𝑫𝒆𝒂𝒕𝒉 𝒐𝒏 𝒕𝒘𝒐 𝒍𝒆𝒈𝒔

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-Che cavolo hai intenzione di fare?
-Non capisco veramente quale sia il problema.
-Non capisci… sei serio, Brian?

Lucy aveva reagito alla notizia del fidanzamento di Brian cercando di mantenere il sangue freddo. Aveva cercato di ignorare le occhiate preoccupate dei suoi amici, aveva sorriso e si era complimentata.
In realtà aveva molta voglia di piangere.
Non era solo triste, era arrabbiata. 
Molto arrabbiata. 

Aveva preso Brian da parte e aveva cercato di parlargli mantenendo la calma, anche se non era stato facile.

-Il problema è che tu mi hai detto neanche un mese fa che ti piacevo, e adesso vieni fuori con questa storia della ragazza!
-Scusa, ma da quel che mi ricordo tu mi avevi detto di no. 
-I sentimenti non cambiano in un mese.
-Perché, ci stai ripensando? Non è un po' tardi per cambiare idea? Perché deve sempre girare tutto attorno a te, sempre, ogni volta?

Lucy era ormai sull'orlo delle lacrime: -Non osare, non provare a rigirare la frittata come se fosse colpa mia.
-Ma è colpa tua. Tu mi hai detto di no. Cosa dovevo fare, piangermi addosso?
-Potevi fare qualsiasi cosa, invece hai deciso di illudere una povera ragazza che probabilmente ti ama davvero usandola come rimpiazzo!
-Non fare finta che ti importi qualcosa di lei! Bonnie è felice con me, e io sono felice con lei. Ora me ne vado.
-Sì, vattene. Fuggi dalle tue responsabilità, dato che sai fare solo quello! Non ti credevo così, io… io avevo stima di te! Mi hai delusa.

Brian sbuffò: -Non vivo per renderti felice, Lucy. Ora, se permetti, devo tornare a casa.

3 dicembre 1969
David si stese sul letto sospirando: finalmente un po' di pace. 

Il suo ultimo album era andato bene, il suo nuovo singolo ancora meglio, e lui era appena tornato da un tour negli Stati Uniti.

Per quanto amasse il suo lavoro, per quanto gli piacesse scrivere canzoni e cantarle per un pubblico adorante che aspettava solo lui e per quanto si divertisse ad inventare outfit e makeup sempre più nuovi e stravaganti, a volte voleva solo chiudersi in camera e dormire.

Si rese conto che era da un po' che non sentiva Mati e Lucy, quindi decise di prendersi un po' di tempo per sé e telefonare alle sue amiche.

-Pronto?
-Buongiorno.
-Dave? Hey, che bello sentirti! Abbiamo seguito il tour in televisione, sei stato bravissimo ovviamente.
-Ma grazie. C'è Mati lì con te?
-No, è da Roger. Ti dovrai accontentare della mia presenza.
-Accipicchia. Li vedo bene i due piccioncini.
-Fin troppo. Grazie al cielo Brian è tornato dalla Germania, prima Roger stava sempre da noi.
-Oh povera te. E dimmi, con Brian le cose vanno in porto?

Lucy aveva informato David in parte di quello che era successo con Brian. Non era riuscito ad aggiornarlo sulle ultime novità, però.

-Vanno tutto fuorché che in porto. È tornato e apparentemente ha una ragazza.
-Oh no, mi dispiace Lu… lei com'è?
-Lei è carina. È molto gentile e siamo amiche, credo. Con lui… beh, faccio fatica ad interagire con lui in questo momento. Comunque, la situazione non è delle più rosee, possiamo parlare di altro?
-Sì, forse è il caso.
-Dimmi di te. Ti sei trovato qualcuno? Una ragazza, o un ragazzo?
-Non so, penso che gli stecchini anemici con una pupilla enorme e i capelli da semaforo non siano esattamente molto popolari in nessuno dei due gruppi.
-Ma fammi il piacere, sei bellissimo.
-Lo dici solo perché sei mia madre!
-Beh in parte è vero, ma comunque rimani uno dei ragazzi più affascinanti che io abbia mai conosciuto. 
-Dopo Brian, ovviamente.
-Possiamo non nominarlo? Potrei avere una crisi isterica.
-Come quella che hai avuto quando George mi ha distrutto l'occhio sinistro?
Lucy rise dall'altro capo: -Sì, proprio come quella. Hai idea di quanto io mi sia spaventata?

𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora