𝑺𝒆𝒗𝒆𝒏 𝑺𝒆𝒂𝒔 𝒐𝒇 𝑹𝒉𝒚𝒆

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-Vuoi sbrigarti? Non riusciremo a trovare i posti! 
-Sono sicura che li troveremo, calmati… abbiamo ancora un sacco di tempo, Dave non è ancora arrivato.

Lucy stava camminando in cerchio nella stanza di hotel che condivideva con Mati, aspettando che la sua amica uscisse dal bagno.

Qualcuno bussò alla porta.
-STAVI DICENDO?
-Beh, è arrivato ora… 

Lucy aprì la porta, rivelando sulla soglia un David che aveva cambiato colore di capelli, passando dal suo solito biondo cenere a rosso fiammante.

I due ragazzi si abbracciarono.
-Ciao bel giovanotto, ti dona il rosso.
-Ma grazie, mio padre si è preso un colpo quando mi ha visto. Ma fa contrasto con gli occhi.
-Piuttosto fa contrasto con la pelle, sei talmente bianco che la luce ti si riflette addosso.
-Ah ah ah, sei proprio una simpaticona. Dov'è Mati?
Dal bagno giunse una voce: -Sono qui Dave! Ho quasi fatto!

Mati uscì dal bagno e abbracciò l'amico, e finalmente i tre ragazzi se ne andarono dalla camera di albergo e si diressero al locale dove i Queen avrebbero fatto la prima esibizione dal vivo del loro album.

-Siamo arrivati. Lu, sei per caso in ansia?
-No, sono su di giri. L'album è davvero un capolavoro, sono sicura che saranno bravissimi.
-Già, anche se non ho idea di come sarà vestito Freddie.
-Ragazze, vi ricordo che state parlando con me, non è che sono proprio il re della sobrietà.
Tutti e tre i ragazzi risero e si diressero dentro il locale, dove si incontrarono con Mary e Laura, che erano venute insieme.

 Il posto era piuttosto affollato, ma i cinque trovarono miracolosamente un tavolino, quindi riuscirono a sedersi e a ordinare qualcosa da mangiare.

Dopo un po' che erano seduti le luci si spensero e le uniche illuminazioni divennero i faretti colorati davanti al piccolo palco.

-Buonasera a tutti. Io sono Freddie Mercury e questi sono i Queen, per la prima volta dal vivo per voi dopo l'uscita del nostro primo album!

Freddie aveva deciso di cambiare permanentemente il suo cognome: all'inizio per tutti era stato difficile abituarsi,  ma Freddie sembrava decisamente più felice così e ai suoi amici era quello che importava.

Lucy non riuscì a non sorridere quando vide comparire i suoi amici: nonostante ostentassero sicurezza, lei li conosceva troppo bene per non vedere che erano molto nervosi. John continuava a mordersi l'interno guancia, le mani di Freddie tremavano in modo quasi impercettibile, Roger muoveva su e giù la gamba destra e Brian stava con le spalle rigide, quando solitamente aveva un portamento molto rilassato.

Lucy cercò il suo sguardo e gli fece un sorriso incoraggiante.
-Lu, stai letteralmente fissando Brian. Sei inquietante.
Lucy guardò male David: -Non lo sto fissando, sto solo cercando di tranquillizzarlo.
Ringraziò il cielo che fosse troppo buio perché le persone intorno a lei potessero vederla arrossire.

Il gruppo cominciò con l'esibizione: erano bravissimi, e a Lucy scappò (di nuovo) una lacrimuccia. Quelli sul palco erano i suoi amici, ed era così fiera di loro. La presenza scenica di Freddie era impressionante, riusciva a coinvolgere tutti nell'esibizione. Roger ovviamente aveva un gruppetto di ragazze che strillava il suo nome a pieni polmoni, suscitando una serie di borbottii infastiditi da parte di Mati: se non l'avesse conosciuta bene, Lucy avrebbe potuto giurare che fosse gelosa. John sembrava gestire bene la timidezza, a volte osava addirittura accennare qualche passo di ballo: sicuramente la presenza di Laura nel pubblico lo aiutava.
Brian sfoggiava le sue abilità nel suonare la chitarra, abilità che riuscivano a stupire Lucy ogni volta: non sapeva spiegare quello che provava guardandolo in quel momento, e non era neanche certa di volerlo spiegare dato che probabilmente avrebbe solo portato ad una serie di complicazioni nella loro amicizia, cosa che lei avrebbe preferito evitare. Voleva bene a Brian, e questo bastava, ma ogni volta che facevano contatto visivo anche solo per pochi secondi la ragazza provava una sensazione allo stomaco che era molto difficile ignorare.

L'esibizione finì poco dopo mezzanotte, e i cinque ragazzi si diressero dai loro amici a complimentarsi con loro.
Laura gettò le braccia al collo di John: -JOHN, VIENI SUBITO QUI! SEI STATO BRAVISSIMO, SONO COSÌ FIERA DI TE! 
-Grazie, ma sei troppo gentile come al solito: non è che abbia fatto molto.
Laura lo guardò con tenerezza: -Sappiamo fin troppo bene che hai fatto più di quanto tu sia mai riuscito a fare.
David si complimentò con tutti e Lucy e Mati abbracciarono Freddie e Mary gli diede un bacio: -Sei stato meraviglioso. Complimenti, davvero.
-Hey, cosa mi sono perso?

Roger uscì dal suo camerino. Mati si diresse verso di lui con passo deciso e gli si fermò davanti, guardandolo negli occhi. Poi lo baciò. 

Roger rimase come impietrito per qualche secondo, poi rispose al bacio, accarezzando il viso della ragazza.
Quando si separarono, rimasero in silenzio per un po', e poi Roger le chiese, con una delicatezza nella voce che sembrava quasi non appartenere a lui: -E questo per che cos'era?
Mati sorrise: -Non lo so. Per… te, immagino.
-Oh. 
-Ehm,- li interruppe Freddie, -voi due avete intenzione di prendervi una stanza oppure possiamo andarcene? Perché, sapete, io sarei piuttosto stanco…
-Oh sì, certo.

Il gruppetto uscì dal locale, e decisero di lasciare che Roger e Mati camminassero un po' più indietro.
I due passarono qualche minuto senza parlare, poi quel silenzio fu rotto da Roger: -Ehm… allora… come abbiamo intenzione di fare?
Mati lo guardò con aria interrogativa: -In che senso?
-Voglio dire, faremo finta che quello che è successo non sia successo? Ti capirei, se volessi-
-Rog, no. Non sono quel tipo di persona. Queste cose… hanno un significato per me. Spero anche per te.
-Sì, certo che sì.
Mati sembrò sollevata: -Bene. Perché, sai, tu mi piaci davvero.
-Sul serio? Pensavo che ti irritassi.
-Mi irriti, infatti. Ma sono disposta a passarci sopra.
Roger rise e mise un braccio attorno alle spalle della ragazza.
-Quindi ti piaccio?
-Moltissimo.
-Bene. Perché mi piaci anche tu. 

-Sei stato bravo questa sera.
Brian si voltò, e vide Lucy che gli camminava vicino.
-Grazie. Ero un po' nervoso, ma alla fine è andata bene.
-Sì, molto bene.
-Grazie per quei sorrisi di incoraggiamento.
-Oh, mi hai vista? Pensavo fossi abbagliato dai fari.
-No. Cioè, lo ero un po'. Ma sono riuscito a vederti comunque. Mi hai aiutato, credo.
Lucy sorrise: -Bene. Era quello il mio scopo.

Brian la guardò, e sorrise anche lui: quando era con Lucy stava bene, e non si stancava mai di lei. Anche nei momenti in cui voleva stare da solo avere Lucy intorno gli migliorava notevolmente l'umore. 
Al contrario della ragazza Brian sapeva esattamente che sentimenti che provava per lei, ma era troppo timido per fare il primo passo. Quella sera, invece, sentiva che il momento giusto era arrivato.
Si avvicinò timidamente alla ragazza.
-Lucy?
-Sì, Bri?
-Volevo chiederti… non è che ti andrebbe di uscire, uno di questi giorni?
-Oh.- Lucy sembrava in imbarazzo, -Solo io e te?
-Già. Ovviamente se vuoi,- si affrettò ad aggiungere Brian, -pensavo solo che potrebbe essere carino.
La ragazza sorrise: -Sì, sì, certo. Sabato potrebbe andare bene?
-Benissimo.
-Fantastico.

I due continuarono a camminare vicini, entrambi sorridendo, sperando che l'altro non se ne accorgesse. Inutile dire che se ne accorsero entrambi.

-spazio autrice-
due capitoli in due giorni? Probabilmente mi sto ammalando.
Comunque eccoci, finalmente comincia la trama quella vera.
-Lucini:)
P.S. La foto dei boys a inizio capitolo è la mia nuova religione sono bellissimi

𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora