Capitolo 15- IL COMPLEANNO

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«Auguri Prongs!!» James cadde dal letto, svegliato da Sirius che gli aveva urlato in un orecchio
«Ma ti sei impazzito!» gli urlò per risposta
«Comunque grazie!»
«Auguri James!»
«Auguri Prongs!» anche gli altri due Malandrini gli fecero gli auguri.
James scese in Sala Comune sorridente e una massa di capelli rossi gli corse incontro
«Auguri amore!» esclamò Lily, scoccandogli un piccolo bacio e saltandogli al collo.
«Non vanno a letto insieme, ma già si dicono "amore"» sussurrò acidamente Sirius a Remus che roteò gli occhi. Dal sorriso del Black però si vedeva quanto fosse felice per l'amico.
Dopo che Lily lo ebbe lasciato anche le altre ragazze gli fecero gli auguri e tutti insieme scesero a far colazione.
Molti studenti, soprattutto ragazze, si avvicinarono per fargli gli auguri e, dopo aver ringraziato tutti, James si sedette con gli amici e la fidanzata
«Ehi Prongs, sono sicuro che almeno una di quelle voglia davvero farti "la festa"» sghignazzò Sirius. Lily Evans rimaneva un enorme punto interrogativo per lui. Da una parte lei non gli era mai stata simpatica, sempre così acida e perfettina, ma dall'altra era da tanto che James era fissato con quella ragazza. Forse voleva solo metterla alla prova, vedere quanto teneva al suo amico.
«Oh mio dio, non ci posso credere» esclamò Marlene, colpendosi il viso con una mano.
Lily arrossì e James le prese la mano con fare rassicurante, dopo aver lanciato un'occhiataccia a Sirius. La guardò negli occhi e silenziosamente le ripetè che non lui non aveva fretta. La ragazza sorrise e si riprese.
A quel punto intervenì Remus «Sempre delicato» disse sarcastico, rivolto a Sirius, che gli fece una linguaccia.
In quel momento sul tavolo dei Grifondoro planò un grande gufo dalle piume marroni e atterrò proprio davanti a James. Portava con sè un pacco e una busta. Il ragazzo aprì per prima la lettera, era da parte dei suoi genitori.
Gli auguravano un allegro compleanno e gli avevano inviato un regalo. Il pacco era lungo, James non se ne era accorto subito perché era molto che non sentiva i genitori ed era felice di ricevere una loro lettera, ma immaginò cosa si celasse sotto l'incarto.
Tolse velocemente la carta e prese in mano il regalo.
Una nimbus 1001 lucente e nuovissima
«Wow» un'esclamazione estasiata proruppe dai suoi amici. Anche lui era molto felice e, soprattutto, molto grato ai genitori per la stupenda scopa.

