VII Storia ~ Il Capitano pt.4

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Finiti gli allenamenti Levi andò in camera. Era uno di quei momenti in cui era da solo mentre gli altri facevano qualcosa. Eren lo stava cercando, trovò tutta la sua squadra fuori e vide Furlan. Li aveva visti parlare più di una volta, quindi si avvicinò.
"Church, sai dirmi dov'è Ackerman?"
Lui si chiese perché lo cercava e fece un mezzo sorrisino.
"È in camera... da solo"
Eren era leggermente confuso ma capì. Lo ringraziò e andò lì, dove lo trovò seduto sul letto a leggere.
Chiuse la porta alle sue spalle.
"Ackerman"
Lui alzò lo sguardo. Quando lo vide si imbarazzò leggermente, senza farlo notare.
"Ehm- sono qui per chiederti scusa per ieri-"
Levi non riusciva a guardarlo negli occhi, semplicemente fissava il pavimento.
"Non fa nulla"
Eren si sedette accanto a lui.
"Io ero ubriaco, tanto ubriaco. Scusami veramente non avrei dovuto esagerare"
Levi annuì e gli disse ancora che non importava.
"Potrei chiederle- cosa le ha detto Zoe?"
Eren lo guardò e vide che si stava vergognando veramente tanto.
"Beh- tutto"
Levi alzò lo sguardo un attimo.
"Tutto tutto?"
Eren annuì e lo vide arrossire.
"M-mi dispiace lo so che è strano-"
Levi iniziò a tremare leggermente. Erano i primi giorni e già i Capitani lo vedevano come il finocchio che va dietro a Jeager.
"Ehy smettila non dire così. Guarda che anche a me piacciono i ragazzi, e a Jean, ad Armin e probabilmente anche ad Erwin"
Levi lo guardò negli occhi in cerca di conforto.
"Veramente?"
Eren gli sorrise e annuì.
"Ora forza, raggiungi gli altri, non stare sempre rinchiuso qua su su"
Lo spinse con delicatezza e si alzò anche lui. Prima che le loro strade si separarono gli diede un pugnetto sulla spalla e gli sorrise, cosa che Levi ricambiò.

Le settimane passarono e i cadetti cominciavano ad inserirsi di più. Ora erano più rilassati attorno agli altri soldati e lavoravano meglio. La loro prima spedizione fuori dalle mura stava per essere programmata, e ciò voleva dire per Eren tante, ma tante riunioni. Per lui erano totalmente inutili. Doveva stare ore e ore seduto ad ascoltare cose che già sapeva, senza poter neanche intervenire, gli facevano venire il mal di testa. E queste erano praticamente ogni giorno quando si avvicinava un uscita. Un giorno di quelli, la giornata partì subito male per lui. Si era svegliato in ritardo e aveva due riunioni programmate, una al mattino e una dopo gli allenamenti. Si svegliò praticamente quando doveva essere già in cammino. Quando si rese conto dell'orario iniziò a prepararsi facendo volare "cazzo" e "merda" a destra e manca. Arrivò ben venti minuti in ritardo e si dovette subire un cazziatone direttamente da Erwin nel primo mattino. Quando finalmente finirono le sue palle erano già quadrate, ed era solo l'inizio. Andò a mangiare e subito dopo allenamenti, che si fecero più duri vista la spedizione in arrivo. Era distrutto e non aveva neanche il tempo di farsi una doccia. Alla seconda riunione arrivó in orario per fortuna, anche se sarebbe stato un miracolo saltare anche solo un minuto di quella palla immensa. Quando finirono riuscì a fare una doccia e andare a mangiare, ma proprio a cena Hanji gli scaricò una montagna di fogli da compilare. Non importò quanto lui si oppose, doveva prepararli tutti entro due giorni. Sapeva che avrebbe passato una notte in bianco. Hange gli disse che un cadetto glieli avrebbe portati nel suo ufficio quella sera stessa. Eren annuì contrariato e andò a fumarsi una sigaretta prima di tornare a lavorare. Non fumava spesso, solo quando lo stress lo massacrava troppo, e quella era decisamente la giornata giusta. Andò nel suo ufficio ad aspettare i moduli, entrando sbattè la porta, irritato pensando alla notte che lo aspettava.

Levi nel frattempo aveva passato una giornata abbastanza tranquilla, finchè Hanji non lo richiamò nel suo ufficio. Lui non esitò a raggiungerla e lei gli disse di portare la pila di documenti ad Eren. Lui obbedì e bussò alla sua porta con i documenti in mano.
"Avanti"
Eren rispose scocciato.
Levi entrò e posò i fogli sulla sua scrivania.
Quando vide quanti erano Eren si portò i capelli all'indietro.
"Seriamente cazzo?"
Notò subito quanto sembrava stressato, era evidente.
Eren si ricordò di avere Levi accanto e cercò di rimanere professionale.
"Scusa, è stata veramente una giornata lunga"
Levi guardò in basso cercando un modo per dargli una mano.
"Le portò un caffè se vuole, o un tè..."
Eren gli fece un piccolo sorriso.
"Oh, allora un caffè grazie"
Levi uscì e andò a prepararglielo.
Il Capitano era sempre felice di queste piccole cose che faceva per lui, era il suo modo di dimostrare che ci teneva ed Eren lo trovava adorabile.
Mentre gli faceva il caffè Levi si ricordò della sera in cui Eren tornò ubriaco. In quelle settimane ci aveva pensato molto, soprattutto in bagno.
Un'idea gli arrivò in mente, ma sembrava una follia.
"Ma a lui piacciono i ragazzi no? Magari così si calma un po'..."
Si morse il labbro. Non poteva farlo, vero? Ci pensò molto. Il caffè era pronto quindi tornò da Eren.
"E-ecco il caffè- posso fare altro?"
Lo poggiò sulla sua scrivania ed Eren sorrise.
"Sei fin troppo gentile, va a letto"
Levi non credeva di starlo per fare.
Si avvicinò di più ad Eren girando al lato della scrivania.
"B-beh in realtà io volevo-"
Eren era abbastanza confuso, finché non lo vide infilarsi tra lui e la scrivania mettendosi in ginocchio.
Sgranò un po' gli occhi incredulo.
Quando Levi lo toccò dai pantaloni lasciò scappare un ansito.
"L-la prego lasci che l'aiuti-"
Levi lo leccò dalla stoffa, facendo buttare all'indietro la testa ad Eren, che con una mano gli strinse i capelli.
Gli abbassò la zip e iniziò a masturbarlo stimolando la punta con la lingua.
Eren lo guardò e la vista era decisamente una delle più erotiche che avesse visto.
Gli tirò i capelli e glielo fece prendere in bocca, iniziando a respirare con pesantezza. Levi iniziò a muoversi, fece del suo meglio, e sembrava che Eren stesse apprezzando. Una sorpresa del genere gli serviva veramente quella sera.
Levi provò a prenderlo per intero cercando di fargli provare più piacere, ma non ci riuscì quindi si aiutò con le mani.
"C-cazzo Levi~"
Ogni volta in cui gli tirava i capelli emetteva un mugulio quasi d'apprezzamento. Il suo respiro si fece ancor più affannoso e iniziò ad aiutare Levi con i movimenti, facendolo andare più veloce.
"A-ah... good boy~"
Non ci volle molto ed Eren stava per venire.
"Levi- sto venendo-"
Lui continuò ed Eren venne tenendogli i capelli e lasciando un gemito più prolungato.
Fece qualche respiro e lo tirò fuori, guardando Levi ingoiare con la faccia arrossata.
Si alzò e spostò la sedia, per poi prendere Levi in braccio e farlo sedere sulla scrivania, facendogli aprire le gambe.
Nel fare il servizzietto ad Eren si era ecciato e non poco, cosa evidente dati i pantaloni bagnati.
"Oh qualcuno ha bisogno di attenzioni~"
Eren fece un sorrisetto guardandolo.
Levi si morse il labbro e aprì di più le gambe arrossendo.
"C-capitano p-per favore-"
Lui si avvicinò e strofinò un dito sulla sue erezione facendogli scappare un gemito acuto.
Eren iniziò a spogliare entrambi, mentre lasciava morsi e baci sul suo collo. Quando entrambi rimasero nudi iniziò a prepararlo mettendo due dita dentro di lui e muovendole.
Levi buttò la testa all'indietro.
"Hai mai provato qui?"
Mosse le dita più infondo e lo fece gemere.
"Ah~ con nessuno- h-ho solo-"
Guardò il muro in imbarazzo.
Eren ci mise qualche secondo a capire.
"Qualcuno si è toccato qui pensando a me?~"
Gli leccò il collo facendolo tremare.
Levi annuì piano e diventò bordeaux, mentre Eren sorrideva malizioso.
Iniziò a stimolargli i capezzoli con la lingua mentre continuava a prepararlo.
"N-nghh- b-basta- E-eren"
Era al suo limite ormai, Eren lo aveva notato.
Tolse le dita e si strusciò leggermente contro di lui, per poi entrare piano.
Levi inarcò la schiena e aspettò qualche secondo per abituarsi.
Quando Eren iniziò a muoversi aveva perso la capacità di trattenere i gemiti, che ormai stavano sentendo i compagni vicini.
"Shhh ti sentiranno. O forse non ti da tanto fastidio far sapere che ti fai fare da me eh?~"
Gli tappò la bocca e andò ancora più infondo, mentre Levi annaspava in cerca d'aria.
Quando Eren lo lasciò andare inarcò la schiena di proposito, per farlo arrivare anche più lontano.
"Non sai proprio trattenerti eh?"
Si mosse con più velocità facendogli spalancare la bocca, che non tratteva più. Gli tirò i capelli mentre cercava di mugulare qualcosa.
"C-capitano ahh!"
Gli morse il collo e lo fece tremare. Quando Levi stava per arrivare al culmine lo baciò con passione e gli fece cambiare posizione, mettendolo a novanta sulla scrivania.
Ricominciò a muoversi con la stessa foga di prima, facendolo quasi gridare e tenendogli i capelli.
"Oh sembri apprezzare"
Levi cercò di formare una parola ma con scarsi risultati.
Quando Eren spinse sulla sua prostata solo una parola gli uscì inconsciamente.
"D-daddy! Qui!"
Eren sorrise mentre ansimava e continuava in quel punto.
Ormai i vicini di stanza potevano sentire Levi perfettamente.
"Come mi hai chiamato?"
Aumentò la velocità, ormai erano entrambi molto vicini.
"Daddy mh! Ah-hh~"
Gli morse il collo e iniziò a masturbarlo.
"Cazzo ah~"
Dopo poco entrambi vennero e rimasero ad ansimare per minuti.
Quando Eren uscì Levi rimase comunque fermo, e lui si godette lo spettacolo guardando le sue gambe tremare.
Poi si avvicinò al sui viso, dandogli un bacio dietro l'orecchio.
"Guardati... ancora tremi"
Levi si morse il labbro inferiore.
Lo toccò il culo e gli fece un altro succhiotto sul collo.
"C-cazzo ah~"
Eren gli strinse gentilmente il collo con una mano.
"Da quando siamo così scurrili?"
"S-scusi"
Ghignò e iniziò a baciarlo rudemente, facendolo mugulare.
Quando il bacio finì Levi si sentiva in paradiso.
"Mi dai ancora del lei eh?"
Si mise a ridere per poi alzarsi e prendere Levi in braccio.
Lui arrossì e mise le braccia attorno al suo collo.
"C-capitano mi mette in imbarazzo-"
Eren fece toccare i loro nasi guardandolo negli occhi.
"Sei adorabile lo sai?"
Gli baciò il collo.
"L-la prego- non voglio che sia- l'ultima volta"
"Oh fidati non lo sarà. Non spreco un bocconcino del genere~"
Gli strinse le natiche facendogli scappare un ansito.
"Mhh~ si~"
Lo portò in camera sua a passo svelto.


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