Capitolo I

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SOPHIE'S POV

Ogni anno era sempre la stessa storia.

Arrivava quel giorno in cui l'idea di divertimento veniva demolita, mattone dopo mattone, per lasciare posto alla scuola.

Non so voi, ma a me l'ultimo giorno di vacanza sembrava non esistere. Non facevi in tempo ripescare tutti i vecchi quaderni, con ancora qualche pagina bianca, che ti ritrovavi seduta dietro un banco ad ascoltare la prossima lezione.

Ebbene quel fatidico giorno arrivò senza che io me ne accorgessi. Dopo aver rimandato la sveglia per l'ennesima volta, non sapevo perché continuassi a impostarla all'alba, decisi di alzarmi.

Scesi in cucina.

"Buongiorno tesoro" mi salutò mia madre alzando la testa dallo schermo del telefono. Da quando si era scaricata instagram quest'estate, pensava di essere già diventata un influencer.

La liquidai con un "mh" e mi sedetti di fianco a mia sorella, lasciando cadere la testa sul tavolo.

Stavo morendo di sonno.

"Tutto bene?"mi chiese Charlie.

Mugugnai,  era troppo faticoso mettere insieme una frase di senso compiuto. Chiedevo solo un cuscino o una coperta e un po' di tempo in più per dormire.

"So io cosa ti serve!" esclamò mia sorella presa da un colpo di genio.

Non sapevo cosa aspettarmi, così con molta fatica girai la testa nella sua direzione.

Cercai di aprire gli occhi, ma c'era troppa luce in quella stanza.

Un aroma di caffè invase le mie narici e si propagò nella mia testa, era proprio quello ci voleva.

Anche la bella addormentata si sarebbe svegliata con un bel caffè caldo, altro che quel stupido bacio di un principe.

Afferrai la tazza che Charlie mi stava porgendo, per berne un lungo sorso.

"Ohhh ma che schifo" esclamai sputando quella sorta di caffè. "C'è un po' di caffè nel mio zucchero...blahhh".

La mia gemella era sempre stata abituata a versare una vagonata di zucchero nel caffè e la cosa mi disgustava molto.

Sembrava di bere uno sciroppo per la tosse.

"Senti secondo me dovresti moderarti" mi disse lei guardandomi di traverso. Mi faceva troppo ridere il modo in cui pronunciava la parola "moderarti", ci metteva talmente tanta enfasi che non riuscivi a prenderla sul serio. 

Le allungai la sua tazza, soffocando una risata.

Decisi di farmi un nuovo caffè leggermente meno dolce, anche se solo l'odore era bastato per svegliarmi, quando mia madre mi disse "Cosa pensi di fare signorina, è troppo tardi. Dovete muovervi su su!"

Era una gran balla, le dava solo fastidio che mettessi in disordine la sua cucina.

"Ah, ha chiamato Bryce" aggiunse Charlie, infilandosi il cappotto e afferrando le chiavi della macchina.

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