🌬️Brivido~ capitolo 10

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canzone del capitolo:
Beautiful Day degli U2

THEO'S POV
Avrei tanto voluto dimostrarle un po' di affetto, avrei davvero voluto che sapesse che per me quello non era un atteggiamento da ragazzina pazza che preferiva vedere la realtà piuttosto che vivere in un sogno come tutti gli altri compagni che aveva a quell'età. Ma non ne ero capace, non riuscivo a muovere un solo muscolo o a dire qualcosa di sensato perché sapevo che se lo avessi fatto avrei solo ottenuto una risposta fredda o uno scansamento se solamente avessi avuto il coraggio di abbracciarla. Solo così le avrei dimostrato che ero cambiato, ma sapevo già che lei non mi avrebbe mai ascoltato.
La mia era solo una corazza finta per non mostrare come dentro mi sentissi realmente. A quanto io mi sentissi in soggezione parlando con Scott, che è un vero Alpha, a quanto io mi sentissi imbarazzato e mortificato per tutto quello che avevo fatto in passato, a quanto mi sentissi impotente davanti a lei.
Stavo quasi per cedere quando mi disse che lei non si fidava di me. Nel profondo lo sapevo ma sentirmelo dire dal vivo era diverso che pensarlo solamente con una stramba vocina nella mia testa.

"Tutto bene?" si assicurò prima di riprendere il filo del discorso
"Si" mi limitai a rispondere. Lei non mi diede molto peso ed iniziò a parlare.
"Non so se tu ricordi la me di sette mesi fa. Credo di sì. Timida e insicura con il mondo, una bomba ad orologeria con chiunque conoscessi" sorrise "Ora invece bomba ad orologeria con tutti e fuoco e fiamme con te, mi sembra giusto" continuò sorridendo.
"È da quando sei tornato che ti odio, ma non è da quando sei tornato che incomincia la mia storia. Una storia di odio incondizionato verso determinate persone.
Stava andando tutto per il meglio. Avevamo momentaneamente annientato i cacciatori e fatto fuori l'Anuk-Ité. Tu avevi "dimostrato di avere un cuore" nonostante io credevo non lo avessi, dato quello che ci hai fatto. Purtroppo non sono qui per parlare di questo, in fondo lo sai già e, per quanto mi piaccia provocarti, questo non è il momento in cui voglio farti ribollire il sangue nelle vene" rivelò. Inutile dire che era una provocazione bella e buona, voleva farmi arrabbiare, eccome se lo voleva. Voleva suscitare la mia ira solo per non parlare di quanto accaduto nel bosco il giorno prima, ma allo stesso tempo voleva raccontarmi la storia della sua vita, perché nel profondo sapeva di non riuscire a mantenere più quel segreto tutto per sé.
I suoi Demoni.
"Per quasi quattro anni ero stata considerata la ragazzina timida e insicura ma allo stesso tempo tutto pepe. Ma sai, era brutto. Era brutto non essere considerata da praticamente nessuno. Far parte del branco solo perché si è la sorella dell'alpha. Non ero l'unica umana del branco eppure ero quella meno utile all'interno della squadra, ma sinceramente mi piaceva essere così. Essere umana. Non essere cacciata. Perché sì, se ora sono un obiettivo dei cacciatori è solo colpa loro. Tutta loro" sospirò

