7 Febbraio 2128, Praga

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7 Febbraio 2128, Praga.


❖ Melt Shepherd ❖


Non appena riesco a scorgere la torre panoramica in lontananza sento il mio cuore fare un tuffo nel passato.

Non riesco a credere di essere stata qui soltanto due mesi fa, quando mi sembrano passati mille anni. Cammino velocemente lasciando indietro Winrich e Wai Fong, impaziente di arrivare in città. Mentre percorro le vie di Praga mi estraneo completamente, ripensando a quando io e Niklas ci siamo persi, scrutando ogni vicolo per cercare di capire se sia quello in cui io e lui ci siamo nascosti. Le casette semidistrutte non sono cambiate, così come il fiume di persone presente nelle vie. Tutto sembra esattamente come l'abbiamo lasciato.

Osservo il volto di ogni passante alla ricerca di Niklas. Ogni volta che vedo qualcuno dai capelli neri o dagli occhi che mi ricordando vagamente i suoi sento il cuore fermarsi, per poi ogni volta accorgermi subito dopo di essermi sbagliata. Lui non c'è. Dov'è Niklas? Sarà impossibile trovarlo in mezzo a tutta questa gente, ipotizzando che sia davvero qui. Ma i piedi mi portano da soli ai piedi della collina del Petřín, percorrendo una strada che è già segnata nella mia mente. Se c'è, sarà di sicuro laggiù.

Adesso la pendenza del terreno comincia ad aumentare. Ci siamo quasi. Mi giro verso Winrich e Wai Fong.

- Io vado. Vi aspetto lassù. -

E comincio a correre, sfrecciando su un piccolo sentiero in mezzo agli alberi morti. Sento Wai Fong chiamarmi in lontananza, dicendomi di aspettarla, ma non mi fermo. Deve esserci, deve esserci. A un certo punto urto il viso contro un basso ramo e sento un piccolo taglio aprirsi sulla mia fronte. Continuo a correre più veloce di prima, incurante dei rami e di qualunque altra cosa.

Arrivo a una piccola radura, sulla destra finalmente la torre panoramica che si staglia nel cielo nei suoi cinquanta metri d'altezza. Mi avvicino all'ingresso, attenta a ogni movimento. Quando sono in procinto di entrare, noto qualcosa di strano in un albero accanto a me. Tutto il tronco è ricoperto da qualcosa di bianco e brillante, che manda bagliori di luce quando i raggi del sole lo raggiungono. Faccio in tempo a fare qualche passo verso l'albero e mi accorgo subito che è ghiaccio. Poco più avanti altri punti nell'erba sono tinti di bianco, proprio come quando Niklas lasciò dietro di sé la scia dighiaccio dopo l'attacco dei lupi. È stato lui. Non c'è altra spiegazione.

- Melt...? -

Quando le mie dita stanno per sfiorare la superficie ghiacciata sento una voce chiamarmi. Mi giro di scatto e i nostri occhi azzurri si incrociano, tradendo l'assoluta sorpresa dei nostri animi.

Mi copro la bocca con entrambe le mani, cercando di non scoppiare a piangere.

- Sei qui... Ti ho trovato... -

Sospiro mentre cado in ginocchio di fronte a Niklas. Lui si avvicina a me e mi prende per le spalle, tirandomi su. Mi tocca i capelli e le guance mentre mi guarda intensamente negli occhi.

- Tu... sei qui. Per davvero. Ho sognato di vederti arrivare correndo, ma questo è reale. Dimmi che non è un sogno... -

Niklas mi prende una mano e la osserva come se fosse qualcosa di straordinario, un miracolo.

- Non è un sogno, Niklas. Sono qui. -

Lo stringo a me e le lacrime cominciano a scendere sulle mie guance anche se ho cercato in ogni modo di impedirglielo. Ma sono così felice di essere di nuovo con lui. Sono felice che non sia ancora finita.

Meltdown - parte II (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora