Data sconosciuta, Stanza spoglia.
❖ Melt Shepherd ❖
Quando mi risveglio per l'ennesima volta, Sam non c'è più. La sedia dove era seduto, distante circa due metri da me, adesso è vuota. Dove l'hanno portato? Anzi, forse farei meglio a chiedermi dove sia andato. Ormai Sam fa parte di ICM. È libero di fare quello che vuole. Non ha opposto alcuna resistenza quando Konny gli ha infilato l'ago nel braccio, né era tenuto fermo dalle manette. È stato lì, seduto, di sua spontanea volontà. Guardo la sedia. Mi accorgo che il mio occhio sinistro non vede nulla, soltanto nero. Ma non fa male. Sento gli occhi riempirsi di lacrime.
- Melt. -
Mi chiama una voce proveniente da destra. Giro la testa, e mi accorgo della presenza di Yara, seduta sul pavimento poco distante da me. Non le rispondo.
- Abbiamo finito. Adesso è tutto passato. -
È vero. Non sento più dolore, ma sono stanca, tanto stanca. Yara si alza e si avvicina a me, per poi staccare con cura il tubicino che collega all'ago la sacca di liquido verde. Prende quest'ultima e me la indica.
- Questo è quella che resta della tua preveggenza. Non è più dentro di te. È di ICM adesso. Il Capo saprà usare questo potere nel modo giusto. -
Sembra quasi che debba fare un grande sforzo per dire queste parole.
- Torno subito. -
Yara esce dalla porta, che si richiude con uno stridio metallico. Questo significa... Che non avrò più visioni? Non potrò più vedere il futuro? Questo pensiero mi solleva, ma in questo momento ho bisogno di sapere che ne sarà di me, di Niklas, di tutto quanto. Proprio quando mi è indispensabile, questo potere mi è stato tolto. Non appena sento i passi di Yara allontanarsi, urlo. Un singolo grido, neanche troppo forte. Non ho più lacrime da versare, per nessuno. L'urlo si esaurisce in gemiti strozzati, ma non piango. Ho talmente tanti motivi per farlo che non saprei da dove iniziare. Il Capo ha realizzato quello che voleva. Tutto ciò che ho fatto non è servito a niente. Voleva il mio potere, e l'ha ottenuto. Non voglio sapere cosa ha intenzione di farci. Un uomo del genere, già capace di radere al suolo decine di città senza scrupoli, non può avere in mente niente di buono. E adesso che ha preso da me ciò che voleva, nulla gli impedirà di uccidermi. La prospettiva in sé non mi fa paura, né mi sconvolge. Ma ripenso al volto di Niklas in quella radura vicino al monte Grossglockner, quando lui mi credeva morta. È per evitare di rivederlo soffrire così che sono decisa a battermi per la mia vita.
Yara torna dopo pochi minuti, senza più la sacca.
- Vieni con me. Ti porto a riposare. -
Lei prende una piccola chiave argentata dalla tasca e mi libera dalle manette. I miei polsi sono rigati di rosso.
- Devi stare più attenta da ora in poi. Le ferite non si rimargineranno in fretta come prima. -
Poi toglie l'ago e tampona il punto in cui mi è entrato nella pelle con un pezzettino di cotone. Dopodiché applica una leggera fasciatura. Sento il mio corpo diverso, sensibile a ogni cosa. Osservo i miei polsi doloranti.
Yara mi aiuta ad alzarmi e mi sorregge. Senza di lei le mie ginocchia cederebbero e non riuscirei a fare un passo. Sono così debole. Usciamo lentamente dalla stanza, e ancora più lentamente percorriamo i corridoi della base di ICM.
- Non riportarmi in quella stanza... -
Riesco a dirle.
- Non lo farò, sta' tranquilla. -
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Meltdown - parte II (#wattys2020)
Science Fiction(COMPLETA) Che ne è stato di Melt Shepherd? Come si svilupperà la lotta contro l'Organizzazione ICM?