come il sole e la luna 2 ||vikings fanfiction ||

17.

E' quasi passata una settimana da quando ho parlato con Hvitserk. Da allora non mi sono spostata di casa, non sono andata in città neanche una volta.
La mia unica compagnia è il cane di mio figlio e la natura che mi circonda.

Mi siedo a terra sulla sabbia e guardo Hati correne felice in acqua cercando di afferrare quelche pesce che, veloce come un'anguilla, gli sfugge.

Un cavallo in lontananza attira la mia attenzione. E' una delle shieldmaiden.
Mi alzo dalla spiaggia spolverandoli i pantaloni dalla sabbia. Hati le corre in contro mentre la ragazza ci raggiunge. <<Martha sono qui per>> <<so perché sei qui Brenda. Vieni>> la interrompo facendole segno di seguirmi in casa. Lei lascia il cavallo nella stalla con il mio e mi raggiunge, chiudendo la porta dietro di sé.
Entrambe ci sediamo al tavolo e verso della birra ad entrambe.
<<Ubbe richiede la tua presenza Martha>> dice con una sorta di timore nello sguardo.
<<Brenda figlia di Daven, come stanno i tuoi genitori?>> Chiedo sorridendole. Le sue labbra si schiudono mentre la sua fronte si corruga.
<<Bene. Mia madre alleva capre da latte e mio padre è tornato a pescare>> risponde tamburellando le dita sul calice. <<Ho saputo che tua sorella Niva si è sposata e tuo fratello Olaf ha avuto due gemelle. Fai loro gli auguri da parte mia appena li vedi>> dico prendendo un sorso di birra.
Lei annuisce seguendo i miei movimenti. <<Ringrazio la tua gentilezza Martha, ma non sono qui per parlare di famiglia>> afferma decidendo con precisione le sue parole. <<Sei qui per la missione lungo la via della seta>> dico facendola annuire.
Questa mattina ho ricevuto un messaggio da Ubbe il quale richiedeva la mia presenza per discutere sul viaggio ad oriente.
<<Dovresti venire con me Martha. Ubbe non ha molta pazienza negli ultimi tempi>> continua lei facendomi annuire.
Insieme ci alziamo e lego la cintura intorno ai fianchi, inserendo in essa l'ascia.
Usciamo di casa e saliamo a cavallo mentre Hati ci segue correndo.

Non molto tempo dopo raggiungiamo la città e lasciamo i cavalli agli stallieri prima di entrare nella sala grande.
Attraversiamo la tenda e ad aspettarci, seduti al tavolo rotondo, ci sono Ubbe e Torvi accompagnati dai tre uomini che intraprenderanno io lungo viaggio.
<<Grazie per essere venuta Martha>> mi sorride Ubbe facendomi segno di sedermi al tavolo. Così faccio.
<<Arriviamo subito al punto>> continua il figlio di Ragnar appoggiado le braccia al tavolo. <<Con tuo padre hai viaggiato ovunque Martha; conosci  quei territori e i popoli che vivono li>> continua facendomi annuire di tanto in tanto. <<Cosa puoi dirci su di loro?>> Chiede uno dei tre uomini al tavolo.
Prendo un profondo respiro e fisso le righe sulla superficie del tavolo cercando di ricordare.
<<Esiste un popolo vichingo cristiano; i Rus>> rispondo giocando con il mio labbro inferiore mentre un brivido mi attraversa le braccia. <<I loro territorio sono spesso ricoperti di neve e ottengono sempre quello che vogliono>> continuo sfiorando con le dita una lunga cicatrice ormai sbiadita che attraversa il palmo della mia mano destra, ricordo di un pessimo benvenuto.
<<La loro capitale è la città di Kiev e non conosco la loro lingua, anche se in alcuni territori dei Rus si parla ancora il norreno>> continuo riportando lo sguardo sui presenti. <<E cosa sai sul loro capo? Hanno un re o più?>> Chiede Ubbe ma scuoto la testa, stringendomi nelle spalle. <<Io e mio padre siamo stati poco in quel posto e all'epoca il dominio del territorio era in mano ad un suolo sovrano di cui non ricordo il nome. Ma voci dicevano che il suo regno era in procinto di essere diviso tra i suoi tre figli e altri uomini>> concludo non ricordando altre utili informazioni.
Ubbe annuisce, ringraziandomi. <<Ora dobbiamo solo avere un piano e sapere come procedere>> afferma mentre uno dei tre uomini stende sul tavolo una mappa del mondo conosciuto.
Sono stata in quasi tutti i territori contrassegnati da un nome su questo rotolo e ho visto cose solo pochi eletti hanno avuto l'onore di vedere.