𝑨 𝒌𝒊𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒎𝒂𝒈𝒊𝒄

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Tum tum tum tum
-STA' ZITTO! 
Tum tum tum tum
-AAAAAAAAAHHHHH

Lucy lasciò andare una specie di ruggito, e si appoggiò al muro. Il cuore sembrava volerle sfondare la cassa toracica, e a causa del silenzio che regnava nel corridoio riusciva a sentirlo battere. E non ne poteva più. 

-DOVE CAVOLO SONO GLI ALTRI? AVEVANO DETTO CHE SAREBBERO ARRIVATI!
-Gesù Lu, datti una calmata per piacere. Gli altri arriveranno, ti rendi conto di quanto siamo in anticipo? Probabilmente non è ancora arrivata la commissione.

Un esame. 
Un dannatissimo, importantissimo esame.
Era questa la causa della quasi-tachicardia, del sudore freddo, dei nervi a fior di pelle e della morsa che attanagliava lo stomaco di Lucy.

Freddie e Mati l'avevano costretta a mangiare qualcosa a colazione, oppure la povera ragazza sarebbe quasi sicuramente svenuta.

Freddie le prese la mano e gliela strinse: -Stai tranquilla. Andrà bene, hai studiato un sacco. 
Lucy si appoggiò alla sua spalla: -Lo  so, ma la commissione mi renderà le cose difficili.
-Che ci provino!- esclamò Mati, -Sai tutto. Probabilmente sarai tu a rendere loro le cose difficili. Bevi.
E le passò un thermos con del caffè caldo. Lucy si sentì subito confortata. 
Cosa aveva fatto di straordinario per 
meritarsi amici così?
-Vi voglio bene, ragazzi. 
-Sono una donna. Abbattiamo il patriarcato.
-Approvo, sono un uomo progressista. E comunque ti voglio bene anche io.
-Sì,- Mati la abbracciò, -anche se dovresti imparare a gestire l'ansia ti voglio bene anche io.
-In questo momento è l'ansia che dovrebbe imparare a gestire me.- Brontolò Lucy.
-Non ho ben capito il senso di quello che hai detto, ma lo attribuisco all'ansia da prestazione. Oh, ecco Bri e Rog.

I due ragazzi si sedettero vicino al trio. Lucy notò immediatamente che il loro umore non era dei migliori: solitamente lo sguardo di Brian era tranquillo, e sembrava quasi emanare una sorta di luce calda. Adesso quella luce si era affievolita e non riscaldava più. Era calmo, ma non tranquillo. Roger, invece, era proprio imbronciato, non riuscendo a celare le sue emozioni come sapeva fare Brian.

-Ragazzi, è tutto ok?
Roger non rispose, invece Brian tentò di sorridere con risultati veramente poco convincenti: -Non preoccuparti per noi, abbiamo solo litigato con Tim. È il tuo esame, non vogliamo distrarti da…
-Brian.- Lucy lo guardò negli occhi con risolutezza, -Mi preoccupo per voi. Questi litigi continui non stanno portando a nulla di buono.
-Ha ragione,- a parlare era Roger, -sai meglio di me come andrà a finire, Bri.
Brian scosse la testa: -Rog, sono sicuro che le cose si sistemeranno… voglio dire, Tim è un tipo particolare ma…
-Smetti di essere così ottimista!- sbottò Roger, -Tim si sta comportando male, è nel torto e non me ne frega niente se è un "tipo particolare"! Se continua così la band si disintegrerà e tu lo sai meglio di me!
Brian abbassò la testa: in cuor suo sapeva che Roger aveva ragione, e sapeva anche che la band si era ormai sciolta. Ma non voleva crederci. Amava la band, e ci aveva lavorato così tanto… 
-Hai ragione, Rog. 
Roger fece un respiro profondo e si appoggiò al muro: -Scusa se ti ho parlato in quel modo. È solo che questa situazione mi fa perdere le staffe.

Ci fu un silenzio prolungato, rotto dalla voce di Mati: -Visto come stanno andando le cose qui, direi che Lucy non è l'unica ad aver bisogno di imparare a gestire l'ansia. 
I ragazzi risero, e la tensione sembrò calare un po'. 

Ad un certo punto un uomo sulla cinquantina spuntò da un'aula: -Lucy Rivers si può accomodare per l'esame.
La ragazza si alzò, cercando di rimanere più calma possibile. Tutti i suoi amici le augurarono buona fortuna, e lei si sentì un po' più incoraggiata. Fece un respiro profondo ed entrò nell'aula. 

-Dovrebbe avere già finito ormai. 
-Sta' zitto, Roger.
-Dai Mati, calmati. 
-Freddie, ti prendo a schiaffi.
-Ragazzi, placatevi tutti.
-Penso che anche Mati abbia problemi di gestione dell'ansia.
Mati scoccò un'occhiataccia a Roger: -Sì, sono in ansia per la mia migliore amica. Problemi?
-Oooh, è una cosa così dolce!
Roger abbracciò Mati e fece per darle dei bacini sulla guancia.
-LASCIAMI LURIDO! UGGHHH!
-Hai le guance terribilmente soffici. 
Freddie si unì a Roger e cominciò a toccare le guance di Mati: -Vero che sono la cosa più soffice che tu abbia mai sentito? A me hanno fatto questo effetto la prima volta. 
-Mpf… fi odfio tfantiffimo.
Brian ridacchiò: -Povera Mati… lasciatela stare, bruti!

Gneeeek.
La porta dell'aula si aprì, rivelando una Lucy piuttosto pallida. 
Tutti e quattro i ragazzi si alzarono in piedi.
-Allora?
-Com'è andata?
-Non lasciarci sulle spine!
La ragazza deglutì: -Passato.- Un sorriso le si aprì sul viso, -A pieni voti.
-OH MIO DIO! IO LO SAPEVO, SAPEVO CHE CE L'AVRESTI FATTA!
Mati abbracciò Lucy con trasporto.
-SONO COSÌ FIERA DI TE! HEY VOI, È LA MIA MIGLIORE AMICA QUI! HA PASSATO L'ESAME A PIENI VOTI!
Anche Freddie piombò ad abbracciarla: -Sei stata bravissima! Volevo esserci, volevo vedere le facce della commissione!
-Freddie… mi fai male…- esclamò Lucy ridendo, mentre Freddie la stringeva.
-Brava Lucy, potresti diventare una degna rivale di Brianino qui presente.
-Mai! Non sono così intelligente! Sicuramente non come Brian.
-Io penso di sì invece,- disse Brian sorridendo, -e non lo dico solo a causa dell'esame.
Lucy arrossì violentemente: i complimenti le facevano quell'effetto, da sempre ormai.
-Oh… beh, grazie, Bri.
-Dico solo la verità.
-Ehm, quando avete finito di flirtare, io propongo di andare a bere qualcosa per festeggiare… ci state?
-FREDDIE!- Esclamò Lucy rossa fino alle orecchie, -Noi non stavamo… cioè…
-Quella di andare a bere qualcosa sembra un'ottima idea, in realtà.- La interruppe Brian, anche lui color pomodoro.
Il loro bar preferito era a pochi minuti dall'università, ed era il luogo dove i ragazzi amavano incontrarsi per mangiare qualcosa prima o dopo le lezioni. Non prendevano quasi mai bevande alcoliche, ma quella era un'occasione speciale, quindi ordinarono delle birre.

Lucy non era abituata a bere, quindi dopo due birre era già un po' alticcia, ma perfettamente in grado di ragionare. 
-Mati, senti…
-Sì?
-Io pensavo che… beh…- la ragazza ridacchiò, -ti andrebbe di… insomma… diventare la mia coinquilina?
Mati spalancò gli occhi: -Ma… aspetta, sei ubriaca? Reggi l'alcool così male?
-No… cioè, sì, forse sono un po' ubriaca, ma so quello che faccio. È da un po' che ci penso. Non è una buona idea?
-Uhm… credo di sì, magari ne riparliamo domani mattina, ok?
Lucy rise di nuovo: -Ok…
Mati sorrise: coinquiline loro due? Sarebbe stato divertente.

-Spazio autrice-
Una donna saggia mi ha detto di non cominciare i capitoli con delle onomatopee.
Io non l'ho ascoltata e ho partorito questa cosa psichedelica.
Ok questo capitolo non ha molto senso ma mi serviva per introdurre alcune cose, quindi abbiate pazienza che tra poco comincia la storia quella vera.
Abbiate fiducia in me.
-Lucini:)

𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora