#9 a volte ti vorrei strozzare quando dici certe cose

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Scusate questo spazio superfluo ma ho pensato di dirvi solamente una cosa: questo capitolo è stato scritto con dietro 0 idee e 0 ispirazione, per questo fa particolarmente schifo rispetto gli altri. Detto questo, spero possiate comunque accettarlo ✨
¬ la vostra Fede
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La palla andava avanti e indietro, percorreva lo studio in lungo e in largo e atterrata nelle mani di uno dei due ragazzi, per poi ritornare in aria.
Chiara era sdraiata sul comodo divano nell'ingresso con le gambe a penzoloni oltre il bracciolo, Tonno era seduto nella sua sedia in regia ad aspettare gli altri, si lanciavano una pallina di gomma per passare il tempo.
Con quella canzone anche il piú piccolo e inutile sentimento di ira nei confronti dell'altro si era dissolto del tutto, ora tra loro c'era solo un immondo sentimento di noia.
"Ho sempre pensato che questo fosse un posto divertente, allegro, come fate vedere nei video, invece è solo un'immensa noia"
Chiara rilanciò la pallina a Tonno, che la prese al volo. I suoi occhi caddero su di lei.
"sei ingestibile Chiara, fattelo dire" quando Chiara rise, sorrise anche Tonno. Continuò a rigirarsi la pallina tra le mani "aspetta gli altri, e poi vedrai davvero la valle spaziale" Chiara non disse nulla, il ragazzo tirò nuovamente la pallina che venne presa al volo.
"hai fame?" chiese Tonno, alzandosi e dirigendosi verso il frigo.
"dipende" rispose lei, guardando il soffitto con fare pensieroso "che avete in frigo"
"mh" la ragazza gettò un occhiata al ragazzo, che ora era chinato con la testa dentro il frigo in cerca di qualcosa di buono
"abbiamo del formaggio..."
La ragazza avrebbe tanto voluto ridere, ma l'unica cosa che uscí dalle sue labbra fu un mugolio nauseato
"uno: sono le nove di mattina, e due: il formaggio..."
"ti da la nausea" completò Tonno con fare lamentoso "lo so. Pane e nutella?"
Chiara sorrise
"e vada per pane e nutella"

Dieci minuti dopo, erano entrambi sdraiati sui divani del salotto con delle fette di pane e nutella affianco, Chiara sembrava una bambina.
Tonno la guardò, venerò con gli occhi i suo lineamenti morbidi, i suoi capelli che erano sparsi sul divano giallo, i piedi coperti dalle fila bianche penzolare nel vuoto oltre il bracciolo del divano. Le sue dita viaggiavano veloci sulla tastiera del telefono, i suoi occhi color nocciola sembravano inquieti, dietro alle lenti.
Un click sordo gli disse che la porta era appena stata aperta. Tonno si fiondò all'ingresso in tempo per vedere Nelson e Dario entrare in studio, dialogavano animatamente e portavano due grosse sacche della spesa.
"we Tone" la mano del ragazzo si scontrò prima con quella di Nelson e poi con quella di Dario "hai trovato Chiara?"
"che è accaduto a Chiara?" chiese Dario, posando le pesanti borse sul pavimento dell'ingresso. Tonno aprí la bocca per parlare ma un'altra voce arrivò nitida dalle sue spalle.
"è successo, che io non posso piú girare indisturbata per Bologna che lui si preoccupa" la ragazza mise il gomito sopra la spalla di Nelson, che le scompigliò i capelli con fare affettuoso. Tonno sapeva che aveva ragione, sapeva che a sua discolpa non poteva dire nulla. Guardò per un attimo le sue labbra tirate all'insú e distolse lo sguardo prima che altri pensieri potessero balenargli in mente. Sentí lo sguardo di Dario fisso su di lui ma non si azzardò a ricambiare, si limitò a schiarirsi la gola e fare il sorriso piú vero che riuscisse a tirare fuori. Non avrebbe permesso a quella ragazza di rovinare la sua vita.

Le riprese iniziarono qualche ora dopo, anche se il caldo aveva seriamente compromesso la voglia di vivere che era nello studio.
Quando Cesare entrò, i suoi lamenti  arrivarono a tutti e non favorirono ad alzare l'umore generale degli altri.
Tonno camminava avanti e indietro per lo studio con la telecamera in mano cercando di far reagire tutti gli altri, che dormicchiavano dovunque.
Nic era gettato sulla sedia della sua scrivania e lavorava al computer con gli occhi socchiusi. Frank era sdraiato sul divano del salotto e teneva gli occhi serrati, seppur i suoi versi lamentosi tradissero il suo vano tentativo di dormire. Nelson giocava a qualche gioco online sul suo Mac con la testa poggiata sul palmo della mano, Cesare era sdraiato sul divano d'ingresso con la testa rivolta verso la porta d'ingresso dello studio, mentre Chiara era sdraiata con la testa rivolta verso le postazioni. La ragazza aveva le gambe stese sopra quelle del ragazzo che non sembrava essere infastidito ma, anzi, giocava con il bordo del suo calzino. Chiara era consapevole che quell'immagine era lontana anni luce dal loro semplicissimo essere amici e sapeva che anche Cesare ne era consapevole, ma nessuno dei due riusciva a immaginarsi come una coppia. La loro era da sempre stata solo un'amicizia profonda, che li aveva portati a stare insieme per tutti i loro anni delle elementari e delle medie. A metà dei loro anni di liceo era poi entrato in scena Tonno, che aveva tolto a Cesare il suo ruolo di fratello maggiore. Chiara pensava che non glielo avesse mai perdonato.
Le dita del ragazzo le solleticarono le gamba e lei si ritrasse con un colpo secco. Le risate del ragazzo sembrarono fendere quell'aria soffocante per un attimo e anche Chiara sorrise, dandogli una leggera pacca sul polpaccio.

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