Un anno dopo
-COSA SIGNIFICA CHE SEI MALATO?
-Significa che sono malato. Se vuoi ti faccio un disegno.
-Ti odio.
-E io cosa posso farci se il mio sistema immunitario fa schifo?
Lucy sbuffò.
-Hey, ti sento sbuffare!
-Ok, ok, mi dispiace che tu stia male, ma capiscimi, sarò sola a scuola. Uffa.
-Perdona me e i miei anticorpi. Passi da me dopo scuola?
-Contaci.
La ragazza abbassò la cornetta e andò a fare colazione.In un anno lei e Freddie erano diventati decisamente amici, e ormai stavano sempre insieme. Erano conosciuti come il dinamico duo di strambi all'università, ma non se ne crucciavano, anzi, Lucy avrebbe potuto giurare che a Freddie piacesse questa loro "fama".
Quella mattina all'università aveva un'ora buca, e ne approfittò per fare un giro di esplorazione della struttura.
"Questa dev'essere l'ala di biologia" pensò mentre camminava per un corridoio pieno di ragazzi, la maggior parte chini su libri che parlavano di argomenti per Lucy incomprensibili, e viste le loro facce disperate probabilmente lo erano anche per loro.
-Hey, tu!
Lucy ci mise un po' a capire che stavano parlando con lei.
-Uh?- si voltò di scatto e vide un ragazzo biondo e magrolino, con un paio di occhi azzurri da angioletto e un viso molto innocente, quasi efebico.
-Sì, proprio tu! Sei una delle studentesse di arte, vero?
Lucy dedusse che l'aveva capito dall'album da disegno e dalla scatola di matite colorate che si portava sottobraccio.
-Ehm, sì? Ti conosco?
Il ragazzo le rivolse un sorriso smagliante: -No, ma potresti conoscermi stasera, perché-
-ROGER! CHE CAVOLO STAI FACENDO QUI?
Un altro ragazzo si avvicinò con passo deciso al biondino inquietante.Lucy rimase subito colpita dal suo aspetto: parecchio alto, magro, con un paio di gambe chilometriche e dei capelli riccissimi e scurissimi. Messo vicino all'altro ragazzo con le loro differenze a confronto la scena era piuttosto comica.
-Ciao Bri, stavo facendo esattamente quello che mi hai chiesto di fare tu.
-No, io ti avevo chiesto di distribuire dei volantini, non di placcare povere studentesse ignare nel corridoio.
-Ma Brian!- la voce del ragazzo (che sembrava chiamarsi Roger) si fece lamentosa, -È una di arte! Non potevo lasciarmela sfuggire, quelli di arte hanno i gusti migliori in fatto di musica!
-E allora- il ragazzo che sembrava chiamarsi Brian fece un respiro profondo, come se cercasse di mantenere la calma, -vai a distribuire volantini nell'ala di arte.
-Ma io non ho la più pallida idea di dove sia! Sono qui da due cavolo di settimane! Forse, se ci fossi stato tu, ci sarei andato, ma hai preferito "andare a lucidare la tua povera chitarra"!
-Ma come osi-
-Scusate,- li interruppe Lucy, -voi due sembrate molto simpatici, ma sto cominciando ad inquietarmi. Sareste così gentili da dirmi per quale motivo sono stata placcata?
Le teste di entrambi si voltarono verso di lei, come se si fossero appena ricordati della sua presenza.
-Oh, certo, scusa. Rog, volantino.
Roger le passò un volantino. Lucy lo prese: c'era scritto in grande "Smile", sotto c'era il disegno di una bocca sorridente e una scritta che esortava ad andare al college alle dieci di sera per sentire gli "Smile".
-Oh, bello. È il vostro gruppo?
-Già. Io suono la chitarra, Rog la batteria e un altro nostro amico, Tim, suona il basso e canta. Ci farebbe piacere vederti stasera, anche se non ci conto visto il modo in cui ci siamo presentati.- E lanciò un'occhiataccia a Roger.
Lucy sorrise: -Penso che mi vedrete. Forse porterò anche un mio amico, ma non sta bene in questo momento, quindi non ne ho idea.
I due ragazzi sorrisero, raggianti.
-Grazie, sarebbe fantastico. Beh, a stasera allora.
-A stasera!
