𝑻𝒉𝒂𝒏𝒌𝒔 𝑮𝒐𝒅 𝒊𝒕'𝒔 𝑪𝒉𝒓𝒊𝒔𝒕𝒎𝒂𝒔

313 20 32
                                    

Mati venne svegliata dallo squillo del telefono. 
Si premette il cuscino sulla faccia e si voltò dall'altra parte.
-Rog… vai tu…- biascicò la ragazza assonnata.

Roger, che dormiva a fianco a lei, borbottò qualcosa e si alzò per rispondere.

-Sì? Oh, ciao Lu, buon Natale! Sì, è qui, te la passo. Ehi, è per te!
Mati prese il telefono: -Ma ciao Lu, sai che ore sono?
Dall'altra parte del filo la raggiunse la voce dell'amica: -Sono le otto e mezza! Come ben sai non sono tipo da alzarmi presto, ma…
-...ma David sì.- Disse Mati, ripensando con terrore alle levatacce a cui erano costrette loro due quando dormivano a casa del ragazzo.
-Proprio così,- rispose Lucy ridacchiando, -sono stata svegliata alle sette e mezza da lui che apriva le imposte e urlava "buon Natale" come un ossesso. Volevo chiamarti per farti gli auguri ma dato che è da più di un'ora che sono sveglia ho perso un po' la cognizione del tempo…
-Tranquilla, ti perdono. Anzi, hai fatto bene a svegliarmi, dobbiamo andare a pranzo da Brian.
-Ah, già.- Disse Lucy con una punta di disagio nella voce, -Anche noi dobbiamo andare a pranzo. Mia sorella e i nostri genitori si sono messi d'impegno per cucinare…
-Mi stai dicendo che Lily sa cucinare?
-È stata una sorpresa per tutti ma sì, anche piuttosto bene. Mia madre era felicissima.
-Immagino… come ve la state passando?
-Bene, anche parecchio. Io e Dave abbiamo dormito insieme nella mia stanza, come quando eravamo piccoli… mancavi solo tu. Ieri abbiamo fatto un giro per Bromley e abbiamo scoperto che Maggie Green è ancora qui!
-Stai scherzando! Intendi quella Maggie Green?
-Proprio lei! Quella per cui Dave si è quasi fatto cavare un occhio da George Underwood.
-Io sono allibita. E cosa ci fa qui? Non va all'università o qualcosa del genere?
-Mi hanno detto che ha un diploma in scienze naturali, ma ha avuto una specie di crisi spirituale, quindi ha deciso di diventare cattolica.
-Beh, lo accetto. Anche la mia famiglia è cattolica.
-Sì, ma ha deciso che il modo migliore per professare la sua fede è essere sottomessa a suo marito e allevare i suoi figli da sola mentre il suo bello se la spassa ai pub. Ovviamente non lavora, e tratta tutte le donne che hanno deciso di fare una vita diversa dalla sua come poco di buono.
-Oh Gesù!
-È il caso di dirlo.
-Ma non ha tipo vent'anni? O qualcosa di simile?
-Ha la mia età. Ha cominciato a squadrarmi da capo e piedi e aveva un'espressione… sembrava mi avesse appena vista nuda! Ovviamente ha fatto finta di non conoscere Dave, che non è proprio il re della mascolinità tossica. Lui si è chiesto come mai si sia quasi accecato per una così.
-Immagino… bah, che gente. Hey, Dave è lì con te? Vorrei fargli un saluto.
-Sì, aspetta che te lo chiamo. Dave, c'è Mati al telefono!

La voce di Lucy venne rimpiazzata da quella dell'amico: -Ciao! Buon Natale!
-Ciao, Lucy mi ha detto che l'hai svegliata presto questa mattina.
-Ehm… sì, sapete come sono fatto.
Mati scosse la testa ridendo: -Sì, hai una quantità spropositata di adrenalina in corpo. Hey, come stanno i tuoi? È da tantissimo che non li vedo.
-Stanno tutti bene. Hanno chiesto di te, comunque… ti vorremmo con noi.
La ragazza sospirò: -Eh sì, anche io vorrei essere con voi, ma ho un fidanzato a cui badare. Adesso devo proprio andare, devo essere da Brian per le dieci e mezza. Ci sentiamo, ok?
-Certo, divertitevi!

Mati buttò giù e andò verso il bagno a prepararsi, ma venne fermata da Roger che la prese per la vita e la buttò sul letto, cominciando a farle il solletico.

-HEY! SMETTILA, SCREANZATO!
-Mai!
-Dai, dobbiamo andare da Brian! 
Il ragazzo sbuffò e lasciò che Mati si alzasse dal letto.
-Dobbiamo proprio?
-È il tuo migliore amico, non dovresti dire così.
-Lo so, è solo che si stava così bene qui a letto con te.

