Venticinquesimo capitolo

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Il peggio è passato. I medici hanno dichiarato il padre di Najwa fuori pericolo. La famiglia Nimri può finalmente tirare quel sospiro di sollievo che ha trattenuto nelle ultime 24 ore. Per Najwa sono state le ore più buie della sua vita. Suo padre è sempre stato un punto di riferimento, l'unica persona che sia mai riuscita a capirla veramente. Anche solo l'idea di perderlo l'ha fatta sentire così piccola e inutile che il resto del mondo sarebbe anche potuto crollare che lei sarebbe comunque rimasta al suo fianco a stringergli la mano fino alla fine. Ma grazie al cielo tutto è andato per il meglio. Lui dorme ancora e sua madre fa avanti e indietro dalla sua stanza, instancabile come sempre. É da lei che ha preso la sua grande forza d'animo. In lei rivede sé stessa.

La notizia che suo padre tornerà a stare meglio le riporta alla mente un altro problema che nelle ultime ore ha cercato di ignorare.

Maggie.

In un angolo della sua mente Maggie se ne sta seduta da sola al tavolino di un bar del centro. Di fronte a lei una Lemon soda e una spremuta d'arancia che ha ordinato per lei sicura che si sarebbe presentata. Maggie l'ha aspettata per due ore e prima di andarsene l'ha tempestata di messaggi che lei ha letto troppo tardi.

Ora non è sicura di cosa dovrebbe fare. Conoscendo Maggie ignorerà i suoi messaggi e le sue chiamate, ma non può permettere che la loro storia finisca per uno stupido fraintendimento. Ha bisogno di parlarle, ma soprattutto ha bisogno di sentire la sua voce. Dio solo sa quanto avrebbe desiderato averla al suo fianco nel momento in cui sua madre le ha detto che il padre era ricoverato in ospedale. Ma è successo tutto troppo in fretta e lei ancora una volta si ritrova a chiedersi cosa ne sarà del loro futuro.

Vede Teo in piedi di fronte alla macchinetta del caffè. Si avvicina e gli chiede se va tutto bene e lui annuisce con gli occhi un po' stanchi. Anche lui ha dormito poco. La guarda e capisce subito che qualcosa non va.

"Mamma, che succede?"

Dovrebbe essere contenta. Suo padre ora sta meglio. Ma il problema è che non può essere felice senza la persona che ama.

"É per Maggie?! Non ti ha ancora risposto?"

Ha notato che ha provato a chiamarla un paio di volte senza risultati.

"Non risponde. Penso che stavolta sia veramente finita."

"Finita perché ti sei dimenticata di mandarle un messaggio dicendole che il nonno stava male ed eri in ospedale con lui?! A me sembra una grande stronzata!", le dice.

"Non lo so...non so cosa fare."

Teo le offre il bicchierino di plastica con il caffè che è appena sceso dalla macchinetta.

"Bevi questo e poi vai a cercarla."

Gli occhi di Najwa si illuminano per un attimo. Teo ha ragione. Dovrebbe correre da Maggie, baciarla e spiegarle tutto. Ma prima di tutto baciarla. Ha un estremo bisogno di sentire le sue labbra sulle sue. Ha bisogno di sentirsi amata e non da una persona qualunque. Ha bisogno di sentirsi amata da Maggie.

"Tieni questo!", dice a Teo ridandogli il bicchierino di plastica.

"Allora vai da lei?"

"Sì!! E la costringerò ad ascoltarmi. Non può avercela con me."

"Sbrigati allora!!", le dice Teo.

"Corro!", gli dice prima di afferrare la borsetta e dirigersi verso l'uscita.

Si gira per un secondo prima di spingere la porta e guarda Teo ancora una volta.

"Ti voglio bene, tesoro!"

"Io di più.", le dice facendole una linguaccia per farla ridere.

Con la benedizione di Teo si volta e se ne va.

Sale in macchina pronta ad andare da Maggie. Quella biondina testarda dovrà ascoltarla. Deve solo riuscire a farle aprire quella cazzo di porta e si sistemerà tutto. Deve solo spiegarle cosa è successo.

Alza il volume della radio e parte.

La strada è trafficata, ma in poco più di venti minuti riesce a raggiungere la casa di Maggie. Lascia la macchina nel vialetto e si fionda a suonare il campanello. Schiaccia il pulsante un paio di volte ed aspetta.

Nessuno viene ad aprirle.

Cazzo dove può essere andata?! Perché deve sempre rendere tutto così difficile? A volte le sembra di vivere in un cazzo di film drammatico. É incredibile!

Ma poi le viene un'illuminazione. O meglio, si ricorda di una cosa che Maggie le ha detto una volta mentre erano al lavoro. Stavano chiacchierando del più e del meno e la biondina le aveva confessato che ogni volta che si sentiva infelice c'era un unico posto che la faceva sentire subito meglio: Librería Bardón vicino a Puerta del Sol.

Maggie dev'essere lì. Najwa riesce ad immaginarsela mentre scorre le pagine di un vecchio libro con gli occhi malinconici e pensa a quanto sia stata stupida a fidarsi di una come lei.

Deve andare lì subito. Non passerà un altro giorno lontana da Maggie. Non lo farà mai più.

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