C'erano cose che neanche lui si spiegava e erano nate tutte da quegli occhi verdi e quel sorriso dolce. E non poteva trovare lui prima di trovare sé.
Louis non si fece più vedere per tutta la settimana.
No okay, non è che non si facesse vedere, più che altro cercava disperatamente di evitare Harry in tutti i modi possibili.
E con il passare dei giorni continuava ad assegnargli compiti ancora meno impegnativi e interessanti.
Tipo spillare fogli insieme di documenti di cui si doveva occupare Liam.
Se proprio lo doveva ammettere era molto più felice di correggere sette manoscritti tutti insieme.
Sapeva di non essere affatto nella posizione di lamentarsi, insomma doveva adeguarsi e basta, ma aveva come la sensazione che Louis glielo stesse facendo apposta.
Anche quel sabato mattina, che era stato chiamato da Liam alle sei del per dirgli che avrebbe dovuto lavorare anche quel giorno per un' urgenza di Louis.
Harry si era letteralmente precipitato alla TLE preoccupato che fosse successo qualcosa, si era anche lasciato la felpa che usava per casa, tanta era la fretta che aveva di arrivare.
Appena Liam controlló sul database questa emergenza Harry si sentì cadere le braccia.
L'emergenza consisteva nel riordinare( e pulire) la stanza dei documenti finanziari.
E Harry non si era scoraggiato, non se lo era permesso, finché non vide la stanza.
Era enorme e piena- piena- di documenti sparsi ovunque.
Si fece scappare un grande sbuffo.
Voleva davvero passare la mattinata a giocare alla play con Niall e a passeggiare, non a riordinare documenti di cui uno, non era sua competenza, due era sicuro che ci fosse qualcuno incaricato esattamente per quel lavoro.
E poi c'era la festa di Zayn quella sera.
Okay forse, aveva contato i giorni, forse.
Era soltanto contento e davvero molto curioso- non una novità- e voleva prendersela con calma, ma con tutti quei documenti non avrebbe mai finito in tempo.
Prese una decisione sbagliata.
Sapeva di star commettendo un errore, un grosso errore, ma era già confuso per ciò che avesse dentro e non poteva sopportare quel comportamento di Louis.
Non solo perché era una settimana che andava avanti così, non solo perché era Louis, ma perché ci andava di mezzo il suo sogno.
Come poteva scrivere un libro se il suo capo gli riservava compiti come quello? Voleva almeno sapere il perché.
Era colpa sua? Aveva fatto qualcosa che non andava?
Salì solo due rampe di scale per arrivare al suo ufficio.
Bussó un paio di volte, giusto per sicurezza, giusto per far sciamare quella specie di ansia che si stava facendo spazio piano piano.
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Behind The Wall (Larry Stylinson)
Fanfiction"Una leggenda narra che il colore delle anime sia bianco e che ognuna di esse abbia un cratere nero che le attraversa: quel cratere è il dolore. Ogni anima ne possiede uno, la sua grandezza e oscurità dipende solo dalla quantità di dolore che si pro...