28 Ottobre 2127, Clinica della Base dell'Organizzazione ICM.
❖ Sam Shepherd ❖
Poco dopo che Konny è uscita dalla stanza, mi riaddormento. Sogno in continuazione il momento in cui Melt se n'è andata per andare a cercare aiuto, mentre io ero morente tra le macerie della nostra casa. Mi sveglio ansimando e con le lacrime agli occhi. Dopo un attimo di smarrimento riconosco il luogo in cui sono, e comincio a piangere. I singhiozzi mi fanno male, ma non riesco comunque a smettere. Per quanto andrà avanti così? Quando è che smetterò di soffrire pensando a lei? Ma dentro di me so che quel momento non arriverà mai.
Dopo pochi minuti la porta in fondo alla stanza si apre, facendo entrare Konny. Tra le mani ha un vassoio di metallo con sopra una ciotola e un bicchiere. Si avvicina al mio letto e prende una sgabello bianco appoggiato vicino alla parete e si siede. Sistema il vassoio su un mobiletto accanto a lei.
- Ciao, Sam. Come hai passato la notte? -
Esordisce lei con un piccolo sorriso.
- Non bene. Ho fatto... un brutto sogno, diciamo. -
Sembra un po' stupido da dire, però alla fine è così. Osservo il suo viso sorridente, ma la sua espressione è talmente gelida che non mi rallegra neanche un po'.
- Mi dispiace per questo. Ti ho portato da mangiare. Avrai fame, no? Da quando sei arrivato qui ti abbiamo nutrito per via endovenosa, perciò dovresti sentire lo stomaco un po' vuoto. Tieni. -
Mi passa la ciotola con dentro un cucchiaio. Appena muovo le braccia quelle cominciano a farmi male, ma la prendo comunque. Dentro c'è una poltiglia bianca, che dall'aspetto non stimola esattamente l'appetito. Non può essere peggio di quello a cui sono abituato. Non venivamo trattati proprio bene con le razioni che venivano spedite a Berlino e poi distribuite. Mando giù la prima cucchiaiata, che tutto sommato si rivela essere meglio di quanto mi aspettassi. Molto lentamente arrivo a metà del contenuto della ciotola, ma poi sono costretto a smettere. Sento che se continuassi rimetterei tutto quello che ho mangiato. Restituisco la ciotola a Konny. Lei sorride ancora.
- Non è successo nulla di strano da quando ti sei svegliato ieri? Hai notato qualcosa? -
Mi chiede lei.
- No. Mi sono riaddormentato subito e anche adesso mi sono svegliato da poco. Perché? -
- Curiosità. Se noti qualcosa fammelo sapere, mi raccomando. -
Questa donna non mi convince completamente. Sembra come se mi volesse nascondere qualcosa. Ma in ogni caso per adesso è solo su di lei che posso contare.
- Io vado. A lato del letto c'è un pulsante. Se hai bisogno che io venga da te, premilo. Sarò qui al più presto possibile. A più tardi. -
Annuisco, mentre Konny scompare dietro la porta. Mentre quella si richiude cerco di vedere cosa ci sia fuori, ma riesco a scorgere soltanto un muro grigio.
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❖ Sam Shepherd ❖
Lo stomaco pieno, la morbidezza delle lenzuola mi fanno sentire in qualche strano modo in colpa. Colpevole di essere ancora in vita, anche quando non me lo sono meritato in nessun modo. All'improvviso scoppio di nuovo a piangere. Penso a Melt, penso che non la rivedrò mai più. Cerco di asciugare le guance pensando che non avrò più modo di ricambiare ciò che lei ha fatto per me. E mi sento colpevole per questo.
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Meltdown - parte II (#wattys2020)
Science Fiction(COMPLETA) Che ne è stato di Melt Shepherd? Come si svilupperà la lotta contro l'Organizzazione ICM?