James passò il resto della mattinata insieme ai suoi amici. Lily capiva che per lui erano come fratelli e ovviamente non si oppose.
Stettero un po' al campo di quidditch per provare la nuova scopa di James e per divertirsi. Sirius il giorno prima aveva chiesto alla McGonagall la possibilità di "prenotare" il campo per qualche ora per il compleanno di James e lei glielo aveva accordato, anche se un po' riluttante.
James era ovviamente il più fissato con il quidditch e lo considerava il massimo del divertimento, giocava nella squadra dal secondo anno ed era uno degli studenti più bravi del secolo, a detta della McGonagall. Anche a Sirius piaceva, giocava con facilità e con il solito stile elegante tipico dei Black e a Peter non dispiaceva guardarlo, ma giocare non era il suo forte. Prendeva parte alle partite con gli amici perché non voleva rimanere escluso, nonostante l'evidente goffaggine nel volare. Remus invece la pensava un po' diversamente. Per lui guardare le partite andava bene, anche se pensava che ci fosse di meglio da fare, non odiava il quidditch, ma giocare si. Da quando era piccolo soffriva di vertigini e nonostante avesse provato a volare più volte non aveva mai capito quale fosse il gusto di rimanere in aria per correre dietro a delle palle. Quel giorno, mentre i suoi amici volavano sulle scope, lui aveva preferito rimanere sugli spalti a leggere un libro.
Dopo il quidditch, i quattro avevano passato il resto della mattinata a divertirsi insieme. James non poteva essere più contento e i regali che i suoi amici gli fecero lo resero ancora più felice. Peter gli aveva comprato una strana scatolina gialla con un buco da una parte e un tastino sulla parte superiore. Se appoggiavi l'occhio sulla cavità e spingevi il bottone potevi vedere un susseguirsi di foto dei Malandrini.
Remus gli aveva preso un orologio non troppo costoso, ma molto bello, con il cinturino nero e Sirius gli aveva regalato un poster dei Cannoni di Chudley, la sua squadra di quidditch preferita, autografato dal capitano.
Mentre il ragazzo stava riponendo la scopa e gli altri regali in un posto sicuro fece una domanda che gli ronzava in testa da tutto il giorno ai Malandrini
«Posso uscire da solo con Lily questo pomeriggio?» i tre lo guardarono stupiti
«Ma stai scherzando?» gli chiese incredulo Sirius
«Se a voi non sta bene lo capisco    »
«Ma che stai dicendo!! Certo che sì!» esclamò Remus, a volte davvero sorpreso dall'ingenuità del suo amico.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo
«Grazie ragazzi» sorrise agli amici, che ricambiarono
«E non voglio neanche una festa stasera» aggiunse poi ricominciando a sistemare le sue cose. A quelle parole, però, il sorriso sul volto dei Malandrini, soprattutto di Sirius, si spense.
«E come mai scusa? » gli domandò il corvino
«Non ho bisogno di niente del genere, mi basta passare la mattinata con voi e il pomeriggio con Lily» Sirius non replicò e Remus sorrise, pensando a quanto era riuscito a crescere il suo amico in così poco tempo.

Dopo pranzo, James prese in disparte Lily
«Esci con me oggi pomeriggio?» la ragazza lo guardò stupita
«Ma non stai con Remus, Sirius e Peter?»
«Non ti va di uscire?» le chiese sospettoso e un po' deluso.
«No no ti pare» si affrettò a dire Lily vedendo il viso di James
«Ero solo sorpresa che non sarai con i Malandrini» spiegò, posandogli una mano sul viso
«Loro mi hanno già avuto stamattina, il pomeriggio sono tutto tuo» le disse lui, malizioso, cingendole la vita con le braccia. Lily allungò il collo e lo baciò
«Portami dove vuoi» concluse sorridendo.
James rise, le prese la mano e la trascinò fuori da Hogwarts. Era un bella giornata e, per fortuna, non faceva neanche troppo freddo. Arrivarono fin sotto un albero, il ragazzo si fermò e ribaciò Lily. Entrambi sorrisero
«Il compleanno migliore della mia vita» sospirò felice
«Addirittura» disse lei alzando gli occhi al cielo
«Lily Evans ora è mia» spiegò il ragazzo, come se fosse un cosa ovvia.
Poi scoppiò a ridere, vedendo che la ragazza si era imbronciata e gli dava le spalle. La circondò da dietro con le sue grandi braccia e le cominciò a baciare il collo. Lily rise, si girò e lo baciò. Rimasero seduti sul prato per un sacco di tempo, sotto il cielo sereno di fine marzo a guardare Hogwarts e a baciarsi.
Quando il sole cominciò a tramontare i due si alzarono
«Vieni, ti porto in un posto speciale» disse James e Lily lo seguì. Camminarono per un po', attraversarono un piccolo bosco e ad un certo punto James disse alla ragazza
«Chiudi gli occhi» lei lo fece e il corvino le prese le mani e la condusse in un posto ancora ignoto a Lily
«Aprili» il paesaggio davanti a lei la lasciò a bocca aperta.
Non sapeva neanche dov'era, ma davanti a lei c'era tutto il castello, illuminato dalla luce arancione del tramonto.
«È stupendo» sussurrò Lily girandosi verso James. Lui la baciò.
Alla ragazza sembrò di star vivendo la scena di un film romantico o di stare in uno di quei romanzi rosa che piacevano tanto ad Alice. C'erano solo loro due, circondati dal silenzio di quel luogo nascosto e illuminati dalla luce dorata del sole che scendeva.
Ad entrambi sembrava che quella magia non sarebbe mai potuta essere spezzata.
Purtroppo si sbagliavano.

"𝐓𝐫𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚" || 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora