva salutato tutta la squadra di pallavolo, mancava solo l'allenatrice.

Pensai di rinunciare e tornarmene a casa, quando intravidi la figura di Sophie che si dirigeva verso il parcheggio. Alzai una mano nella sua direzione per farle vedere dov'ero ma sembrò non accorgersene.

"Sophie" urlai, continuando ad agitare la mano in aria. "Sophie" ma la ragazza continuò per la sua strada.
Va bene tutto, ma essere ignorato anche no. La mia pazienza aveva un limite. Mi avvicinai a  lei che nel frattempo aveva appoggiato il borsone a terra per cercare qualcosa al suo interno.

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