Ottavo capitolo

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Najwa è seduta sul divano di pelle bianca di Ivan. Ha gli occhi chiusi e la mente continua a vagare verso pensieri che non dovrebbe fare. É distratta quando sente una mano delicata appoggiarsi sulla sua spalla. Si volta e la vede. Maggie è in piedi dietro di lei con i capelli biondi ancora scompigliati.

"Come mai non sei più tornata con la mia aspirina?", le chiede tenendo un tono di voce basso per non svegliare nessuno.

"Scusa, mi sono seduta un attimo su questo divano e stavo per addormentarmi."

"Ah si?! E io che credevo che mi stessi evitando...", le risponde Maggie con fare provocatorio chinandosi sopra di lei e avvicinando le labbra al suo orecchio.

Najwa ha sussulto. Maggie è terribilmente vicina e non sa per quanto tempo riuscirà a trattenersi. Sente di stare impazzendo.

"Maggie, che fai?!", le chiede Najwa confusa.

"Come che faccio?! Niente. Sono scesa solo per prendere quella mela e l'aspirina che ti avevo chiesto."

Ancora una volta la sua voce è bassa e profonda. C'è qualcosa di terribilmente sexy nel suo modo di fare e Najwa sente improvvisamente caldo.

"Che c'è? Ti ho messa a disagio forse?"

La sta provocando volontariamente. Maledizione ma che cazzo sta succedendo?!

"Maggie smettila ora! Vai a prendere quella cazzo di aspirina e torna a dormire.", le dice, quasi arrabbiata.

"Quanto sei noiosa. Mi stavo solo divertendo, ma se ti dà tanto fastidio me ne vado.", le risponde sedendosi pericolosamente vicino a lei sul divano.

Vorrebbe dirle di andare via, ma non ci riesce. Ha bisogno di lei. Ma la paura di commettere un errore la costringe a rimanere immobile.

É Maggie a prendere l'iniziativa. In un secondo si alza e si risiede a cavalcioni in braccio a Najwa.

"Maggie si può sapere che stai facendo?!"

L'allarme nella sua testa ora sta suonando più forte che mai.

"Faccio solo quello che desideri. Ti ho vista ieri sera come mi guardavi. Tu lo vuoi quanto me, Najwa. Lasciati andare, ti prego.", la supplica con fare seducente.

Najwa manda giù a forza un po' di saliva. Ha la gola secca e non riesce a formulare un pensiero coerente. Sta davvero succedendo?! Dannazione se qualcuno dovesse scoprirle sarebbe la fine. Ma lei non può più resistere. Ne ha bisogno. Ne ha bisogno per continuare a vivere. É come se si trovasse in mezzo all'oceano e Maggie fosse la sua bombola d'ossigeno. Non può e non vuole rifiutare.

In un attimo le cinge i fianchi con le mani e la costringe ad avvicinarsi ancora di più a lei. Sente il suo respiro sul collo. Il suo profumo alle rose la fa impazzire. In un impeto irrazionale la bacia. Un bacio che sembra durare un'eternità. Le loro lingue si incrociano, si cercano. Le mani di Maggie si muovono lungo tutto il suo corpo e lei non può fare altro che lasciarla fare. Non la fermerà. Ha aspettato per troppo tempo questo momento e le sembra persino troppo bello per essere vero.

La bocca di Najwa si sofferma su un punto dietro l'orecchio di Maggie che eccitata si contorce dal piacere.

"Sta ferma, Maggie.", le dice.

La biondina ci prova, ma le risulta praticamente impossibile. Lascia libera la ciocca di capelli di Najwa che aveva afferrato e fa scorrere la mano verso il basso. Sempre più giù, fino ad arrivare all'orlo del suo intimo di pizzo nero.

Najwa è sicura che da un momento all'altro esploderà. É tutto troppo per lei. Non vuole che finisca ma allo stesso tempo ne ha bisogno. Maggie sta per infilare la mano nei suoi pantaloni quando sente un tonfo.

Apre gli occhi. É sveglia.

Non c'è traccia di Maggie. Non è accanto a lei sul divano. É stato solo un sogno. Un sogno meraviglioso che non potrà mai diventare realtà.

Il rumore che ha sentito proviene dalla cucina. Dev'essere Ivan che si è appena svegliato e si sta preparando la colazione. Con un po' di fortuna non l'ha notata lì sdraiata sul divano mentre stava facendo un sogno erotico sulla sua collega di lavoro.

Si passa una mano sulla fronte sudata. Ora è persino più frustrata di prima, maledizione.

Tornare in camera da Maggie è come andare al patibolo. Con quale faccia si siederà accanto a lei sul letto porgendole l'aspirina e la mela come se niente fosse?

Najwa, ricomponiti cazzo. Prendi quella cazzo di aspirina e portagliela poi prendi le tue cose e vattene vai via di qui più velocemente che puoi, senza guardarti indietro. Torna dritta a casa e dimentica tutto.

Nemmeno lei riesce a credere ai suoi stessi pensieri. Non dimenticherà Maggie. Non può farlo. Ma non può nemmeno continuare a vivere così. Dovrà inventarsi qualcosa o sarà la fine per la sua sanità mentale.

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