Librería Bardón. Eccola finalmente. Maggie dev'essere per forza lì dentro. Najwa corre verso la porta d'ingresso e non le importa se gli stupidi sandali con il tacco le fanno male. Le fa più male pensare che tra lei e Maggie potrebbe essere finita per sempre per una stupidaggine.
La libreria è silenziosa. Un uomo sulla sessantina dietro al bancone sta etichettando alcuni libri che sono appena arrivati. Ci sono solo un paio di persone in piedi di fronte agli scaffali e nessuna di loro ha i capelli biondi. Forse si è sbagliata e Maggie non è lì. Dopotutto questo non è un film romantico, è la vita reale. Che si aspettava?! Di trovarla seduta per terra a leggere un romanzo di Shakespeare?! Che gran cazzata!
Si dirige verso il bancone per chiedere all'uomo se per caso abbia visto una donna bionda passare di lì, ma lui fa silenziosamente cenno di no con la testa.
Fanculo, si è fatta tutta quella strada a corse per niente. Maggie molto probabilmente non sarà nemmeno in centro. Che idea assurda lasciare tutto per andarla a cercare. Eppure non riesce ad arrendersi. Deve trovare la fottuta biondina e dirle tutto, poi potrà andarsene dove le pare.
Esce dalla libreria. Indossa gli occhiali da sole e un cappellino per evitare di essere riconosciuta da qualche fan. L'ultima cosa che desidera in questo momento è doversi fermare e fingere un sorriso. Proprio non riuscirebbe a sopportarlo.
Con i piedi che la implorano di fermarsi decide di entrare in un bar lì vicino. Si siede e aspetta che un cameriere venga a prendere l'ordinazione. Ha un estremo bisogno di bere un caffè. Dopo la notte insonne appena passata vorrebbe solo mettersi a letto e svegliarsi solo con il suono della voce di Maggie, ma questo evidentemente non è possibile.
Il cameriere si avvicina per chiederle cosa desidera. Sta per fare la sua ordinazione quando la vede. Dall'altra parte della piazza c'è Maggie con degli enormi occhiali da sole a coprirle il viso. Anche lei sta cercando di non farsi notare dai passanti. É talmente concentrata ad evitare gli sguardi della gente da non essersi accorta che Najwa è proprio lì a pochi metri da lei e la sta fissando.
Istintivamente Najwa si alza in piedi dimenticandosi completamente del cameriere con il taccuino in mano di fronte a lei. Deve raggiungerla prima di perderla di vista.
Si mette a correre e ancora una volta si maledice per aver scelto delle scarpe col tacco. Non si ferma fino a quando non riesce a posare una mano sulla spalla della biondina che colta alla sprovvista si gira di scatto impaurita.
A Maggie bastano due secondi per rendersi conto di chi ha di fronte.
"Cazzo, Najwa. Mi hai fatto prendere uno spavento.", le dice.
Najwa le sorride. Ha quasi le lacrime agli occhi. Non riesce a credere di essere veramente riuscita a trovarla.
"Scusami...ma ero seduta a quel tavolino laggiù...", le dice indicando il bar dall'altro lato. "E non potevo lasciarti andare via."
Maggie la guarda leggermente imbronciata.
"Beh non credevo ti importasse così tanto di me visto che ieri sera mi hai lasciata da sola al bar per un'ora e mezza."
"Mi dispiace...ma non l'ho fatto di proposito. Mio padre ha avuto un infarto e sono corsa in ospedale. Quando mi sono ricordata del nostro appuntamento era troppo tardi e tu eri già furiosa."
Vede Maggie rilassarsi leggermente, ma è ancora sulla difensiva.
"Avresti comunque potuto avvisarmi quando hai letto i miei messaggi non ti pare?!"
Fa una pausa prima di aggiungere: "Mi dispiace per tuo padre...spero che ora stia meglio."
Maggie è sincera. Si sente anche un po' stupida ora che ha capito come sono andate veramente le cose, ma è pur sempre cocciuta.
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Someone to you
FanfictionLontano dagli occhi, lontano dal cuore. O almeno così pensa Najwa che dopo aver girato l'ultima stagione della serie di cui è protagonista si trova costretta a prendersi un periodo di pausa da tutto e da tutti, ma soprattutto da lei: Maggie Civantos...