Silenziosamente, con quel sorriso innocente e senza limiti o pregiudizi, quel tipo di delicatezza che può sconfiggere chiunque. Harry è il calore che riesce a scaldare perfino un intera distesa di ghiaccio. Te lo sto urlando silenziosamente, riesci a sentirmi?
Harry era chiuso nel suo piccolo ufficio da ormai una settimana.
Quando Liam gli aveva assegnato il manoscritto e mostrato la sua stanzetta, Harry non si era trattenuto e aveva abbracciato fortissimo- davvero forte- il suo collega che era rimasto sorpreso.
Non poteva credere di avere perfino un suo ufficio, anche se molto, molto piccolo.
Era una piccola stanzetta con un parquet in legno e una scrivania bianca, un computer fisso grigio, delle corte mensole nere su cui poggiare i vari documenti e una finestra grande.
Lo adorava, davvero.
Era semplicemente perfetto, accogliente e con quella finestra da cui si poteva intravedere Bryan Park da lontano.
Durante la settimana lo aveva arredato un po' per renderlo più casa: aveva messo sulla scrivania una foto con la sua famiglia al luna park, sulle mensole i suoi quaderni colorati per gli appunti e tutte le penne(delimitati da un quadretto di un selfie scattato con Niall al parco qualche giorno prima) e sull'appendiabiti aveva messo il suo caro zaino.
Stava scrivendo giusto le ultime frasi e accorgimenti accanto all'ultima pagina del manoscritto.
Aveva finito il suo compito ancor prima della scadenza, non voleva deludere Louis anzi, voleva dimostrarsi completamente all'altezza del compito assegnatogli.
Il suo telefonó trilló e un messaggio di Niall comparve sullo schermo acceso.
-Stasera si esce amico, sorpresa! Torno dal lavoro per le 8.00pm ho lasciato delle cose a casa.. Fatti trovare pronto miraccomando! Xx Niall:)
Harry sorrise allo schermo digitando velocemente i tasti con le dita morbide.
Okay, spero ci divertiremo adoro le sorprese, Xx H. <3
Non stava nella pelle, voleva sapere cosa avesse in mente Niall per quella serata, Harry sarebbe uscito con un amico ufficialmente per la prima volta.
Si sentiva felice e curioso si, decisamente curioso.
Chiuse il libro e si alzó dalla sedia girevole, per portare il lavoro compiuto a Liam.
Prese lo zaino mettendolo in spalla, la sua prima regola, la più importante era quella di prendere sempre il suo quaderno con sé, non doveva mai dimenticarsene o mai lasciarlo, perché ogni attimo della sua vita meritava di essere ricordato.
Scese le scale- perché si il suo ufficio era al terzo piano e non aveva voglia di prendere l'ascensore- con il libro stretto tra le braccia.
Mentre percorreva i gradini neri qualcosa rapì il suo sguardo.
Era arrivato da pochissimo alla TLE e la sede centrale era davvero enorme, quindi era una scoperta continua di posti incredibili e interessanti.
Una piccola finestra accostata e nascosta stava infondo alla scalinata di destra, da cui fuoriusciva un raggio di sole.
Non riuscì a trattenere la sua bambinesca curiosità così i suoi piedi si mossero da soli verso quel raggio di luce.
Si avvicinò piano, cercando di non fare rumore, si sentiva colpevole si, aveva paura di star infrangendo una delle tantissime e rigorose regole che gli avevano impartito, ma la sensazione della curiosità era davvero sovrastante.
La finestrella affacciava proprio davanti al mare e in lontananza si poteva intravedere la statua della libertà, che Harry desiderava ardemente vedere, ma che non aveva avuto la possibilità di visitare.
Il sole splendente quella mattina illuminava il mare facendolo brillare con tanti puntini luminosi, era bellissimo.
Sembrava uno scenario di una fiaba di fate.
Non poteva essere reale una vista del genere, non in un ufficio fermo come quello, formale e intransigente.
Era così bello e ispirante, wow Harry sentiva il formicolio alle mani crescere e l'istinto di prendere carta e penna farsi spazio sempre più insistentemente.
Si morse il labbro guardando di nuovo quella finestrella.
E ovviamente non resistette perché si, amava scrivere, amava sentirsi libero, amava esprimere i suoi sentimenti attraverso l'inchiostro e non poteva decisamente rinunciare a un attimo come quello.
Si sedette a terra sul pavimento leggermente sporco di polvere e aprì la zip del suo vecchio zainetto estraendone il quaderno e la penna.
Scrisse, scrisse davvero tanto questa volta senza neanche pensare la felicità e l'ansia di una settimana racchiusa in quelle parole che raccontavano di lui, solo di lui.
Sentì dei passi leggeri per le scale e si giró di scatto con gli occhi spalancati, sicuro di essere stato colto sul fatto.
Lo avrebbero cacciato oppure avrebbero pensato anche loro che fosse strano, si probabilmente.
Si voltó ma non vide nessuno, il rumore precedente dissolto nell'aria e il silenzio di nuovo ad accarezzare le orecchie di Harry.
Forse se lo era solo immaginato.
Poggió di nuovo la punta della sua penna nera sul foglio, rituffandosi nel suo minuscolo mondo.
Richiuse il quaderno poco dopo, ponendolo al suo posto e recuperando il manoscritto.
Scese le scale piano con quel sorrisino timido dipinto sul volto, le fossette scavargli le guance rosse consapevole di aver fatto una cosa che forse non andava fatta.
Forse doveva andare spedito verso Liam, forse non doveva lasciarsi andare così.
Ma non poteva davvero perché Harry era libero ed era in quella struttura grazie alla sua libertà, non poteva rinunciarvici e basta.
Strinse il suo lavoro tra le dita, riportando la mente all'uscita di quella sera che continuava a incuriosirlo.
Silenziosamente, diversamente Harry. Le labbra a cuore schiuse e il naso all'insù rivolto verso le righe delle tue pagine, gli occhi verdi persi nell'innocenza dei gesti. Silenziosamente Harry, che cosa stai facendo?
Scusate gli errori aa devo revisionare tutto
Kiss💚
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Behind The Wall (Larry Stylinson)
Fanfiction"Una leggenda narra che il colore delle anime sia bianco e che ognuna di esse abbia un cratere nero che le attraversa: quel cratere è il dolore. Ogni anima ne possiede uno, la sua grandezza e oscurità dipende solo dalla quantità di dolore che si pro...