Mati si avvicinò a Roger e gli diede un bacio sul naso: per quanto il suo fidanzato tendesse a darsi arie da menefreghista rubacuori, in realtà era un ragazzo estremamente sensibile. In più dimostrava il suo affetto per lei spesso e volentieri, anche con piccoli gesti, e Mati si rendeva conto di essere innamorata di lui proprio in quei momenti.

La ragazza andò in bagno a vestirsi: si vergognava un po' ad ammetterlo, ma una parte di lei era sollevata che Lucy non ci fosse. Nonostante sentisse molto la mancanza dell'amica, sapeva che il loro gruppo non era un ambiente particolarmente sereno per lei negli ultimi tempi: si vedeva dalla sua postura, dal suo grattarsi l'orecchio sinistro e dai suoi sorrisi tirati e forzati, che ormai avevano sostituito le sue risate sincere. Lucy era a disagio, ed il motivo del suo disagio era Brian.

Tutti volevano bene a Bonnie, anche Lucy, d'altronde era una ragazza molto dolce e gentile, ma a nessuno era andato a genio il comportamento del ragazzo: tutti si trovavano d'accordo sul fatto che Brian non era davvero innamorato di Bonnie, si vedeva lontano un miglio. La stava usando, e prima o poi le cose sarebbero degenerate.

La casa che Brian divideva con Roger (anche se durante le vacanze l'aveva divisa con Bonnie, dato che Roger era sempre da Mati) era piuttosto piccola ma molto confortevole, e il pranzo passò tranquillamente e piacevolmente.

Ad un certo punto Bonnie si avvicinò a Mati: -Hey.
-Ciao.
-Posso farti una domanda?
-Certo.
La ragazza sembrò esitare: -Cos'è successo tra Bri e Lucy?

Mati venne colta un po' alla sprovvista da quella domanda, e tutti i suoi tentativi di divagare non andarono a buon fine, dato che Bonnie sembrava insistente. Si ritrovò a doverle raccontare tutto.

Bonnie deglutì: -Oh. E… voglio dire… c'è qualcosa tra loro due adesso?
-Non c'è mai stato. 
-No, lo so, ma… credi che Brian la ami ancora?
-Questo non lo so, Bonnie. Devi chiederlo a lui.
Mati vide che la ragazza sembrava inquieta: -Senti, le cose andranno come dovranno andare.
-Lo so, ma io amo Brian. Non voglio perderlo.
-Se Brian ti ama non lo perderai. Se Brian non ti ama sarà un bene perderlo, fidati.

Brian guardò la ragazza con i capelli rossi ridere e scherzare dall'altra parte della stanza. Era davvero bella: le ciocche ramate le ricadevano ondulate sulle spalle, gli occhi verdi sembravano brillare alla luce del caminetto e la pelle liscia e pallida era ricoperta da una spruzzata di lentiggini.

Era la sua ragazza, e lui avrebbe potuto vedere e toccare quei capelli, quegli occhi e quella pelle per il resto della sua vita, se avesse voluto. Lei lo amava molto.

Eppure c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa di tremendamente sbagliato che neanche lui riusciva ad afferrare.

Non era quella la ragazza con cui voleva trascorrere il resto dei suoi giorni, faceva fatica ad ammetterlo ma lo sapeva bene. Ogni volta che guardava Bonnie, ogni volta che lei gli sorrideva o lo guardava lui sentiva la mancanza di un'altro sorriso e di altri sguardi: ogni volta che si svegliava accanto a lei sperava di aprire gli occhi e di vedere un paio di iridi castane, ogni volta che la abbracciava sperava di poter affondare il viso in una chioma di capelli biondo cenere e ogni volta che suonava la chitarra sperava di sentire cantare una voce a lui estremamente familiare, ma che riusciva a stupirlo ogni volta. 

Amava Lucy Rivers, ed era stato stupido perché ormai l'aveva persa. Non che fosse stata tutta colpa sua, anzi, Lucy aveva fatto la sua parte. Ma aveva deciso di volere tutto subito, non aveva lasciato il tempo alla ragazza di pensare e di capire quello che le aveva detto. L'aveva trattata male ed ora lei si era allontanata da lui, proprio nel momento in cui lui sentiva di aver più bisogno del suo sorriso, dei suoi capelli, dei suoi occhi e della sua voce.

E poi c'era Bonnie, così gentile, così innamorata. L'aveva illusa e gli dispiaceva, gli dispiaceva tanto.

Decise che era il momento di dirle la verità: avrebbe sofferto, ma almeno sarebbe stata libera.

-spazio autrice-
Non so se pubblicare tre capitoli in un giorno funzioni come tecnica, ma questa mattina mi sono resa conto che avevo bisogno di pubblicare il capitolo natalizio oggi.
Comunque gente aaaaa ho già pubblicato 15 capitoli, bisogna che mi muova a scrivere oppure presto mi ritroverò senza capitoli pronti.
-Lucini:)

𝒇𝒐𝒓 𝒆𝒗𝒆𝒓𝒚 𝒔𝒕𝒂𝒓 𝒊𝒏 𝒉𝒆𝒂𝒗𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora