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Questi è l'ultimo capitolo prima dell'inizio della nuova stagione.
Eeee, vi avviso, ci saranno dei salti temporali.
Buon ultimo capitolo 😘



Più di due mesi sono passati dal nostro arrivo qui a Kiev. Io e la principessa Katia ci siamo avvicinate moltissimo e Hvitserk è tornato quello di un tempo, anche se io sono sempre più stanca e assonnata.

Ora sono stessa a letto, le pesanti coperte proteggono il mio corpo nudo dal freddo della notte.
Hvitserk mi stringe a se tenendo la mia schiena contro il suo petto.
<<Mi mancava il sesso con te>> sussurra baciandomi la guancia e giocando con una ciocca dei miei capelli. Mi sdraio a pancia in su e lo guardo. <<Questo è il vero Hvitserk. È lui che mi è mancato>> rispondo. Si china per baciarmi dolcemente. I suoi capelli sciolti mi solleticano le spalle e la barba intorno alla bocca mi pizzica la pelle. Si posiziona sopra di me e incrocio le braccia dietro il suo collo.
<<Sposami Martha>> sussurra appoggiando la fronte alla mia. <<Cosa?>> Chiedo allontanandolo di poco da me. Lui sorride. <<Sposami>> ripete. Con una spinta lo faccio stendere sotto di me e ricomincio a baciarlo. <<Lo prendo come un sì>> ridacchia mentre lo stringo a me.



Una settimana dopo


Indosso il vestito bianco e sciolgo le treccine, lasciando ricadere i mie lunghi capelli castano scuro lungo la schiena e sulle spalle.
Ivar è riuscito a convincere il principe Oleg a lasciarci celebrare un matrimonio norreno.
Sarà proprio Ivar a sposarci.

La principessa Katia mi consegna una coroncina di fiori intrecciati a foglie di diverse dimensioni e, attaccata ad esso un velo di stoffa semi trasparente.
Lei mi sorride e mi aiuta a fissare la coroncina ai capelli.
<<Ivar mi ha detto che ha creduto più volte che tu e Hvitserk foste destinati a stare insieme>> dice allacciandomi dietro al collo alcune eleganti collane e intorno ai polsi del bracciali decorati. <<Anche se siete stati divisi diverse volte, io sono convinta che il destino operi in modi misteriosi>> conclude lasciando cadere il velo davanti al viso.

Mi accompagna lungo gli infiniti e illuminati corridoi del palazzo, giù per una rampa di scale e fuori dalle mura.
La neve è stata spianata per permettere il passaggio e un piccolo arco di legno decorato da teli colorati spicca sulla distesa gelata di color bianco.
Davanti all'arco mi aspettano Ivar e Hvitserk e, accanto al principe Igor Johannes. Folte pellicce coprono i corpi di tutti, compreso il mio abito foderato di pelo morbido.
Katia mi lascia davanti a Hvitserk e arretra di un paio di passi fermandosi accanto a suo marito, il principe Oleg.
Hvitserk solleva il mio velo lasciandolo ricadere dietro le mie spalle e socchiude le labbra. Dalla sua espressione sembra che sia la prima volta che mi vede.
<<In nome di Freya, di Odino e di tutti gli asi io vi sposo>> dice Ivar legando le mani destre mia e di Hvitserk con un nastro rosso <<che il vostro sia un matrimonio felice e prospero>> continua immergendo la mano in una tinozza di sangue animale. Con le dita spruzza il sangue sulle nostre facce e Hvitserk mi prende il viso tra le mani, baciandomi. <<ti amo Martha>> sussurra sorridendomi. Faccio scorrere la punta del mio naso contro il suo e sorrido. <<ti amo anche io Hvitserk>>



Qualche settimana dopo


Hvitserk mi scuote e apro gli occhi lentamente.
Ultimamente non faccio che dormire e mio marito continua a preoccuparsi sempre di più.
A fatica mi metto seduta e prendo tra le mani il calice che mi sta offrendo. <<Hai davvero un pessimo aspetto Martha>> dice mettendosi dietro di me. Allunga le gambe vicino alle mie e appoggio la schiena contro il suo petto. Lui mi stringe tra le braccia appoggiando una mano sulla mia fronte. <<Hai ancora la febbre alta>> dice cercando di scaldarmi, strofinando le mani sulle mie braccia coperte dalle lunghe maniche della veste da notte. <<Sto bene, non è niente>> dico mentre gli occhi mi si chiudono ancora.
<<Johannes di allo zio di far chiamare una guaritrice>> dice a nostro figlio. Sento il bambino alzarsi dal letto e correre per la stanza, aprire la porta a fatica e correre lungo il corridoio.
<<Verrà qualcuno a guarirti Martha>> sussurra facendomi annuire contro il suo petto.

Mi sveglio all'improvviso quando sento la porta riaprirsi.

Katia entra nella stanza seguita da una vecchia signora e da Ivar.
La donna dice qualcosa con una bassa voce inquietante. <<Lei non vuole uomini nella stanza, dovete aspettare fuori>> spiega Katia.
Stringo la mano a Hvitserk e gli sorrido. Lui mi posa un bacio sulle labbra e si alza, prende in braccio Johannes e segue il fratello fuori dalla stanza.
La vecchia signora si avvicina al letto e posso notare quanto il suo viso sia rugoso; porta i capelli bianchi e grigi legati e coperti da un foulard nero.
Mi prende il viso con una piccola mano rugosa e mi apre la bocca, controllandomi la gola. Borbotta qualcosa e mi lascia bruscamente.
Con uno scatto mi fa piegare la testa all'indietro mentre tiene una mano premura sulla mia fronte.
Rimango in questa posizione per alcuni secondi poi la vedo sospirare.
Lei e la principessa Katia iniziano a parlare mentre la vecchia riempie un calice con del vino rosso. Al suo interno sbriciola delle foglioline secche e prende una scatoletta dalla tasca del suo vestito. Versa nel calice la polvere bianca contenente nella scatoletta.

Con un gesto veloce mi afferra il braccio e con un coltello incide il palmo della mia mano lasciando cadere diverse goccioline di sangue nel calice.
Agita quest'ultimo e il vino pian piano cambia colore, da rosso scuro a verde, affermando qualcosa.
<<Sa che malattia hai>> traduce Katia sedendosi ai piedi del letto. <<nella sua regione veniva chiamata "la malattia delle donne">> continua la principessa.
<<La malattia delle donne?>> Chiedo. La vecchia afferra il suo bastone e me lo punta contro.

Pochi minuti dopo la vecchia guaritrice se ne va e il suo posto viene preso da Hvitserk. <<Cosa ti ha detto?>> Chiede preoccupato.
Gli sorrido. <<Non sono malata>> rispondo. Lui mi stringe a se sospirando, felice che io non abbia nulla. <<Ma perché hai la febbre e perché dormi così tanto se non sei malata?>> Chiede guardandomi negli occhi, tenendomi per le spalle. Gli prendo il viso tra le mani trattenendo a stento le risate.
Era da molto che non si preoccupava per me, negli ultimi mesi ero io quella a preoccuparsi per l'altro. <<Hvitserk, non sono malata. Sono solo incinta>> dico osservando la sua espressione cambiare.








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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2021 ⏰

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