*IMPORTANTE* per questo capitolo, ovviamente chi vuole ma lo consiglio caldamente, dovrete ascoltare Do I wanna know × woman per comprendere meglio la scena. Detto questo buona lettura!
Non appena le porte dell'ascensore si aprirono, tutti i dipendenti ammutolirono, il caos precedente sembrava dissolto nell'aria.
Harry si guardó intorno, tutte le persone erano ferme sul posto ad ammirare le due appena uscite dal l'abitacolo.
Seguì il loro sguardo.
Rimase sorpreso si, lo doveva ammettere.
Sentì l'aria del corridoio farsi immediatamente più spessa, i suoi polmoni appesantiti come se avesse trattenuto il respiro sott'acqua per troppo tempo.
Due giovani ragazzi, davvero giovani dovevano avere si e no qualche anno in più di lui, si fecero spazio tra la gente.
Camminavano leggeri, passi sul parquet rosso che sembravano inesistenti, aveva l'impressione che loro sapessero di essere importanti, e indossassero il loro potere magnificamente.
Entrambi in completo elegante, uno era magro e slanciato con dei capelli neri tirati indietro con del gel, alcuni ciuffi ribelli ricadevano sulla fronte.
Aveva dei lineamenti delicati, quasi femminili le ciglia lunghe che affermavano quella sua idea.
Sul viso dipinta un'aria angelica, sembrava quasi che per lui le persone nella stanza non fossero neanche presenti, si guardava intorno con raffinatezza piegando leggermente le labbra piene.
L'altro ragazzo, bhe.
Gli occhi di Harry non riuscivano a staccarsi da lui, sembrava che una calamita glieli stesse attirando sulla sua figura.
Pensó di non aver mai visto ragazzo più bello, e lui non se ne intendeva davvero, ma lo pensó e basta.
Aveva dei lineamenti che erano un misto tra il dolce e il deciso, gli zigomi alti, le labbra sottili e una corporatura esile ma allo stesso tempo si vedeva una muscolatura leggermente pronunciata.
Lui neanche si guardava intorno al contrario dell'altro, non degnava di uno sguardo nessun dipendente, camminava e basta consapevole di aver tutti gli occhi puntati su di lui.
Ma i suoi di occhi, Harry era letteralmente incantato.
Erano celesti, non il solito e banale colore del cielo no, lui li aveva come il ghiaccio, freddi e affascinanti.
Ma tutta quella bellezza aveva una punta di oscurità, quegli occhi incantevoli erano così spenti.
Harry era lontano almeno una decina di metri da lui, ma avrebbe comunque potuto capirlo benissimo.
Nessuna emozione, nessuna ruga di sorrisi intorno ad essi, nessuna scintilla di curiosità.
Era davvero.. Fermo.
Così formale e impassibile.
Harry ne era così attratto, un'attrazione che non si riusciva a spiegare.
Era curioso.
Quel ragazzo sembrava così diverso, così distante dal resto delle persone.
Sentiva la tensione creatasi nella stanza sfiorargli la pelle, facendogli venire la pelle d'oca sulle braccia.
Aveva quasi dimenticato la sua ansia, era troppo occupato ad osservare quel bellissimo e freddo ragazzo.
I due lo sorpassarono, entrambi ignorando la sua nuova presenza.
Harry lì seguì con lo sguardo, ammaliato.
I due trasudavano potere e bellezza da tutti i pori, era convinto che tutto il personale stesse trattenendo il respiro come stava facendo lui.
Quando i due chiusero la porta del più grande ufficio posto in fondo al corridoio, Harry sentì Liam rilasciare un grandissimo sospiro.
"Quelli chi erano" chiese, gli occhi ancora fissi su quella porta chiusa, mentre il resto della gente tornava al proprio impiego.
"Zayn Malik, ha origini orientali che hanno dipinto quel viso dannatamente bene, co-capo della TLE Enterprises e sua spalla" disse Liam, e Harry giuró di aver visto un alone di adorazione nel suo sguardo oltre alle sue guance dipinte di rosa pallido.
"È al di sopra di tutti noi, conosce il capo da tempo immemore ed è semplicemente geniale. Si occupa di tutti i conti e delle finanze della casa editrice" spiegó alzando gli occhi sul soffitto.
"E l'altro?" chiese, Liam spostó gli occhi su di lui.
Liam esitó guardando Harry.
"Louis Tomlinson. Capo della Tomlinson Louis Enterprises, scrisse il suo primo libro a undici anni e a sedici prese la laurea in letteratura classica" Harry spalancó la bocca formando una piccola 'O'.
Pensó che quel ragazzo dovette essere semplicemente un'angelo o un dio o qualcosa di simile, perché nessuno riusciva a compiere così tanti traguardi ad un'età così precoce.
La curiosità, che già all'inizio si era insinuata nel suo cervello si amplificó il triplo e più passava il tempo, più sentiva il bisogno di scoprire e leggere quel ragazzo.
"Lui è difficile Harry. Geniale si, spaventosamente geniale e ispirante, ma difficile. Pretende il massimo da tutto e da tutti e alle volte è davvero uno stronzo" Harry vide le mani di Liam stringersi in un piccolo pugno, lo sguardo perso sul muro davanti a loro.
"Ora ti staranno sicuramente aspettando, avanti vai" Liam riprese il suo solito sorriso, mettendogli una mano sulla schiena.
"Cosa? Io-" Harry balbettó perché si, non si poteva presentare davanti a due persone del genere in quello stato, i capelli che erano un ammasso di ricci disordinati, le mani tremolanti e la paura che lo stava di nuovo assalendo.
Liam lo guardó, guardó Harry che gli ricordava tanto se stesso due anni prima e sorrise.
"Harry devi stare tranquillo. Le persone non le scelgono a caso va bene? Se ti hanno assunto c'è un motivo. Ora vai lì e parlaci tranquillamente questo colloquio serve solo ad indicarti il lavoro che ti ha riservato Louis. Cerca di far capire che ne vali la pena okay?"Liam gli mise una mano sulla spalla stringendola.
Lui annuì, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe e camminando lentamente verso quell'ufficio.
Ogni passo che faceva era un masso sullo stomaco, un tremolio alle ginocchia e alle sue mani che non riusciva a tenere a posto.
Arrivato davanti la grande porta a vetri, si giró un'ultima volta verso Liam, che gli sorrise comprensivo, prima di abbassare la maniglia ed entrare.
Heyyy
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto💚
Scusate gli errori
Bye💚
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Behind The Wall (Larry Stylinson)
Fanfiction"Una leggenda narra che il colore delle anime sia bianco e che ognuna di esse abbia un cratere nero che le attraversa: quel cratere è il dolore. Ogni anima ne possiede uno, la sua grandezza e oscurità dipende solo dalla quantità di dolore che si pro...