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Con uno scatto mi racchiuse tra le sue braccia, intrappolandomi al suo petto. Affondai il naso nell'incavo del suo collo, inspirando a fondo la sua fragranza, mentre le sue mani accarezzavano tutta la mia schiena.
Era così surreale, temevo di aprire gli occhi e di scoprire che fosse tutto un sogno.
Allontanai la testa quel tanto che bastava per riuscire a guardarlo, feci scorrere i palmi aperti fino ad allacciarli dietro la sua nuca.
Occhi negli occhi, la sua notte sui miei prati, i respiri mischiati e spezzati, il suo calore sulla pelle.
Si leccò il labbro inferiore, guardando poi la mia bocca.Baciami!, urlavo in silenzio, Baciami e riportami a casa.
E come solo lui sapeva fare, mi lesse alla perfezione, macinando quei pochi centimetri che ci separavano con uno scatto felino.
Fu un'esplosione nucleare, uno zoo nello stomaco e il vuoto più totale in testa.
Mi sollevò da ogni dubbio o paura, danzando con la lingua e con i denti. Il suo sapore fu come la pioggia durante la siccità, quel retrogusto dolciastro del tabacco mi inebriò fino alla punta dei capelli.E me ne infischiai di controllare se fossimo soli, indietreggiai tirandomelo dietro fino a sedermi sulla balaustra della terrazza, le sue mani non smisero di imprimere i loro marchi di fuoco, rivendicando ogni centimetro di me.
Con uno schiocco di labbra passò a razziare il mio collo, mi inarcai per dargli più spazio."Quanti?" Chiese ad un tratto, mentre mi leccava la clavicola.
Aprii gli occhi tremanti, non capendo la domanda.
"Cosa?" Soffiai con l'affanno, agguantando con le dita i suoi capelli.
Li tirai e gemetti di dolore quando Josh affondò i denti con rabbia sulla mia giugulare.
"Voglio sapere quanti." Ripetè, scavandomi i polpastrelli nelle cosce lasciate scoperte dalla gonna che era risalita pericolosamente.
Quanti? Quanti cosa? Che..
Ah.
Collegai la domanda all'impeto del suo attacco sfrontato al mio collo, che non accennava minimamente a finire.
"Io.." balbettai persa nella sensazione delle sue labbra su di me, che nel frattempo erano scese al centro del mio petto.
Josh grugnì, mordendomi malamente di nuovo la carne sopra al seno sinistro.
"O-otto!" Gemetti di dolore e piacere, tutta la gelosia che provava la stava sfogando su di me e non potevo esserne più contenta.
Lo sentii imprecare, e con uno scatto mi allargò di più le gambe, posizionandosi nel mezzo e tirandomi a se. Con una mano mi afferrò i capelli alla nuca, costringendomi a guardarlo negli occhi.
Era furente. Emanava fuoco e fiamme, se avesse potuto mi avrebbe incenerita sul posto.
Ma con me non poteva fare due pesi e due misure.
Gli presi il mento in una morsa ferrea, scavando le unghie smaltate di nero nelle sue guance."E tu?" Sibilai.
Alzò un angolo della bocca, consapevole di essere appena stato colto in fallo, il bastardo.
Si, il mio bastardo."Tredici." Disse, passandomi poi la lingua sul labbro superiore.
Che stronzo. E aveva pure il coraggio di arrabbiarsi? Ma non potevo biasimarlo, eravamo entrambi sulla stessa barca.
"Un numero sfigato." Commentai acida e colpita sul nervo della mia gelosia.
Lo sentii sorridere in quel fottuto modo arrogante sulla mia bocca, prima che ricominciasse a baciarmi come se non ci fosse un domani.
Continuava a tenermi per la nuca, l'altra mano risalì la coscia destra, sentivo la pelle sfrigolare al suo passaggio. Arrivò all'apice, scostò con fare quasi scocciato le mie mutandine e affondò le dita dentro di me. Le fece scattare qualche volta, strappandomi ansiti e gemiti prima che mi rendessi conto di che cosa stavamo facendo.
Agguantai il suo polso per fermarlo, strappandomi dalle sue labbra e lo guardai allibita.
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Corri lontano da me
Storie d'amoreCOMPLETA IN REVISIONE (potrebbero variare alcuni nomi, farò più in fretta che posso) *** Scarlett ha passato l'adolescenza a scappare, prima ancora di sapere da che cosa si stesse nascondendo. I suoi genitori le hanno lasciato un segreto che nemmeno...