IL PRESENTE

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30 Gennaio 2128, Salisburgo.


❖Melt Shepherd ❖


Winrich e Wai Fong si rivelano essere due persone molto diverse da come le avevo immaginate finora. Il ricordo dell'aggressione a Dresda e del dolore che provai quel giorno avevano compromesso il mio giudizio. Semplicemente era così che si dovevano comportare secondo gli ordini di ICM.

Wai Fong infatti non è altro che una bambina, coinvolta suo malgrado in qualcosa di più grande di lei. È sopravvissuta al meltdown della sua città quando aveva appena quattro anni, e da allora è rimasta sempre con Winrich, che fino a quel momento non aveva avuto modo di parlare con nessuno all'Organizzazione. È strano come a volta prenda per mano me e Winrich e ci permetta di parlare contemporaneamente, senza dire una parola. Soltanto con la mente. Grazie alle nostre conversazioni silenziose siamo in grado di scambiarci informazioni e ricordi molto più in fretta del normale, anche se ogni tanto preferisco parlare normalmente.

Cammino spedita, impaziente di ritrovare Niklas e gli altri. Compiamo un percorso diverso da quello che feci io per arrivare al Monte Grossglockner, perché secondo le informazioni di Winrich ci farà risparmiare tempo. Inoltre intorno a Salisburgo – la città da cui dovremmo passare - dovrebbe esserci uno dei magazzini abbandonati, dove abbiamo bisogno di rifornirci di scorte.

Nel primo pomeriggio arriviamo finalmente in città. Raggiungiamo velocemente il centro storico, attraversato da un fiume dalle acque scure. Le persone qui sono quasi assenti e la maggior parte delle case semidistrutte: i pochi passanti che ci sono ci guardano con aria sospettosa ma non dicono niente.

- È di qua. -

Sussurra Wai Fong, mentre Winrich annuisce. Non posso fare altro che seguirli per le vie della città. Intorno a noi vedo molte chiese quasi rase al suolo. Devono essere state molto belle.

A un certo punto passiamo davanti a una vecchia casa rosa chiaro, dal tetto crollato. Sopra la porta di legno con un'anta scardinata riesco a malapena a leggere: "Mozart". Credo di aver letto di lui e della sua musica, ma di non ho mai ascoltato nessuna composizione. La musica e i festeggiamenti non sono mai stati una mia priorità. Ricordo un ragazzo che pizzica le corde di una chitarra, intorno al fuoco. Ci sono anche i miei genitori. Probabilmente una delle sere passate insieme alle altre persone che non si volevano arrendere, che continuavano a combattere. Ma non ho idea di chi fosse quel ragazzo, o di che cosa suonasse.

Dopo pochi minuti arriviamo alla strada che costeggia il fiume, intervallata in alcuni punti da aiuole incolte. Scendiamo alcuni gradini, che ci portano sul lungofiume. Lì Wai Fong si dirige verso un tombino, facendo cenno a Winrich di raggiungerla.

- È troppo pesante, non ci riesco da sola. -

Winrich allora si piega e sposta il tombino con poco sforzo, rivelando sotto di esso uno stretto tunnel con una scala che porta nel buio.

- Andiamo. -

Con Winrich in testa e Wai Fong per ultima, ci avventuriamo giù per la scala. In fondo ci dovrebbe essere il magazzino. Non tutti infatti presentano la medesima entrata o struttura: sono già stata in un altro dove per accedervi era necessario scendere una scala a pioli e non a gradoni.

Pochi metri più in basso infatti arriviamo a destinazione. Winrich estrae prontamente dallo zaino una torcia, illuminando l'ambiente. Infiltrazioni d'acqua penetrano ovunque nella stanza, bagnando tavoli e pavimento. I tavoli sono ribaltati o distrutti, e degli endow non c'è traccia. Sarà così anche per le provviste? Infatti andando poco più in là, troviamo anche l'ambiente dedicato ai generi alimentari vuoto.

Meltdown - parte II (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora