23. Così mi avrai sempre con te

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La mattina dopo Louis accompagnò Harry a casa. I loro telefoni erano completamente scarichi, quindi decisero di non fermarsi a fare colazione, ma tornare direttamente a casa. Non volevano fare preoccupare i loro genitori.

Si diedero un tenero bacio per salutarsi, prima che il riccio scendesse dalla macchina, dirigendosi poi verso casa sua. Suonò il campanello e solo quando Gemma gli aprì la porta Louis partì.

La sorella lo guardò con un grande sorriso, ma non gli disse niente. Gli fece solo un occhiolino, entrando in cucina e mettendo a bollire dell'acqua per il the.

Harry le fu grato per quello. Entrò anche lui in cucina e prese alcuni biscotti, iniziando a mangiarli.

"Spero ti sia divertito" disse solo Gemma, prendendo poi il bollitore e versandogli un po' di acqua nella tazza, dove già si trovava una bustina. Harry annuì, sorridendole quando gli offrì la tazza. "Ne sono felice"

I due non parlarono per alcuni minuti, fino a che Gemma spalancò gli occhi verdi, ricordandosi improvvisamente qualcosa. Guardò il fratello con un grande sorriso, prima di dirgli. "Sta mattina sono arrivate le lettere di risposta dalle università"

Harry quasi mandò di traverso il the, puntando poi lo sguardo verso la sorella. Quando vide Gemma sorridere capì che non stesse mentendo, finì così velocemente la colazione e corse su per le scale.

Appena entrò in camera sua si chiuse la porta alle spalle. Aveva bisogno di privacy in quel momento.

Guardò le tre lettere posizionate sulla sua scrivania. Sentì il cuore aumentare di velocità e le mani cominciarono a sudargli.

Si tolse la giacca e la appoggiò sulla sedia. Aprendo la prima lettera. Quella della Durham.

Gentile studente,

Siamo lieti di annunciarle di essere stato ammesso alla Durham University...

Harry non lesse altro, ma strinse la lettera al petto, iniziando a saltare in giro per la stanza. Era stato preso alla Durham, non poteva crederci.

Prese poi la lettera dell'Università di Chichester, sospirando quando vide di non essere stato ammesso. Gli dispiaceva, certo, ma la felicità per essere entrato alla Durham non si affievolì per nulla. Tra le due aveva sempre preferito la Durham.

Puntò poi lo sguardo sull'ultima lettera. L'Università di Portsmouth. Prese in mano la lettera bianca, osservando lo stemma dell'Università stampato sopra.

Lentamente e con il cuore in gola aprì la lettera. Prese in mano il foglio che c'era al suo interno e iniziò a leggere il suo contenuto.

La presa si fece sempre più leggera, fino a diventare praticamente nulla, facendo così cadere il foglio ai suoi piedi.

"Oh cazzo" sussurrò Harry, portandosi una mano tra i capelli e puntando lo sguardo sulle tre buste, completamente perso.

Allison salutò Niall con un piccolo bacio sulla guancia, prima di scendere dall'auto e correre verso il portico di casa sua. Tirò fuori le chiavi dalla borsa e aprì la porta, girandosi un'ultima volta verso Niall e salutandolo con una mano.

Niall ricambiò il saluto, partendo quando la ragazza chiuse la porta di casa dietro di sé.

Allison si abbassò, levandosi le scarpe. Indossare i tacchi di prima mattina era una vera tortura, sopratutto quando si era stanche. Quella notte aveva fatto le ore piccole.

Sorrise al pensiero della notte passata, prendendo poi le scarpe in mano e dirigendosi verso le scale. Si fermò quando vide sua madre uscire fuori dal salotto.

Missione Cupido - Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora