13. I'm (not) Scared

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Fa paura, dopo troppo che non senti niente, fa paura.





Harry quel lunedì mattina era davvero felice.

Aveva passato un'intero weekend con Niall tra passeggiate a Bryan Park e pizze dal ristorante all'angolo, aveva trovato finalmente del tempo per stare tranquillo all'ombra di un albero a scrivere e.. Quel venerdì sera che ancora gli ronzava in testa.

Quella conversazione con Louis, non sapeva esattamente il perché ma, si ripeteva ancora e ancora.

Aveva avuto la prova che forse quegli occhi non erano così spenti, che forse nel profondo c'era qualcosa.

Ma perché nasconderlo?

Perché comprimere i propri sentimenti?

Harry lo voleva sapere, lo voleva davvero, forse era la sua indole da lettore, la curiosità sempre presente e più insistente ma lo voleva davvero sapere.

Se qualcuno gli avesse chiesto una spiegazione probabilmente non sarebbe stato in grado di dargliela, lo sentiva.

Lo sentiva e basta non c'era altro da dire, ed era cresciuto sempre con l'insegnamento della madre: "Segui il tuo istinto e il tuo cuore, se senti che una cosa è giusta falla e basta"e Harry lo stava facendo.

Entró dalla porta a vetri come al solito e si affrettó a raggiungere il bancone di Liam.

" 'Giorno" salutó sorridente.

Liam gli sorrise aggiustandosi gli occhiali.

"Hey come va? Passato un buon fine settimana?" chiese il ragazzo ed Harry annuì felicemente, perché si era stato davvero un bel fine settimana.

"Oh aspetta"si ricordó aprendo il suo zainetto e tirando fuori una bustina di carta.

"Per te" disse porgendola a Liam e attendendo incrociando le mani.

Liam lo guardò storto e curioso aprendo piano con le dita il sacchetto.

"Harry non dovevi" ridacchió dopo aver tirato fuori un grosso cornetto caldo.

"Grazie" sorrise dando subito un morso alla pietanza.

Harry gli sorrise ampiamente di rimando, le guance rosa.

"Non c'è di che" cinguettó mordendosi il labbro.

Rendere felici le persone lo faceva sentire bene, anche con le piccole cose che sapeva fossero quelle più importanti.

"Liam" urló una voce in fondo al corridoio.

Una ragazza bionda e bassa corse verso la loro direzione con il fiatone.

"Che succede Jessica?" chiese Liam guardandola preoccupato, il cornetto ancora a mezz'aria.

"Louis lui è arrabbiato" rispose Jessica, scandendo le parole a causa dei respiri.

"Cosa?" chiese spalancando le palpebre.

"Ha già licenziato tre dipendenti della stesura, risponde male a tutti perfino a Zayn" disse la ragazza mettendosi una mano sul petto.

I due si fissarono negli occhi, dicendosi cose solo con lo sguardo ed Harry non stava capendo nulla della situazione.

"Arrivo subito" disse Liam sorridendo di vittoria.

Sorridendo? Il suo capo era infuriato nero e lui sorrideva?

A Harry tremavano le ginocchia solo al pensiero ma a quanto pare gli altri due non erano così spaventati.

"Harry torniamo a noi, per questa settimana.." disse velocemente il ragazzo, digitando i tasti del computer.

"O cielo è proprio incazzato, dio non-" sussurró poco dopo guardando incredulo lo schermo.

"Harry ascoltami bene. Fai di tutto per portare a termine il tuo compito okay? C'è un motivo per cui ti ha assegnato.. Questi ma tu devi riuscirci va bene?" spiegò Liam alzandosi in piedi e prendendo la mano morbida di Harry.

Harry annuì confuso..che stava succedendo?

"Devi correggere sette manoscritti. Entro la fine della settimana" Harry si strozzó con la sua stessa saliva.

"Sette?" cercó di non sembrare sconcertato, ne aveva a malapena corretto uno in quel lasso di tempo.

"Si, sette. Harry è importante. So che non stai capendo ma ti giuro in futuro capirai, solo tu metticela tutta va bene?" Liam lo guardó negli occhi ed Harry vide qualcosa, non seppe definire cosa.

"Io, si.. Si va bene" annuì titubante guardandosi le scarpe.

"I titoli te li ho mandati per e-mail, trovi tutto sul tuo computer, te li faccio portare tutti in pochi minuti d'accordo?" l'amico parló velocemente tornando a digitare lettere sul computer.

"Jessica, ora andiamo" si alzó dalla sedia aprendo la portellina e affiancandosi alla collega, che intanto aveva ripreso fiato.

Harry li vide allontanarsi, confuso e pieno di domande, ma soprattutto di preoccupazione.

Come avrebbe fatto? Non poteva-lui-

"No" sussurró a sé stesso.

Non doveva mollare al primo ostacolo, non doveva assolutamente.

Si avvió per le scale ripercorrendo il percorso di qualche giorno prima, raggiungendo velocemente il suo piccolo ufficio.

Aveva il respiro pesante, non era abituato all'attività fisica, prese le chiavi e aprì la porta.

Posó velocemente il suo zainetto, doveva cominciare subito o non ce l'avrebbe fatta.

Pensó che quella settimana non avrebbe avuto tempo per scrivere, o per stare con Niall e una leggera angoscia aveva iniziato a perforargli il torace ma scacció subito quei pensieri, ne andava del suo sogno.

Alzó le tapparelle facendo entrare la luce del sole e si sedette alla sua scrivania.

Notó però un piccolo foglietto ripiegato sulla tastiera, un piccolo post-it giallo.

Lo aprì titubante, trovando dentro una calligrafia fine e elegante.

-Bell lavoro Harry. - Z

"Zayn?" chiese strisciando i polpastrelli sulla carta.

A cosa si riferiva? Al fatto di averlo aiutato?

Non si chiese altro e accese il suo pc.

Sapeva che Zayn fosse misterioso, che avesse bisogno di attenzione per essere compreso e non aveva davvero tempo.

Non aveva nemmeno tempo per pensare cosa stesse succedendo, perché Louis fosse arrabbiato o perché gli avesse assegnato tutti quei libri.

Così iniziò a leggere i titoli dando via ad una della settimane più stancanti e faticose della sua vita.






💚💚💚
Ehehe
A cosa si riferisce Zayn?
Scusate gli errori
Baci

Behind The Wall (Larry Stylinson) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora