I sopravvissuti

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PROLOGO

Un giorno la mia psicologa mi disse "Rose, sei sopravvissuta. Devi soltanto ricominciare a vivere". Avrei dovuto esserne contenta, ma non lo ero affatto. Anzi, quelle parole mi fecero così ribrezzo che passai un giorno intero a vomitare accompagnata dai miei sensi di colpa.

"Sopravvissuto" è colui che si è salvato, ma nessuno dice mai a quale prezzo. Qualche stronzo si è mai chiesto se i sopravvissuti volessero realmente sopravvivere al loro destino? Io non volevo.

Non avrei mai voluto sopravvivere al mio stupro.

Avrei preferito morire come se la mia esistenza non avesse più senso, e non continuare a vivere con la consapevolezza che non mi sarei mai perdonata per quel maledetto giorno. Adesso penserai la solita e giustissima frase che si ripete in loop ad una vittima  "Ma non è stata colpa tua". Lo so, eccome se lo so, ma non è così facile come credi accettarlo perché io non riesco a perdonarmi. Non riesco a perdonarmi  per non essere stata abbastanza forte, e sai?
Nessuno ti insegna a sopravvivere. 

Nessuno spiega ai sopravvissuti come si deve mettere in stand-by il proprio dolore per riprendere a rivivere la propria vita come se non fosse successo niente. Nessuno può aiutarti a far cessare gli incubi, le insicurezze e i sensi di colpa.

Nessuno, sei sola. Tu, piccola e indifesa, in balia del tuo passato. Quindi sì, avrei preferito morire piuttosto che fare i conti con il non essere libera.

Spazio autore:
Ciao a tutti🫶 spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ricordo di mettere una stellina per supportarmi.

Tornando a noi, iniziamo subito con il botto e con un bel carico emotivo. Non sarà una storia facile perciò preparate i fazzoletti.

ABA🤍

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