𝑲𝒊𝒍𝒍𝒆𝒓 𝑸𝒖𝒆𝒆𝒏

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Lucy e Freddie scoprirono con piacere che Brian e Roger erano un'ottima compagnia: Brian aveva un anno in più di Lucy, frequentava l'università di astrofisica ed era un ragazzo molto intelligente, la maggior parte del tempo piuttosto pacato e molto gentile, ma da arrabbiato era decisamente spaventoso. Amava tutto ciò che aveva a che fare con la natura e gli animali, ed era vegetariano.

Roger era l'opposto di Brian. Aveva due anni in meno, frequentava biologia e, essendo un ragazzo piuttosto bello, aveva la fama dello "sciupafemmine", fama che lui non si era mai preso la briga di smentire.

Certo, aveva avuto diverse ragazze, ma bastava conoscerlo un po' per rendersi conto che, in realtà, somigliava più ad un bambino di cinque anni sotto effetto di molta caffeina che al "bel tenebroso" che la gente pensava che fosse. Aveva una quantità spropositata di energia in corpo: parlava di continuo e sembrava non riuscisse a stare seduto fermo per più di dieci minuti. Amava le auto, soprattutto la sua.

Erano entrambi molto simpatici e dei piacevoli compagni di conversazione.
-...e quindi gli ho detto "oh, vedrai che con una lucidata ed un po' di manutenzione diventerà l'auto più bella che tu abbia mai visto!" e l'ho comprata a pochissimo! Ovviamente quel tizio non si rendeva conto del valore di Sally, o se la sarebbe tenuta… e adesso è davvero perfetta, un gioiellino!
Roger stava raccontando di come aveva comprato la sua auto, storia che, normalmente, sarebbe stata piuttosto noiosa, ma raccontata da lui era decisamente divertente.

I ragazzi continuarono a parlare per un po', fino a quando furono interrotti da una voce:
-Lucy! Hey, Lucy!
Lucy girò la testa e quando si ritrovò davanti la proprietaria della voce assunse un'aria piuttosto sorpresa.
La figura che era appena comparsa davanti al loro tavolo era una ragazza molto carina: di media statura, magra, con un paio di grandi occhi scuri e i capelli biondi con delle striature verde azzurro che le arrivavano poco sopra le spalle.
Lucy si alzò dalla sedia: -MATI! OH MIO DIO!
Le due ragazze si abbracciarono con trasporto.

Matilde Cassidy era la migliore amica di Lucy, nonché sua vicina di casa a Bromley. Era più piccola di lei di un anno e le due si conoscevano da una vita.
-Cosa ci fai qui? Non dovevi andare in quella università in Francia?
Mati sbuffò: -Non mi hanno presa alla fine, quindi ho deciso di venire a Liverpool da te. Non pensavo di incontrarti proprio qui, comunque.
-E invece a quanto pare frequentiamo gli stessi posti. Vuoi sederti?
-Grazie.

Dopo aver fatto le dovute presentazioni, le due ragazze cominciarono a parlare.
-Allora? Come vanno le cose a Bromley? 
-Uff, noioso come al solito. Da quando tu e David ve ne siete andati la situazione è tragica.

David era il terzo membro del loro gruppetto. Aveva un anno in più di Lucy, e si era trasferito a Bromley quando ne aveva sei. Subito lui, Lucy e Mati erano diventati inseparabili.
Lucy sospirò: -Già, David… hai più avuto sue notizie? 
Mati scosse la testa: -No, non lo sento da un sacco. E dire che non gli costerebbe nulla chiamarci.
-Hai ragione, ma per un qualche motivo non riesco ad essere arrabbiata con lui. Gli voglio troppo bene. 
Mati la guardò sorridendo: -È perché sei buona, Lu. Lo sei sempre stata.
-Ed è una cosa negativa?
-No, non lo è affatto. Solo che sei così sensibile, mi sembra che tu ci stia soffrendo più di me per questa situazione. Vedrai che Dave tornerà, e sarà esattamente la persona che è sempre stata. Forse saremo noi ad essere cambiate.
Lucy fece spallucce: -Beh, io non credo che un'amicizia come la nostra possa crollare così, da un momento all'altro. Non so perché lui si stia comportando in questo modo, ma io penso che se ci si vuole davvero bene, alla fine si trova il modo per stare insieme. 
Lucy si guardò intorno, e si ritrovò altre tre paia di occhi puntati verso di lei. 
-Ehm… tutto a posto, ragazzi?
I tre annuirono, continuando a fissarla.
-Siete inquietanti, lo sapete, vero?
I tre annuirono di nuovo.
Mati schioccò le dita violentemente davanti alla faccia di Roger, che si riscosse, spaventando anche gli altri due ragazzi.
-HEY! Senti, sei molto carina, ma preferirei che i miei bulbi oculari restassero al loro posto.
Mati sbuffò infastidita.
-Ragazzi, perché caspiterina mi stavate fissando?
Brian arrossì in modo quasi impercettibile: -Ehm, è solo che… sai, hai detto delle parole molto belle.
-Già, veramente belle, mia cara. Non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare e, beh, siamo rimasti molto colpiti da quello che hai detto.
Lucy assunse un'aria sorpresa: -Oh. Beh, grazie, credo.
Mati rise e mise una mano sulla spalla di Lucy: -Ha sempre avuto un animo poetico, la nostra Lu.
Lucy arrossì violentemente, ma sorrise.

-Ehm, bella la canzone che hanno messo alla radio, vero?
Disse Roger, per spezzare il clima di imbarazzo che si era creato. 
Lucy non ci aveva fatto caso. Cercò di concentrarsi sulla musica in sottofondo e rimase sbalordita da quello che sentì: avrebbe potuto riconoscere quella voce tra mille.
Si voltò verso la ragazza vicino a lei, e si rese conto che anche lei aveva spalancato gli occhi.
Le due amiche si guardarono.
Quello che cantava alla radio era il loro amico d'infanzia.
Era David.

-Spazio autrice-
Uhmmmm chissà chi è questo David.
Non ci arriverete mai.
Non è la cosa più banale di questo mondo.
No no.
Comunque, siamo già al terzo capitolo yee.
Vorrei ringraziare le tre persone che mi leggono la storia.
Grazie, vi voglio bene *piange*
-Lucini:)

𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora