2 gennaio 1970
Appena Brian pronunciò la frase "ti devo parlare", Bonnie capì che lui non l'amava più, e chissà se l'aveva mai amata.
Erano seduti vicini, sul divano di casa sua. Bonnie riconosceva quella scena, l'aveva vissuta troppe volte, troppe volte lei e un ragazzo si erano seduti su quel divano e lui le aveva spiegato perché non poteva più stare con lei. Troppe volte lei aveva guardato i motivi sulla coperta patchwork che ricopriva il divano diventare sfuocati a causa delle lacrime che le riempivano gli occhi e che lei cercava orgogliosamente di ricacciare indietro.
La prima volta che l'aveva incontrato aveva pensato che Brian fosse diverso. Erano in un pub in Germania. Lui aveva quel bel sorriso e quella voce pacata che l'avevano fatta innamorare. Poi era intelligente. Avevano scoperto di frequentare due università vicine, e poi si erano messi insieme. Erano stati i mesi più felici della vita di Bonnie.
-Bonnie,- cominciò Brian, -tu sei fantastica. Sei una ragazza meravigliosa sotto tanti punti di vista.
"Ma", pensò lei, fin troppo abituata a quei discorsi.
-Ed è proprio per questo che non posso più stare con te. Io… io penso che tu meriti di meglio. Non meriti me. Perché io non ti amo, Bonnie. Vorrei che fosse così, vorrei amarti come tu ami me e vorrei poterti dare quello che vuoi, ma non posso. Mi dispiace tanto.
Bonnie rimase in silenzio, guardandosi le mani. Perché non era sorpresa? Forse perché lo sapeva già. Una parte di lei era a conoscenza del fatto che Brian non l'avesse mai amata come avrebbe dovuto. Si era accontentata, come suo solito.Solitamente dopo che il ragazzo le faceva il suo discorso lei si metteva a piangere. E poi si dava la colpa.
Decise che era l'ultima volta. Era l'ultima volta che si metteva con qualcuno a cui non importava, era l'ultima volta che si incolpava per qualcosa che non dipendeva da lei.Si alzò dal divano: -Grazie, Brian.
Lui la guardò stupito: -Non dovresti ringraziarmi.
-No, hai ragione. Tu mi hai usata. Ma comunque sei stato sincero e ti sei reso conto del male che mi hai fatto, o almeno così spero. Non penso che riusciremo mai a tornare in buoni rapporti, ma sei intelligente e buono, e per questo ti rispetto. Ti chiedo solo di non fare mai più a nessuno quello che hai fatto a me, perché come non lo meritavo io non lo merita nessun altro. Nessuno si merita di essere un rimpiazzo. Spero che tu possa vivere una vita lunga e felice accanto alla persona che ami.
Brian arrossì, e si alzò anche lui: -Grazie.
Si avvicinò alla porta.
-Ah, Brian.
Il ragazzo si voltò.
-Lucy Rivers è una ragazza molto fortunata.Lucy guardò soddisfatta i suoi scones che prendevano forma dentro il forno: aveva scoperto che cucinare dolci la rilassava molto, e nonostante non fosse una cima molte delle sue creazioni erano riuscite piuttosto bene.
Nell'attesa che i dolcetti cuocessero, decise di accendere un po' di incenso e di leggere qualcosa stesa sul divano.
Stava giusto per aprire il libro, quando la porta si spalancò ed una Mati sconvolta e ansante si precipitò in casa.
-LUCY! LUCY, NON HAI LA PIÙ PALLIDA IDEA DI QUELLO CHE MI HA DETTO ROGER!
-Chi è morto?
Chiese Lucy con tono tranquillo, fin troppo abituata agli scleri dell'amica.
-Cosa? Nessuno, non è morto nessuno. MA LUCY, BRIAN HA LASCIATO BONNIE!
Lucy si alzò dal divano, piuttosto sorpresa: Brian aveva lasciato Bonnie? Ma se fino a qualche giorno prima sembravano così felici insieme!
-L'ha lasciata davvero? Non è che Roger esagera e si sono presi una pausa o qualcosa di simile?
-No, questa volta è definitivo! E ti dirò di più, Bonnie parte! Andrà per un po' in campagna dai suoi genitori. Sembra che sia stato Brian a lasciare lei.Lucy era piuttosto frastornata, ma aveva ben chiaro quello che doveva fare in quel momento.
-Devo andare da lei.
-Da chi, da Bonnie? Non sono sicura che tu sia la persona che vuole vedere in questo momento.
-No, lo so. Ma se ne sta andando, e mi sembra veramente da persone meschine lasciare che se ne vada senza dirle niente, come se mi stessi liberando da un peso! Bonnie… non è solo "quella che si è messa tra me e Brian", è una persona meravigliosa con dei sentimenti. È sempre stata gentile con noi, e penso di doverle almeno un saluto prima che se ne vada.
Mati guardò l'amica sorridendo: -Sì, penso che tu abbia ragione.
Abbracciò Lucy e le diede un bacio sulla fronte: -Tu lo sai che ti voglio bene, vero?
-Anche io Mati, anche io.Quando Lucy si ritrovò davanti alla porta aperta dell'appartamento di Bonnie si rese conto che non aveva la più pallida idea di cosa dirle.
"Mi dispiace per tutto quello che è successo."
Ipocrita.
"Scusa, Bonnie."
Scusa per cosa, esattamente? Ipocrita anche questo.
"Meriti di meglio."
Detto da te, innamorata follemente di Brian May. Ipocrita, ipocrita, ipocrita.
-Ipocrita.
Bonnie la guardò con un'espressione tra il sorpreso e l'offeso: -Come, scusa?
-Qualunque cosa io ti possa dire risulterebbe ipocrita. Forse io stessa sono un'ipocrita. E forse ho fatto male a venire qui, ma… non volevo che…
-Che cosa?
-Che tu ti sentissi sola. Come se a nessuno importasse del fatto che tu… beh…
Guardò le valigie sparse sul pavimento.
-...che tu te ne stia andando. Perché a me importa, Bonnie. Mi importa davvero.
Bonnie scosse la testa: -Non ce n'è bisogno, Lu. Non ho bisogno di compassione. Niente di tutto questo è colpa tua, quindi non c'è bisogno che tu espii i tuoi peccati o qualcosa di simile.Lucy arrossì violentemente: pensava davvero questo di lei? E non era forse vero che era andata da Bonnie solo per sentirsi a posto con sé stessa?
No.
Perché se c'era una cosa di cui era sicura su sé stessa era che lei non era una cattiva persona. Non era una ragazza egoista e narcisista. Lei ci teneva davvero agli altri, ed era stanca."Perché deve sempre girare tutto attorno a te, sempre, ogni volta?"
-Ti sbagli.
Bonnie alzò gli occhi: -Come?
-Non sono qui per compassione. E non sono qui neanche per sentirmi a posto con me stessa. Sono qui perché tu sei una persona gentile, dolce ed altruista. Sono qui perché sei mia amica, e da quel che so io le amiche si aiutano a vicenda. Quindi, Bonnie, non so perché tu debba pensare male di me quando io sono qui solo perché ti voglio bene. Puoi non crederci se vuoi, non mi interessa. Voglio solo che tu sappia che io ci sono, e che mi dispiace che tu stia male. Questo è. Spero che tu possa fare buon viaggio, ti auguro tutta la felicità in questo mondo.
Fece per andarsene, ma venne trattenuta dalla voce di Bonnie: -Lu… aspetta.
-Sì?
-Tu… tu sei una buona amica. E sei una brava persona, davvero. Continua ad esserlo, perché non ce ne sono tante come te.
-Grazie. Lo apprezzo molto.
Bonnie sorrise, e fece qualcosa che Lucy non si aspettava: la abbracciò.
-Se Brian ti tratta male dimmelo.
Lucy rise: -Ti farò sapere.
Quella sera, Lucy si addormentò serena, per la prima volta dopo molto tempo.-spazio autrice-
HOLA NIÑOS
questo capitolo è ambientato il 2 gennaio e oggi è il 2 gennaio ehehe.
Scusate se ci ho messo un po' ma dovevo scrivere il capitolo dopo di questo.
Spero che vi piaccia :*
-Lucini:)
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𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏
Hayran Kurgu"-Non l'ha fatto davvero. -Mi sa proprio di sì. -Siamo fregati. -Mi sa proprio di sì." Lucy Rivers ha diciannove anni e non ha nessuna storia tragica alle spalle, non è particolarmente bella e probabilmente è il tipo di persona che sorride ai can...