"che facciamo per San Lorenzo?" chiese Tonno, mentre dava un calcio all'ennesimo scatolone e si gettava di peso sul divano, a quella domanda Cesare si voltò
"da quando si fa qualcosa a San Lorenzo?" chiese stizzito, guardando un vecchio libro delle elementari prima di rimetterlo nel suo scatolone, pieno di libri identici e ormai sbiaditi dagli anni.
Ne erano passati 20 dalle elementari, e Chiara non capiva. Non capiva come avessero fatto a passare, non capiva come aveva fatto a lasciarsele alle spalle cosí facilmente, non capiva come aveva fatto a metterci una X sopra cosí facilmente.
Da quando si era trasferita, oramai 6 anni prima, non aveva mai controllato il contenuto dei vari scatoloni che erani stati trasportati prima a casa dei suoi zii e solo dopo in quella che era la sua umile dimora, il luogo che considerava, giustamente, casa.
Ma era il momento di cambiare, ed era decisa a scoprirne il contenuto una volta per tutte, anche a costo di riportarle alla mente brutti ricordi, non le importava piú. Aveva immediatamente rivelato le sue intenzioni ai ragazzi e loro non avevano esitato nemmeno un momento, a eccezione di Nelson, le cui prove per l'imminente tour della band rubavano la maggior parte del tempo.
"cosa dovrebbe essere questo?" chiese Cesare storcendo il naso, tirando fuori uno strano modellino dalle forme insolite. Chiara inclinò leggermente la testa
"se lo guardi dalla giusta prospettiva sembra un cane"
"non penso che ci sia una giusta prospettiva qui" ribattè lui con una risata, rigettando anche quello dentro lo scatolo. Chiara sorrise di rimando e continuò a tirare fuori cornici su cornici, contenenti foto ormai rovinate dai minuti scanditi dalle lancette."sul serio ragazzi, facciamo qualcosa per San Lorenzo?"
Ribattè lamentoso Tonno, che aveva abbandonato il compito di sistemare gli scatoli ormai da mezz'ora, e continuava a gironzolare avanti e indietro per la casa a vuoto.
"che cosa vorresti fare Tone?" disse Cesare, guardandolo con un'espressione confusa.
"cosa si fa a San Lorenzo?" richiese, gettando uno sguardo a Chiara. Lei guardò entrambi attraverso le lenti sporche degli occhiali.
"a San Lorenzo si guardano le stelle" disse innocentemente, alzando le spalle. Tonno riprese
"esatto, facciamo qualcosa"
"cosa vorresti fare Tone, un uscita di gruppo solo per guardare le stelle?" il tono di Cesare era palesemente ironico, eppure Tonno sembrò non accorgersene.
"non è una cattiva idea. Andiamo dal padre di Nelson tutto il giorno e la sera ci spostiamo a casa di Bic per guardare le stelle, bere un po' e ballare. Allora?" alzò le mani in segno di innocenza, come se la sua mente non avesse appena partorito il programma per un'intera giornata. Cesare e Chiara si lanciarono uno sguardo impressionato, poi la ragazza parlò.
"ti rendi conto" disse, nel bel mezzo di una risata "che hai organizzato una giornata a casa di gente che non è nemmeno qui?" Tonno gettò indietro la testa in un'espressione scocciata e sospirò profondamente, eppure sapeva che aveva ragione.
Se fosse stato per lui, sarebbe già stato tutto organizzato nei minimi dettagli, ma sapeva che il suo pensiero era solo la punta di un immenso iceberg. Mancavano due settimane al fatidico 10 agosto, e il ragazzo non sapeva perché aveva cosí tanta voglia di festeggiare.
Forse solo per bere qualcosa, forse per vedere finalmente i ragazzi dopo le riprese o forse per poter esprimere un desiderio in silenzio, appena una stella cadente squarciava il cielo e il suo fascio lo illuminava per pochissimi secondi.
Che poi, il suo desiderio era sempre lo stesso, desiderava ardentemente la stessa cosa da mesi, ma piú ci pensava piú sembrava inprobabile, piú i mesi andavano avanti piú capiva di starsi solo illudendo. Desiderava lei, la desiderava in silenzio da mesi, desiderava toccare finalmente la sua pelle poco abbronzata dal sole, accarezzare la luna che aveva tatuata sulla caviglia, dirle che lui c'era, e ci sarebbe stato.
"per me andrebbe anche bene" disse Chiara, continuando nel suo tentativo di sistemare gli scatoloni, che piú allontanavano e piú diventavano, sembravano nel bel mezzo di un trasloco particolare.
"insomma, ho voglia di fare quacosa una sera e quale sera meglio di quella di San Lorenzo" esclamò nuovamente la ragazza, mentre accarezzava un paio di bambole di pezza prima di rimetterle al suo posto, sembrava una bambina troppo cresciuta.
"vuoi solo ubriacarti fino a non capire piú niente Chiaretta" si intronise Cesare, sfilando il telefono dalla tasca e iniziando a digitare qualcosa velocemente, la ragazza gli lanciò uno sguardo offeso
"non è vero Cesu" disse in modo duro, pur sapendo che era la verità. Non provava da tempo il brivido dell'alcool in corpo e la strana libertà che si impossessava di loro, seguito da una momentanea amnesia che andava avanti per tutta la serata, e voleva provarlo di nuovo. Non sapeva cosa la portasse a dirlo, ma aveva voglia di passare una serata puramente in mano all'alcool, trasportata da agenti forse piú grandi di lei.
Gettò uno sguardo a Tonno e lo fece successivamente ricadere su Cesare, sul volto un'espressione supplichevole.
"allora?" disse, come se stesse chiedendo ai suoi due genitori di andare a prendere un gelato. Tonno alzò le spalle
"l'ho proposto io, non posso tirarmi indietro cosí" entrambi i loro occhi erano ora su Cesare, che non si sentiva completamente a suo agio. Guardava il telefono con fare confuso nel bel mezzo di un messaggio, il suo dito era fermo in aria sopra la tastiera ed era indeciso.
"ma si" disse d'un tratto, spegnendo il telefono e guardandoli negli occhi
"voglio anche io fare qualcosa di diverso per una sera, anche se le partite a fifa non stancano mai" disse, e tutti e tre risero, tornando al loro estenuante lavoro.
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Sorridi || Space Valley ||
FanfictionDal testo: "sono stanca di soffrire" disse con voce tremante, mentre uno sconcertato Tonno le circondava il collo con le braccia "sono stanca di amare" Mise da parte i soliti dogmi, le solite regole che si era auto imposta durante gli anni, e pian...