18 Agosto 2128, Villaggio di Ines e Axel.
❖ Melt Shepherd ❖
Nonostante sia piena estate, qui, tra le montagne, l'aria è comunque fredda e pungente. Mi stringo nel mio cappotto grigio e mi avvicino a Niklas, tentando di riscaldarmi. Avere lui accanto mi dà anche sicurezza. E in questo momento penso di averne molto bisogno.
Sono qui per scusarmi ancora con Axel e con Ines, per averli lasciati così all'improvviso. Ormai sono passati otto mesi, ma non potrò mai ringraziarli abbastanza per quello che hanno fatto per me.
Voglio anche andare dal dottor Ivan. Voglio raccontargli tutto quello che è successo, fargli sapere qual è stato veramente il suo ruolo nella mia storia. Anzi, nella nostra storia.
Stringo la mano di Niklas mentre mi avvicino alla porta scura della casa color lavanda del dottore. Il vetro della finestra è opaco, ricoperto da un sottile strato di polvere. Non riesco a vedere all'interno, ma le luci sembrano essere spente.
Busso alcune volte alla porta. Nessun rumore. Niklas mi guarda, in attesa che Ivan venga ad aprire. Lo sentiremo subito arrivare. Ricordo perfettamente il suono particolare dei suoi passi, dovuto alle stampelle. Busso ancora.
- Dottore! -
Lo chiamo a voce alta.
- Signorina, non lo troverà lì. -
Una donna dal volto stanco si avvicina. I suoi occhi si fanno lucidi quando guarda in direzione della casa.
- E allora dov'è? -
Le domando io.
- Mi dispiace, ma è morto pochi mesi fa. È stato un duro colpo per tutti. Che gran brava persona... -
Sospira allontanandosi.
Non sono stupita. Prima di arrivare qui avevo già pensato a questa possibilità. Non so quanti anni avesse quando l'ho conosciuto, ma quando ci siamo detti addio era già scontato che non ci saremmo più rivisti. Lui lo sapeva già, ed è stato così.
- Mi dispiace, Melt. -
Niklas stringe più forte la mia mano.
- Non preoccuparti, va tutto bene. -
Trattengo le lacrime.
- Andiamo da Axel. -
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❖ Melt Shepherd ❖
Proseguiamo costeggiando il piccolo torrente finché non arriviamo alla casa di Ines e Axel. È l'ora di pranzo: dall'interno sento le voci dei gemelli e di Ines. Risate sommesse. La vita per loro sembra essere proseguita allo stesso modo dopo che me ne sono andata. I pochi giorni che ho passato con loro sono stati semplicemente una strana parentesi in un'esistenza serena. Le mie sicurezze sembrano scomparire man mano che mi avvicino alla casa. Chi sono io per interrompere la loro serenità? Torno qui a mani vuote, senza niente che possa ricambiare il favore che mi hanno fatto. Entrando in quella casa manderei in fumo tutto quello che stanno facendo per essere felici. Magari proprio adesso stanno cominciando a dimenticarmi. E chi sono io per tornare lì e riportare a galla quei ricordi?
- No. Andiamo via. -
Guardo per un'ultima volta quella casa prima di voltarmi.
- Sei sicura? -
Mi domanda Niklas. Annuisco.
Allora ritorniamo a piedi al villaggio, e ci avviamo per la strada da cui siamo venuti. Ci aspetta un lungo viaggio per tornare a Dresda, dove ci aspettano Khris, Corinne, Venus e Wai Fong.
- Scusa per averti fatto fare tutta questa strada. È stato piuttosto inutile. -
- Non è stato inutile. Ne avevi bisogno. E adesso possiamo andare avanti. -
Mi dice Niklas, stampandomi un bacio sulla fronte.
- Sì, forse hai ragione. -
Sento già la voce contrariata di Corinne: una volta che le racconterò che cosa è successo qui mi accuserà di aver solo perso tempo. Khris probabilmente sarà d'accordo con Niklas, e Venus ci dirà ancora una volta che avremmo potuto usare il suo teletrasporto.
Mi manca sentire la voce allegra di Yara. Mi mancano i suoi consigli e i suoi atteggiamenti che a volte erano fin troppo infantili. Ma era così che poteva mostrarsi per come veramente era, al di fuori delle grinfie dell'Organizzazione. Vorrei essere stata più forte, il giorno in cui è morta. Se avessi avuto la mia chiaroveggenza avrei potuto impedire il suo sacrificio. Invece sono stata soltanto in balìa degli eventi, incapace e dipendente dagli altri. Ora sono tornata ad essere semplicemente me. A volte fa male pensare di essere debole in un mondo così crudele. Ma è il modo in cui sono nata, in cui tutti quanti sono nati. E nonostante le difficoltà sarò in grado di non sopravvivere e basta, ma di vivere.
In questo momento non so dove sia Sam. È andato via con Erin, senza una destinazione precisa. Ma lei mi ha promesso che lo avrebbe riportato da me, prima o poi. E ho fiducia in lei.
Ho fiducia nel futuro che mi aspetta.
FINE
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Meltdown - parte II (#wattys2020)
Science Fiction(COMPLETA) Che ne è stato di Melt Shepherd? Come si svilupperà la lotta contro l'Organizzazione ICM?