"Ad Isaac piace il modo in cui adesso affronto la situazione, non mi lascio mettere i piedi in testa da nessuno, ma quando tre anni fa viveva qui la situazione era completamente diversa."
"Però, per quanto ricordi, fra me e te non è mai circolato buon sangue" dissi spontaneamente
"L'evento di sette mesi fa non ha mai influito sull'odio che provo per te, ritieniti fortunato" io annuii e lei continuò: "Tralasciando ciò, Scott e Stiles avevano organizzato una cenetta romantica per Malia e Lydia per festeggiare la nostra "vittoria". Era passata circa una settimana dalla morte di Argent e della Monroe non c'era più traccia, credevamo che finalmente tutto fosse finito" sorrise teneramente con lo sguardo basso "Ma non era così. Scott, da sbadato qual era, dimenticò a casa il regalo che aveva fatto a Malia e io fui costretta a riportarglielo. Mi inviò un messaggio con l'indirizzo del ristorante e a piedi mi avviai verso il locale. Era tutto completamente buio e faceva molto freddo essendo dicembre. Io tutta sola per le strade di Beacon Hills a vagare alla ricerca di un ristorante con un pacchettino rosso fra le mani. Quando fui quasi arrivata intravidi la jeep di Stiles che aveva accompagnato tutti. Estrassi il cellulare dalla tasca e digitai il numero di mio fratello affinché capisse che mi trovassi lì fuori.
Squillò una, due, tre volte, poi nel momento in cui avvertii la voce di mio fratello lasciai cadere il cellulare e il regalo sull'asfalto. Aprii la bocca come se volessi gridare, ma dalla mia bocca non uscì nulla" rivelò "La guerra non era finita, sapevo che tutto stava per ricominciare, che a Beacon Hills non ci sarebbe mai più pace finché sarei stata in vita. E la guerra è appena ricominciata, sette mesi dopo" proseguì con tono serio "Proprio qui, sotto la clavicola. Un vecchio proiettile di Argent mi aveva attraversato la carne facendomi accasciare sul cemento. Sgranai gli occhi per vedere chi avesse seguito ogni mia mossa. La vidi, era lei, la Monroe" avvertii una certa tensione nella stanza e potevo capirlo. Stava parlando della persona che oggigiorno l'aveva resa quello che era, l'aveva mentalmente uccisa trasformando la vecchia Hayley McCall nella nuova Hayley McCall che però per me era sempre la stessa. Il suo sorriso, il suo carattere forte e diretto erano capaci di farmi immediatamente andare fuori di testa.
"Stavo quasi per perdere i sensi quando mio fratello, sentendo lo sparo venne da me a soccorrermi accompagnato da Stiles, Lydia e Malia.
"Hayley va tutto bene" mi accarezzava il volto mente dentro di lui iniziavano a fare capolino i sensi di colpa
"Scott, Scott. Ti prego ascoltami" dicevo quasi piangendo
"Non mi resta molto, ma ti prego combattili. Fallo per me, fai in modo che si pentano di essere nati" la mia voglia di fare ironia su tutto era alta anche in punto di morte" sorrise
"Vidi una lucina bianca, capii che per me non c'era più spazio in questo mondo, che forse era meglio così. Che la mia vita era giunta al termine e che a diciassette anni non avessi mai avuto un'esperienza che mi cambiasse al meglio la vita, una persona che dipingesse la mia anima con i colori dell'arcobaleno, che mi guardasse con gli stessi occhi con cui io ammiro il tramonto. Mi passarono davanti tutti e diciassette i miei anni e mi resi conto, in punto di morte, che la mia vita non era stata come quella che davvero volevo" aveva di nuovo gli occhi lucidi
"Volevo provare quel brivido che si ha quando sei su una giostra e sfrecci a tutta velocità. Sapevo che oramai chiedevo troppo e spontaneamente chiusi gli occhi. Tutto intorno a me si faceva ovattato, quando lo sentii, un morso.
Per qualche secondo sentii scorrere il sangue nelle vene sempre più velocemente. Avrebbe potuto anche uccidermi viste le mie condizioni ma posso dirlo, mio fratello mi ha salvato la vita!"
"Quindi è questa la verità" che idiota
"Aprii di scatto gli occhi, mi sentii come rinata. Come se una scintilla stesse rianimando il mio corpo inerme, come se tutti avessero ancora bisogno di me. Brillarono. Luccicarono di giallo. I volti spaventati dei miei amici furono la prima cosa che notai. Ero talmente debole che nemmeno mi ero resa conto che mi avevano trascinata in un luogo appartato in cui potermi mordere senza che nessuno ci vedesse. Ero diventata un lupo mannaro, come loro. Credevo di non essere più l'anello debole del gruppo, credevo di poter dimostrare agli altri che sarei stata un membro fantastico per il branco. Era una sensazione strana. Quasi come se una dose di adrenalina stesse circolando nel mio corpo. Non riesco a spiegarlo. Non avevo mai sentito la necessità di diventare un licantropo, non invidiavo mio fratello per essere ciò che io non volevo, perché io non volevo essere un lupo. Non volevo essere l'anello debole del branco, non volevo far parte della squadra solo perché ero la sorella dell'alpha, ma non volevo nemmeno essere come lui, volevo essere me stessa, dimostrare che valevo quanto Mason e Stiles, quanto mia madre e lo sceriffo, quanto Allison e Chris. Ammetto che però appena mi resi conto davvero di ciò che stavo diventando, ero felice, ero molto felice. Che idiota, ero passata dal non voler essere un licantropo all'essere felice nel trasformarmi" scosse la testa in segno di disapprovazione.

I Hate You~ Theo Raeken Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora