Capitolo 21- L'ORDINE DELLA FENICE

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Ai M.A.G.O mancavano poco più di due settimane e tutti gli studenti dell'ultimo anno erano in preda all'agitazione. Studiavano in ogni momento libero, in gruppo o da soli, nel parco, in biblioteca o nelle Sale Comuni. Quella mattina, i Grifondoro più grandi erano a lezione di Incantesimi quando la professoressa McGonagall entrò nell'aula
«Buongiorno professor Flitwich, posso rubarle alcuni ragazzi?»
«Ma certamente!»
«D'accordo allora» la donna spostò gli occhi su un foglio che aveva in mano
«Signor Black, signorina Evans, signor Longbottom, signor Lupin, signorina McDonald, signorina McKinnon, signor Minus, signor Potter, signorina Prewett e signorina Vance seguitemi prego» disse, uscendo dalla classe. I ragazzi la seguirono confusi fuori dall'aula e poi attraverso i corridoi, il primo a fare la domanda che ronzava nella testa di tutti fu Sirius
«Dove stiamo andando?»
«Nell'ufficio del preside» rispose secca lei. Il corvino stava per chiederle il motivo, ma la McGonagall lo fulminò con uno sguardo e il ragazzo rimase zitto. Raggiunsero il gargoyle e dopo che la professoressa ebbe pronunciato la parola d'ordine, cominciarono a salire la stretta scala a chiocciola. La donna aprì la porta dello studio
«Buongiorno Albus, ecco i ragazzi» disse, dopodiché se ne andò. Il professore fece apparire alcune sedie e le ragazze si sedettero, mentre i Malandrini e Frank rimasero in piedi.
«Buongiorno ragazzi. Come sapete fuori di qui c'è una guerra» cominciò l'uomo     «Per questo motivo avevo fatto venire degli auror ad Hogwarts e loro mi hanno riferito alcune cose. So che voi siete stati tra i più bravi studenti e so che alcuni di voi li hanno davvero impressionati» aggiunse, indicando con un cenno del capo Lily e James «Per questo motivo avrei una domanda da farvi. Come forse saprete, esiste un gruppo di persone che prova ad ostacolare i mangiamorte»
«L'ordine della fenice!» esclamò Alice, interrompendo il preside
«Precisamente, signorina Prewett» riprese lui «Mi chiedevo se, quando avrete finito la scuola, aveste voglia di entrare a farne parte».

Entrare a far parte dell'Ordine della Fenice. Lily non poteva rifiutare. Aveva sempre voluto diventare un'auror, una volta finita la scuola e quella proposta per lei era più che allettante. Doveva, anzi voleva, combattere le persone che le avevano portato via il suo migliore amico, che l'avevano privata dei genitori. Doveva vendicare sua madre e sua padre e niente avrebbe potuto fermarla.

Un'idea geniale. L'Ordine della Fenice era proprio ciò che James voleva. Desiderava combattere quegli stupidissimi ideali dei purosangue, combattere le persone che avevano fatto soffrire la ragazza che amava.
Lily. James sapeva che lei avrebbe accettato senza pensarci troppo, era una ragazza forte, capace di badare a se stessa, ma il solo pensiero di lei a combattere lo faceva sentire male. Sarebbe stata in prima fila, con la bacchetta alzata e non avrebbe accettato un'altra possibilità. James lo sapeva bene e doveva farsene una ragione, perché era sicuro che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea alla sua ragazza. Sarebbe stato lì per lei, a supportarla, ad aiutarla e a difenderla, fino alla morte.

Perché no. L'Ordine della Fenice sembrava la soluzione migliore. Sirius non desiderava altro che combattere i Mangiamorte, per far avere un futuro migliore a se stesso, a Marlene, ai suoi figli. Avrebbe combattuto contro gli ideali che i suoi genitori avevano sempre supportato, forse proprio contro la sua famiglia, ma non sarebbe stato un legame di sangue a fermarlo. La sua nuova, vera famiglia era in quella stanza con lui, era a Villa Potter e sarebbe sempre stata al suo fianco.

L'Ordine della Fenice? A Peter non sembrava una grande idea. Perché avrebbe dovuto entrare a far parte di un gruppo che combatteva, se poteva rimanere a casa al sicuro. Non sentiva sua la causa contro Voldemort, ma non poteva non accettare, i suoi amici ne avrebbero fatto un dramma e lui sarebbe stato allontanato, ne era sicuro. Si era sempre sentito diverso. Nel gruppo, non era quello bello e affascinante, come James e Sirius, e non era neanche quello calmo e responsabile, come Remus. Chi era lui? Si era sempre chiesto come avesse fatto uno come lui ad entrare nel quartetto più famoso di Hogwarts. Avrebbe detto di sì, perché era questo che tutti si aspettavano da lui. O almeno così credeva.

Silente sapeva di aver chiesto molto a quei ragazzi. Erano ancora giovani, non avevano neanche finito la scuola, ma la guerra infuriava fuori dalle mura di Hogwarts e più persone erano dalla loro parte meglio era. Sapeva che quei dieci che aveva davanti erano coraggiosi e disposti a tutto pur di proteggersi a vicenda, non si sarebbero mai traditi.
Scrutandoli, il vecchio preside poteva vedere determinazione negli occhi di tutti. Di quasi tutti. Gli sembrò che nello sguardo di Peter Minus ci fosse un'ombra di indecisione, ma forse era stata solo una sua impressione.

Lily fu la prima a rispondere «Si, ne sarei felice» disse, sicura. Fu subito seguita da tutti gli altri, che diedero la stessa risposta.
«Perché dobbiamo aspettare la fine della scuola?» chiese James «Non possiamo entrare a farne parte subito?» era chiaramente impaziente. Silente si fece scappare una risatina e gli rivolse uno sguardo bonario
«State ancora frequentando la scuola, tra poco avete gli esami, non avete bisogno di altre cose a cui pensare» rispose il preside. Il ragazzo sbuffò, ma rimase in silenzio.
«Vi prometto che appena possibile vi farò avere notizie» e dopo aver dato loro quella sicurezza, l'uomo congedò i Grifondoro, che tornarono alle loro lezioni con un'altra sfida ad attenderli.




*SPAZIO AUTRICE*

scusate scusate scusate per questo mini capitolo mi farò perdonare giuro.
ci vediamo la prossima settimana con un capitolo più lungo :)
ciau

-Ele🧸

"𝐓𝐫𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚" || 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora