🌬️Incubi~ capitolo 9

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canzone del capitolo:
Story of my life degli One Direction

Precisamente non so per quanto rimasi a piangere, non so nemmeno se mi avessero sentita, sapevo solo che non volevo smettere, che piangendo mi sentivo relativamente meglio.
Abbracciai forte il mio cuscino e provai a non fare rumore, ma non ci riuscii.
"Cosa mi prende?" pensai mentre copiose lacrime continuavano a scendere dai miei occhi. Non ce la facevo più, dovevo parlare e sfogarmi, poter piangere davanti a qualcuno senza sentirmi giudicata come una stupida bambina viziata.

Il caso volle che giunse un rumore sospetto fuori dalla porta della mia camera.
"Chi è?" dissi senza alzarmi. La porta si aprì e comparve la grossa figura di Theo.
Ecco, volevo chiunque con me in quel momento, ma Theo non faceva parte di quel chiunque.
"Che vuoi?" lo interrogai portandomi il cuscino sulla faccia, non avevo alcuna intenzione di parlare del suo "salvataggio", volevo solo tornare ad odiarlo come prima, come se nulla fosse successo.
"Stai piangendo" mi si avvicinò
"No, è impressione"
"Perché"
"Non è a te che voglio dirlo"
"Senti. Capisco il tuo odio verso di me, ma ora voglio solo parlare di quanto accaduto l'altro giorno"
"Io non voglio parlarne, non con te" ribattei asciugandomi le lacrime
"Volevo solo dirti che..."
"Ho detto che non voglio parlarne"
"Io non ti avrei mai fatto del male appositamente, non ne sarei capace. Non con te" disse.
Sorpresa inclinai un sopracciglio, ma non feci molto caso alle sue parole "Perfetto, ora puoi andare via" sentii altre lacrime giungere ai miei occhi e senza pensarci portai nuovamente il cuscino in faccia. Lo sentii incamminarsi verso la porta della mia camera ma come d'istinto lo fermai. Ora non mi importava di chi fosse con me in quel momento, volevo sfogare la mia rabbia, la mia sofferenza, tutto il mio odio.
"Aspetta" scostai il cuscino dal mio volto, lui si girò di scatto e si sedette sul letto accanto a me vedendomi nuovamente piangere.
"Non so cosa mi sta succedendo, ho bisogno di parlarne con qualcuno" piagnucolai
"E vuoi parlarne con me?" quasi si sorprese
"Non mi interessa di chi ci sia davanti a me, mi importa solo di essere ascoltata" ribattei
"Sono disposto ad ascoltarti"
"Non sarà un racconto breve"
"Non devo andare da nessuna parte"
"Ti annoierai"
"Impossibile"
"Mi farà male. Ma è un peso troppo grande"
"Ma posso aiutarti"
"Non voglio il tuo aiuto, voglio solo che tu mi ascolti. Sto per raccontarti la storia della mia vita" dissi infine sprofondando nel letto non sapendo bene cosa mi saltasse in mente di raccontare al ragazzo più inaffidabile sulla faccia della terra.
Lui abbassò lo sguardo e annuì, io non ne potevo più di mentire.

"Quando Hayden mi ha dato della pazza, non credevo che quelle parole facessero ancora quell'effetto su di me" iniziai e lui puntò i suoi occhi magnetici nei miei "Frequentavo l'ultimo anno di scuole medie quando scoprii che mio fratello era un lupo mannaro. Mi piaceva guardare fuori dalla finestra alla ricerca di una risposta a tutte le domande che ogni giorno mi ponevo, ma tra quelle non c'era l'esistenza del sovrannaturale" dissi inclinando il capo.
"Avevo un'amica, bellissima, eravamo inseparabili, poi una sera quel mio mondo apparentemente perfetto crollò.
Non sapevo ancora la verità su Scott e posso confermarti che quello è stato il periodo più brutto di tutta la mia vita" piagnucolai.
"Stavo guardando fuori dalla finestra della mia cameretta per distrarmi, pensare, quando vidi un lupo. Aveva gli occhi gialli, ma era troppo grande ed umano per essere un "normale" lupo. La mia mente da adolescente curiosa e senza gli occhi abbastanza aperti mi spinse a fare delle ricerche. Non dormii per tutta la notte ma allo stesso tempo non trovai niente che riguardasse i lupi in California." portai una ciocca ribelle dietro i capelli mentre con le mani continuavo a giocare con il laccetto dei pantaloni.
"La mattina seguente con nemmeno tre ore di sonno mi diressi a scuola con il volto ancora impastato, mi sedetti accanto alla mia migliore amica, decisamente più popolare di me, e cominciai ad ascoltare la lezione, ma sentivo i miei occhi chiudersi da soli" provai a ricreare lo stesso con i miei, ma riaprendoli uscì solo una lacrima.
"Non devi raccontarmi nulla che tu non voglia" mi rassicurò Theo al mio fianco. Io lo ignorai e continuai a parlare: "Tutti si accorsero che stavo per addormentarmi e incominciarono a ridere, tutti, nessuno escluso. Compresa la mia migliore amica.
Io feci finta di ignorare tutto e la sera stessa continuai con le mie ricerche sui lupi e a mia sorpresa sui licantropi. Volevo scoprire cos'era davvero quella creatura sotto casa mia, palesemente non aveva un aspetto umano, ma allo stesso tempo nemmeno troppo animalesco. Accadde la stessa e identica cosa, passai la notte in bianco.
La mattina seguente sentivo gli occhi di tutti i miei compagni di corso addosso, ma la mia mente continuava a balenare altrove. A quello strano essere, a tutto tranne che alla lezione. Sentivo le palpebre sempre più pesanti, stava accadendo di nuovo.
La professoressa mi rimproverò e io riaprii gli occhi sobbalzando. Stavolta nessuno rideva, ma girandomi verso la mia amica notai che aveva un sorrisino divertito sulle labbra. Ignorai anche quello, ma ero troppo stanca per seguire la lezione. Chiesi di andare in bagno, ma la professoressa mi fece accomodare fuori dalla porta con sé stessa.
"McCall, sicura di stare bene?" mi disse
"Ho solo dormito poco"
"Sono due giorni che non dormi?"
"Quasi tre"
"Vuoi che chiami tua madre?"
"Lei non deve sapere nulla" non sapevo cosa mi stava saltando per la testa e, trovandomi davanti ad una figura adulta decisi di raccontarle del lupo.
"Impossibile, non ci sono lupi in California" mi rispose
"Lo so, è per questo che mi sono incuriosita" ero così stupida
"Credo che tu debba riposare"
"Sto benissimo, lei non mi crede. Vero?"
"Credo che tu debba riposare un po', si vede che sei stanca. Magari stavi solo sognando ad occhi aperti"
"Ho tredici anni, so badare a me stessa. Stanotte proverò a dormire, ora preferirei continuare la lezione" le dissi mentre avvertivo dal suo sguardo tante menzogne. Non mi credeva, pensava avessi le allucinazioni" continuai a raccontare con gli occhi lucidi.

I Hate You~ Theo Raeken Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora