6. Un bigliettino azzurro e uno verde

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Harry si svegliò tranquillamente quella mattina. A contrario dei suoi amici lui era una persona mattiniera e non era solito maledire la sveglia, quando questa iniziava a suonare incessantemente, anzi, molte volte la anticipava pure. Si tolse le coperte di dosso e scese dal letto, infilandosi subito le sue morbide pantofole a forma di gattino. Le adorava.

Aprì la porta e scese le scale, dirigendosi in cucina dove trovò sua madre e il suo patrigno, che ormai considerava come il suo vero padre. "Buongiorno" disse lui, accompagnando il saluto con un tenero sorriso tutto fossette. Anne si addolcì vedendo suo figlio; di prima mattina Harry era sempre stato adorabile, sembrava un bambino con tutti i suoi ricci scompigliati.

"Buongiorno tesoro mio" disse la donna, avvicinandosi al figlio e dandogli un sonoro bacio sulla guancia, che fece ridacchiare il ragazzo. Robin sollevò lo sguardo dal giornale, che veniva consegnato loro ogni settimana, e sorrise al figlio, dandogli anche lui il buongiorno. I tre poi presero posto a tavola, iniziando a mangiare la loro semplice colazione. Non appena ebbero finito posero i piatti nel lavandino e proprio in quel momento sentirono dei passi rumorosi percorrere velocemente le scale.

"Perché non mi avete svegliata?! Farò tardi all'università!" Gridò Gemma nel panico, afferrando una ciambella, che loro madre aveva comprato quella mattina, e un bicchiere di succo d'arancia. "Buongiorno anche a te, figlia adorata" disse Anne ironicamente, facendo ruotare gli occhi alla ragazza. "Scusami, buongiorno a tutti!" disse allora la ragazza, dando poi un bacio sulla guancia a tutti i membri della famiglia. "Ora però devo andare" comunicò Gemma, finendo la colazione velocemente e correndo fuori di casa.

Anne e Robin sbuffarono una risata, domandandosi per quale motivo loro figlia fosse così disorganizzata.

Harry si preparò con calma e arrivò alla fermata dieci minuti prima che il pullman arrivasse alla sua fermata. Stava guardando qualche post su Instagram, quando sentì qualcuno avvicinarsi a lui. Il suo primo istinto fu quello di allontanarsi, ma quando sentì l'altro avvicinarsi ancora alzò lo sguardo, incontrando quello scuro di quel ragazzo.

"Posso esserti utile?" Chiese educatamente Harry. Quel tipo era inquietante, ma a lui era comunque stato insegnato un certo modo di comportarsi. "Non particolarmente, volevo solo presentarmi. Nicholas Grimshaw" disse quello, allungando una mano verso l'altro ragazzo.

Harry guardò la mano confuso, poi però la strinse, sorridendo leggermente e dicendo "Harry Styles". Nicholas sorrise e annuì, "lo sapevo già" disse quello. Harry stava per chiedergli come facessero a saperlo, quando il pullman arrivò. Il ragazzo appena conosciuto salì velocemente e si confuse tra la folla di ragazzi al suo interno. Harry entrò poco dopo, prendendo il suo solito posto davanti, vicino all'autista.

Appena arrivò a scuola tutti corsero velocemente fuori dal pullman, entrando dentro la scuola, Harry invece fece tutto con molta più calma. Una volta entrato si diresse verso il suo armadietto, lo aprì e vide qualcosa cadere fuori. Era un bigliettino azzurro.

Sono andato in così tanti posti, ti cerco nei loro volti, ma posso sentirlo... sto sprecando il mio tempo, quando in fondo sei sempre stato TU.
W.

Harry rilesse più volte quel bigliettino, era confuso, non capendo se fosse un qualche scherzo oppure fosse serio. Nonostante la confusione un sorriso gli nacque sul viso. Aprì il suo quaderno e ci mise dentro il bigliettino, stringendoselo poi al petto e andando in classe.

Missione Cupido

Harry ha visto il biglietto,
sembra felice.

*Husb: Leva quel sembra, amore,
è felicissimo. Gli sono apparse le
fossette!

Anche Louis quella mattina arrivò tranquillamente a scuola. Fortunatamente aveva dormito bene quella notte, quindi era abbastanza riposato. Andò al suo armadietto e lo aprì per prendere i libri di storia, quando vide un bigliettino verde cadere dal suo armadietto. Lo raccolse stranito e lo lesse.

Penso sempre a te e a come mai non parliamo abbastanza, siamo entrambi testardi, lo so.
Ma ovunque io vada tu mi porti a casa;
quando perdo la speranza, tu mi porti a casa.
E.

Louis guardò ancora più confuso quel biglietto, ma un senso di calore si diffuse dentro di lui. Non sapeva chi fosse quella misteriosa persona, ma sapere che qualcuno pensasse quello di lui lo rese felice. Forse era bravo in altro oltre che a giocare a calcio e fare l'idiota. Prese quindi il libro e il quaderno di storia e ci mise dentro il bigliettino, sorridendo ampiamente.

Missione Cupido

Sta sorridendo! È così adorabile
quando non è imbronciato!

**Principe: Direi che è andata bene.
Complimenti Zayn per queste frasi,
bravo.

**Robin: Grazie, modestamente so
come conquistare un uomo...

**Batman: Sbruffone...

Robin: Ma mi ami lo stesso!

Batman: Questo sempre...

Aww
Ora basta flirtare, la professoressa
mi sta guardando male perché sto
leggendo i vostri messaggi invece
di stare attenta!

Principe: Sono nella tua stessa
situazione, principessa.

Ti adoro, Niall.

Principe: Anche io ti adoro.

La pausa pranzo finalmente arrivò. Louis e Harry arrivarono per ultimi al tavolo, ma entrambi avevano un grande sorriso sul volto.

"Successo qualcosa?" Chiese casualmente Allison, mangiando la sua insalata scondita. Lei non si prendeva mai il pranzo a scuola. La cucina scolastica non era per niente sana, troppi grassi e fritti, preferiva portarsi il cibo da casa, al contrario dei suoi amici, che mangiavano tranquillamente ogni cosa.

"Niente di che" disse Harry, abbassando lo sguardo imbarazzato. Allison e i ragazzi sorrisero leggermente a quella reazione. Louis fissò invece Harry con le sopracciglia aggrottate. Perché era imbarazzato?

"A te, Louis?" Chiese allora Niall e Louis fece spallucce. Non si sentiva pronto di condividere quel bigliettino con i suoi amici, voleva tenerlo per sé. Come un piccolo tesoro.

"A nessuno è successo niente? Che vite noiose" borbottò Allison, attirando l'attenzione su di sé, "che ne direste di andare al Luna Park questa sera?" chiese allora lei e i suoi amici annuirono, concordando fosse una bella idea. Allison sorrise ampiamente e si avvicinò a Niall per dirgli "c'è la casa delle streghe, ci andiamo?"

Niall guardò la ragazza negli occhi per alcuni secondi, per poi dirle "solo se ci sarai tu a proteggermi dai mostri". Allison annuì freneticamente, per poi tirare su il mignolo. Niall lo intrecciò con il suo, come erano soliti fare fin da bambini, e la ragazza sussurrò "questo sempre".

Zayn e Liam guardarono i loro amici e scossero la testa. Forse avevano bisogno di un piano pure per mettere insieme quei due. Perché nessuno dei loro amici era capace di confessare i propri sentimenti all'altro?

-Angolo autrice-
Mi stavo per dimenticare di pubblicare, tragedia!
Come state? Io tutto bene, tra poco è Natale e la speranza che tutto si risolverà mi solleva un po' il morale.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se così fosse lasciatemi una stellina e un piccolo commento.
Vi voglio bene.

* [Dal telefono di Liam] Husb(and) è il soprannome che Liam ha dato a Zayn sul suo telefono.
** [Dal telefono di Allison] Principe è il soprannome che Allison ha dato a Niall; Batman è il soprannome che Allison ha dato a Liam; Robin è il soprannome che Allison ha dato a Zayn.

Missione Cupido - Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora