Un grido, un'esplosione. I Tre Manici di Scopa non avevano più un muro e il caldo sole di giugno entrava senza barriere. Una ragazza mora di circa quattordici anni piangeva disperata mentre un'altra con i capelli ricci era sdraiata sopra di lei, pallida e con gli occhi spalancati ma vitrei. Lily si lasciò sfuggire un gridolino. I suoi amici erano paralizzati. James si riprese
«Peter, Emmeline portate i ragazzi nella cantina di Mielandia e riportateli ad Hogwarts» i due si riscossero e annuirono
«Ragazzi seguiteci» urlò Emmeline più forte che poteva, cercando di non far tremare la sua voce.
«Lily, so che non lo farai mai, ma puoi seguirli?» James si girò verso la ragazza. Le scendevano lacrime di rabbia sulle guance
«Come hai detto tu, non lo farò mai» rispose ferma. Il ragazzo non disse più niente. Alice e Frank avevano seguito Peter ed Emmeline e li avevano aiutati a radunare più persone possibile, mentre gli altri sei erano usciti
«Io e Mary andi...» Remus aveva cominciato a parlare, ma un'altra esplosione li fece separare.
Lily si ritrovò in un vicolo secondario, senza troppe lesioni e si girò quando sentì un rumore. Sirius era accanto a lei, ma aveva battuto la testa.
«Sir! Sirius! Rispondimi Sirius!» cominciò a urlare Lily scuotendo il ragazzo, mentre altre lacrime le rigavano il viso.
«Non penso che si sveglierà» disse una voce divertita alle spalle di Lily. Si girò. Tre figure ammantate di nero e con delle maschere sul volto troneggiavano sopra di lei. Uno di loro mosse la bacchetta e la maschera sparì
«Lestrange» ringhiò Lily alzandosi e impugnando la bacchetta
«Ciao sanguesporco, ci rivediamo» ghignò lui. La ragazza stava per scagliargli contro un incantesimo, ma gli avvenimenti degli ultimi minuti l'avevano incredibilmente indebolita. Lestrange fu più veloce. Fece volare via la sua bacchetta, la legò con delle corde invisibili e la fece andare con le spalle contro il muro. Gli altri due Mangiamorte non avevano ancora detto una parola, ma si tenevano vicini. Lestrange si avvicinò a Lily con la stessa strana luce negli occhi che aveva anche sul treno il primo giorno di scuola. Le sue mani cominciarono a vagare sul corpo della giovane. Le aveva tolto la maglietta e stava giocando con il suo reggiseno quando
«Stupeficium!» il ragazzo volò lontano da Lily. Sirius si era alzato tremante e con del sangue che gli grondava da una ferita sulla fronte, ma negli occhi aveva uno sguardo combattivo. Mormorò un incantesimo e la ragazza si ritrovò libera. Le due figure incappucciate erano rimaste così sconvolte dopo aver visto Lestrange volare lontano da loro, che non si accorsero che Lily aveva impugnato la bacchetta. Aveva solo il reggiseno addosso, ma in quel momento non era il suo problema principale. Corse ad affiancare Sirius, entrambi con le bacchette alzate. Anche i mangiamorte le avevano sguainate, pronti a combattere. Erano due contro due. Cominciarono a lanciarsi incantesimi a vicenda.
«Non avete neanche il coraggio di farvi vedere in faccia» disse disgustato Sirius, senza fermarsi. I due mangiamorte si guardarono, ma non fecero niente e continuarono a combattere. Andarono avanti per molto tempo finchè Lily non riuscì a schiantare quello contro cui stava duellando. Vedere il compagno a terra, fece abbassare la bacchetta all'altro Mangiamorte e in quell'unico momento di distrazione Sirius lo fece volare poco lontano da loro. I due ragazzi avevano il fiatone. Il corvino appellò la maglietta bianca, ancora per terra, e la porse a Lily. Lei gli saltò addosso
«Grazie Sir» gli sussurrò
«Per così poco».
La ragazza si rivestì e si avvicinarono insieme al primo mangiamorte. Gli tolsero la maschera e Lily cadde in ginocchio. Severus Piton era steso senza sensi sulla strada, con gli occhi chiusi. Non ci poteva credere. Quello che era stato il suo migliore amico, il suo primo collegamento con il mondo magico, il suo riferimento da bambini, avrebbe guardato Lestrange violentarla senza fare niente. Altre lacrime le uscirono dagli occhi. Sentì Sirius inginocchiarsi accanto a lei, tirarla su e abbracciarla forte. Non si separarono fino a che Lily non si fu calmata. Il ragazzo le fece passare un braccio sulle spalle e la tenne stretta a sè. Doveva portarla da James. Si avvicinarono anche all'altro mangiamorte e gli fecero sparire la maschera. Questa volta fu il cuore di Sirius a perdere un battito. Un ragazzo molto simile a lui, poco più piccolo, era steso per terra. Regulus Black. Il corvino aveva sempre saputo che i suoi genitori avrebbero fatto il lavaggio del cervello al fratellino, ma non riusciva a credere che fosse diventato mangiamorte così giovane. Non era neanche maggiorenne. Una lacrima solitaria gli attraversò il volto. Stavolta fu Lily a stringere forte Sirius. Era a conoscenza degli enormi problema che il ragazzo aveva con la sua famiglia. Non la considerava neanche più tale. Ma vedere il fratello in quelle condizioni doveva essere difficile, qualsiasi fossero i loro rapporti, lo capiva. Sirius distolse lo sguardo e trattenne le lacrime. Doveva essere forte. Ricominciarono a camminare, abbracciandosi e sostenendosi a vicenda.L'esplosione aveva fatto volare Remus e Mary che erano atterrati vicini, in una delle vie principali. Era pieno di gente che correva in tutte le direzioni, che urlava, che piangeva. Genitori che chiamavano i figli, ragazzi che cercavano gli amici o i fidanzati. Quattro mangiamorte si avvicinarono a Remus e Mary, che si alzarono velocemente, sguainando le bacchette. Vennero subito affiancati da quattro signori, tre uomini e una donna. Cominciarono a combattere, sei contro quattro, ma i mangiamorte erano molto forti e lo scontro era equo. Mary schivò un incantesimo di pochi centimetri e la nota tranquillità di Remus venne rimpiazzata da pura rabbia. Cominciò a muovere la bacchetta più velocemente di prima, sembrava inarrestabile. Disarmò un mangiamorte e per poco non ne schiantò un altro. Mary lo affiancò, combattiva quanto lui. Riuscì a far volare lontano una di quelle figure incappucciate. Gli adulti vicini a loro erano rimasti senza parole dalla bravura dei due adolescenti e ricominciarono a combattere armati di nuova determinazione. Ne riuscirono a metterne K.O. altri due. I mangiamorte rimasti si smaterializzarono, sicuri che in uno scontro due contro sei non sarebbero mai potuti uscire vincenti. Remus e Mary si abbracciarono, per ritrovare la forza. Nella confusione, ricominciarono a cercare gli amici.
James era atterrato in una piazzetta non troppo grande, sbattendo la caviglia. Si alzò a fatica e zoppicò fino a Marlene, caduta poco lontano da lui. Lei gli corse incontro e gli offrì un braccio per sostenersi. James le rivolse un sorriso pieno di gratitudine.
«Dobbiamo andare ad aiutare gli altri» disse il ragazzo e Marlene annuì. Cominciarono ad avviarsi verso un vicolo quando due Mangiamorte comparvero davanti a loro. I ragazzi sguainarono le bacchette e cominciarono a combattere. Erano sicuramente tra gli studenti più bravi e meritevoli di Hogwarts, ma i loro avversari erano maghi adulti e dopo poco Marlene e James erano già stanchi. Sentivano che stavano perdendo e quando un'altra figura li raggiunse sperarono fosse un auror. Purtroppo si sbagliavano. Una donna dai lunghi capelli scuri, ricci e disordinati si avvicinò ai duellanti e altra paura si aggiunse alla tristezza e al terrore che già era nei ragazzi.
«Bene bene chi abbiamo qui?» Bellatrix Lestrange aveva la bacchetta in una mano e con l'altra giocherellava con una ciocca di capelli. La sua voce aveva un tono divertito e negli occhi c'era una luce folle. Quando gli altri due Mangiamorte la videro abbassarono le bacchette. James e Marlene avrebbero potuto attaccarli, ma erano così stanchi che erano felici di una piccola tregua
«Ah, qui abbiamo l'amico del mio caro cuginetto, Potter!» cantilenò la donna scrutando il ragazzo, che ricambiò con uno sguardo carico di disgusto. Non poteva credere che suo fratello fosse imparentato con una persona simile. Bellatrix si spostò davanti a Marlene
«Ah, ma questa è figlia di William McKinnon! Forse ti potrei risparmiare, ma come mai sei insieme ad un traditore del sangue come questo qui?» chiese la donna, indicando con il capo James
«Lui è il mio migliore amico, non azzardarti a toccarlo!» le urlò per risposta Marlene
«Forse non ti risparmierò» concluse Bellatrix. James si mise davanti alla ragazza, come uno scudo, ma la caviglia gli faceva sempre più male, era sicuramente rotta, e il ragazzo non ebbe la forza per dire niente
«Oh, ma che carini» disse sarcastica la Mangiamorte. Bellatrix fece un cenno con il capo ai due uomini dietro di lei che contemporaneamente attaccarono James. Per fortuna il ragazzo aveva i riflessi del cercatore e riuscì ad evocare uno scudo. Iniziò a combattere contro i due, ma sapeva di non avere possibilità. Marlene si stava per mettere accanto all'amico per aiutarlo a combattere, ma Bellatrix la ostacolò. La ragazza cominciò a duellare con la donna davanti a lei quando questa urlò
«Crucio!»
Marlene non ebbe il tempo di fare niente e la maledizione la colpì in pieno petto. Fu come se mille spade l'avessero trafitta e un dolore lancinante le riempì tutto il corpo. Si accasciò per terra e sentì i sensi che l'abbandonavano. L'ultima cosa che vide fu Bellatrix Lestrange con la bacchetta puntata contro di lei che rideva. Poi chiuse gli occhi.
James vide l'amica cadere a terra priva di sensi e un urlò sovrastò la risata folle della mangiamorte
«Marlene!» riprese a combattere con più rabbia e con più determinazione e riuscì a schiantare uno dei due uomini. Con la coda dell'occhio, riusciva a scorgere Bellatrix che continuava a torturare Marlene, ormai svenuta. Poi successe un miracolo. Venti persone, o forse di più, si smaterializzarono al centro della piazza. James riconobbe Alastor Moody, Dorcas Meadowes, i gemelli Prewett e qualche altro auror prima di accasciarsi a terra e chiudere gli occhi.
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"𝐓𝐫𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚" || 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬
Fanfiction1977, 𝐇𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬 Lei capelli 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢, lui 𝐜𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐢. Lui occhi 𝐧𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨𝐥𝐚, lei 𝐬𝐦𝐞𝐫𝐚𝐥𝐝𝐨. Lei alunna 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨, lui sempre in 𝐩𝐮𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Lui 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞, lei 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨𝐬𝐚. Ah, e 𝐬𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐚𝐧𝐨 𝔖�...