CHARLIE'S POV
Finii la doccia e scesi le scale. Di Sophie e Bryce non c'era più alcuna traccia: dov'erano finiti? Girai per casa in cerca di Josh ma non c'era nemmeno lui. Se n'erano andati sul serio.
Una voce addormentata mi chiamò dal divano: era Josh.
"Sono andati da Dunkin' Dounuts." disse sbadigliando, mentre tentava di trovare la forza per alzarsi dal divano. "Ti ho aspettato." Mi fece cenno di sedermi di fianco a lui, e lo feci. Mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio sulla fronte. Amavo il modo in cui era così dolce con me: a Sophie sarebbe venuto il voltastomaco.
"Mi piaci tantissimo" gli dissi guardandolo intensamente negli occhi.
Perché con lui non riuscivo a tenere la bocca chiusa? Ma soprattutto, perché non ero in grado di tenere a freno i miei pensieri?
Diventai rossa come un peperone, e mi tappai di nuovo la bocca: come sempre avevo fatto una delle mie figure.
"Anche tu Taylor, volevo lo dicessi prima tu di me: prima le signore no?", mi disse facendo il baciamano.
"Com'è magnanimo da parte tua Richards, lasciami fare pure tutte le brutte figure!" dissi ridendo.
Ci alzammo insieme dal divano e andammo a piedi da Dunkin' Dounuts.
Entrammo nel bar e trovammo Bryce e Sophie seduti ad un tavolo: sembravano intenti a finire una discussione molto importante. Li raggiungemmo e ci sedemmo. Stavo morendo di fame, e Josh mi doveva dei pancake. Si alzò e andò ad ordinarli, prima ancora che potessi chiederglieli io. Già pregustavo il momento in cui sarebbero stati sotto i miei denti. I camerieri portarono poco dopo un frappuccino per lui e dei pancake con sciroppo d'acero e lamponi: i miei preferiti, ma come lo sapeva?
"Mi davi l'idea di una a cui piacciono i lamponi, ti associo a loro: un sapore da decifrare, ma sicuramente buono." mi sorrise, mentre iniziavo a gustare i miei pancake.
D'un tratto Sophie si alzò dal tavolo, come se stesse cercando di scappare da qualcosa.
"Devo andare, ci vediamo a scuola.", riuscii a sentire soltanto la sua voce, ero troppo presa dalla mia colazione per aver fatto attenzione a cosa fosse realmente successo. Anche Bryce sembrava non avesse la più pallida idea di dove fosse andata, ma soprattutto del perché si era alzata così velocemente. Tutti e tre ci guardammo, cercando di capire cosa fosse successo.
L'unico che se n'era accorto era Josh, che disse:
"Stava seguendo un ragazzo."
"Un ragazzo?" chiesi con la bocca piena di cibo. Forse era un ragazzo inerente al patto? Bryce mi sembrava preoccupato, ma soprattutto geloso: il suo sguardo era diventato cupo e buio.
"Bryce ti tocca la cosa?" chiese Josh al cugino: che domanda spietata.
"Non mi interessa" disse cercando di sembrare il più disinteressato possibile.
"Si, si può dire così", risposi ironica con voce rauca. Una professoressa delle medie ripeteva in continuazione questa frase, solo Dio sa quante note io e mia sorella abbiamo preso perché ridevamo. Ormai era diventata una filosofia di vita.
"Lo so che mi vuoi" replicò Josh, cercando di fare una voce il più possibile femminile. Oh, questa non me la sarei persa per nulla al mondo.
Bryce subito dopo arrossì, e io avevo capito dovessi immischiarmi.
"Miei cari signori Hall e Richards: abbiamo intenzione di parlare dell'accaduto? So cos'è successo, non ha senso fare i finti tonti" ero così tanto abituata a vedere polizieschi con Sophie che sarei stata pronta a volare a new York e lavorare nell'NYPD come detective:"Sappiamo perché siamo qua oggi."
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not ANOTHER love story
Fiksi RemajaDue sorelle. Il loro ultimo anno di liceo. Nuovi amori, vecchie conoscenze. Incontri e scontri caratterizzeranno e cambieranno quella che sarà la loro vita fuori da una noiosa scuola superiore. Immergetevi in questa avvincente storia e non ve ne pen...