Lucy si allontanò da quello strano duo, e si diresse verso l'aula.Dopo le lezioni la ragazza si diresse verso casa Bulsahra, e venne accolta sulla soglia da Kashmira, la sorella di Freddie.
-Ciao Lucy,- la salutò lei, -sei venuta a trovare il moribondo?
-Già, come sta?
-Adesso sta bene, questa mattina non si alzava dal letto.
Dall'altra stanza si sentì una voce lamentosa: -Lucy! Vieni avanti, avvicinati al mio letto di morte! Se morirò ti lascio Miko.
Lucy andò nella stanza da cui proveniva la voce, e trovò un Freddie decisamente arzillo che teneva un gatto sulle ginocchia. -Freddie, sei un idiota, lo sai vero?
-Sei più gentile ogni giorno che passa.
-Passami il gatto.
Freddie prese in braccio il gatto e lo passò a Lucy.
-Questo è uno dei gatti più belli che abbia mai visto. Chi è il micino più bello del mondo? Sei tu il micino più bello del mondo!
-Il tuo amore per il mio gatto e il tuo disprezzo per me sono direttamente proporzionali, da quel che vedo. Ma raccontami, quanto è stata tediosa l'università senza di me?
-Oh, terribilmente, non puoi neanche immaginarlo. Ma ho conosciuto due tizi strani che mi hanno chiesto di andare al college a sentire la loro band, stasera. Oh, a proposito, vuoi venire anche tu?
Freddie fece spallucce: -Perché no, così posso uscire da questo antro. Mio padre è più noioso del solito. Poi magari i tuoi nuovi amici sono bravi. A proposito, non è che mi stai rimpiazzando?
-Sicuramente, con due tipi inquietanti che ho incontrato in corridoio.
Freddie rise e Lucy rise con lui, facendo scappare il povero Miko che aveva pensato bene di farsi un sonnellino sulle ginocchia della ragazza.Quella sera, esattamente alle dieci, i due amici si trovavano al college, aspettando di sentire gli Smile.
Ad un certo punto si sentì un picchiettio sul microfono, e sul piccolo palco comparve Brian, con una chitarra rosso fiammante a tracolla.
-Ahem, buonasera a tutti. Noi siamo gli Smile. Io sono Brian May, alla chitarra, questo è Roger Taylor, alla batteria…- al nome di Roger si sentirono un paio di urletti, probabilmente da parte di ragazze con gli ormoni a tremila. Roger fece un sorrisetto ammiccante dalla sua postazione alla batteria.
Brian si schiarì la voce: -Grazie, Roger. Dicevo, alla voce e basso invece abbiamo Tim Staffel!
Gli Smile cominciarono l'esibizione.Lucy rimase stupita dalla destrezza con cui Brian suonava la chitarra: le sue dita sembravano semplicemente scivolare sulle corde, senza alcuno sforzo, e Lucy avrebbe potuto riconoscere il suono che produceva tra mille.
L'esibizione non fu niente male: le canzoni erano molto particolari, orecchiabili ma mai banali, Tim aveva una bella voce e gli altri due membri della band sapevano suonare i loro strumenti alla perfezione.
Quando il gruppo finì di suonare, Freddie e Lucy decisero di andarsi a complimentare con loro.
Giunti nel backstage, il primo che videro fu Roger: -Oh, guarda chi c'è, Bri! La ragazza che abbiamo traumatizzato! Come hai detto che ti chiami?
-Non l'ho detto, ma io sono Lucy Rivers. Questo è il mio amico Farrokh "Freddie" Bulsara.
Freddie rivolse ai due un sorriso: -Siete stati fantastici, comunque. Anche il cantante è molto bravo.
Brian ricambiò il sorriso: -Tim è dovuto andare via, ma riferirò. Hey, vi va di bere qualcosa con noi? Avrei proprio voglia di una birra.
Lucy e Freddie si scambiarono uno sguardo e fecero spallucce: -Perché no?-Spazio autrice-
Ed ecco che sono arrivati anche i Maylor-AHEM Brian e Roger.
La trama si infittisce.
-Lucini:)
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𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏
Fanfic"-Non l'ha fatto davvero. -Mi sa proprio di sì. -Siamo fregati. -Mi sa proprio di sì." Lucy Rivers ha diciannove anni e non ha nessuna storia tragica alle spalle, non è particolarmente bella e probabilmente è il tipo di persona che sorride ai can...