Il dito di Chiara venne a contatto con il pulsante del campanello, anche da fuori le urla dei ragazzi arrivavano nitide.
"il campanello! Questo è sicuro il corriere che ci porta uno dei vostri pacchi ragazzi!" sentí affermare a Nelson, e la ragazza fece un sorriso storto, quasi contenta di vedere la faccia che avrebbero fatto quando avrebbero visto che non c'era nessun corriere, che c'era solo lei.
Vide Dario fiondarsi alla porta, mentre altre grida esplodevano dall'interno di quelle mura. Chiara si allontanò mentre veniva spalancata.
"non sono il corriere, ma forse potete accettare il mio essere in ritardo" sorrise in modo tenero, cercando di farsi perdonare.
Tutti erano a conoscenza della puntualità di Chiara, e solo un minuto di ritardo bastava a far capire a tutti che qualcosa non andava bene, che c'era qualcosa di strano.
"stiamo ancora registrando" disse Dario, spostandosi per farla entrare, per poi richiudere la porta alle sue spalle. Un brutto odore di bruciato le arrivò alle narici.
"che ha portato il corriere?" chiese Nicolas, troncando a metà il discorso di Cesare, che sbottò infastidito.
"nessun corriere" disse, avvicinandosi alla regia "solo io"Tonno pesava che quel "solo" lo avrebbe ucciso. Non riusciva a capire come Chiara potesse essere "solo" qualcosa, lei era talmente perfetta che quel "solo" faceva a pugni con l'aria che smuoveva mentre poggiava le sue scarpe sul pavimento dello studio. Lei non era "solo Chiara", lei era Chiara, la Chiara riservata e timida, che odiava ritardare e amava stare da sola.
"Chiaretta! Perdonami ma non vedo dove sei" disse Cesare, mentre bendato muoveva alla ceca la testa in cerca di un segno da parte della ragazza, lei rise divertita e si avvicinò a Tonno, che incrociò il suo sguardo con un muto sorriso. Poggiò il gomito sulla sua spalla
"andiamo a mangiare?" chiese, come se non stesse aspettando altro. Tonno si alzò dalla sua sedia
"si. Non vi azzardate a togliere le bende finchè non ve lo diciamo noi!" intimò, e Chiara sentí i due ragazzi sbuffare sonoramente."non avevate già finito le riprese una settimana fa?" chiese, ricordando la bella serata sui colli di qualche sera prima, l'alba che illuminava l'orizzonte e la birra, che aveva allietato e accompagnato il giorno che andava via.
"si, teoricamente. Ma qualcuno, e per qualcuno intendo Frank" iniziò Nicolas, mentre Tonno regolava la messa a fuoco della camera "ha sbagliato i calcoli e ci manca all'appello un solo video. Abbiamo festeggiato per nulla" la ragazza rise, sentendo il suo tono scocciato.
"non è mai il momento sbagliato per andare sui colli. Che video state registrando?" chiese incuriosita, mentre, per una volta, guidava verso il luogo prestabilito, mentre Tonno, Cesare e Nicolas sedevano nella sua amata macchina.
Tonno, sul lato del passeggero, teneva la telecamera con la mano destra mentre con la sinistra digitava faticosamente qualcosa al telefono
"guardi i nostri format, vero?" le chiese con tono accusatorio, lei sorrise mentre faceva una curva
"se dicessi di no?"
Cesare sembrò risvegliarsi da uno strano sonno ad occhi aperti, si piegò piú avanti sul suo sedile in modo che la ragazza sentisse il suo fiato sul collo
"non guardi i nostri video? Ti perdi ogni settimana la mia bellezza? Non me lo sarei mai aspettata da te. Riprendi Tone riprendi che questo è grave"
La ragazza sentí la talecamera su di lei, arricciò il naso
"dovete per forza filmare quando usciamo insieme?"
Tonno alzò la mano libera in segno di innocenza, lo vide zoomare di piú sulla sua faccia
"gli abitanti di around devono sapere che persona orribile sei Chiara"
Ma le parole di Tonno non avevano effetto su di lei, la ragazza sembrava scocciata e Nicolas fu il primo ad accorgersene, forse perché il piú empatico dei tre.
"tutto bene?"
Chiara aprí la bocca per rispondere, ma nessun suono uscí da essa. La richiuse e scosse la testa in segno di diniego
"no non va bene. Mi avete rotto le palle con quella cosa sempre un mano tu e Nelson. Non posso dire nulla che ce l'ho già puntata in faccia"
Vide le sue mani stringersi intorno al volante fino a che le nocche non sbiancarono, perdendo il loro colorito roseo.
"non lo sapevo" commentò Cesare calmo, mettendole una mano sulla spalla. La differenza era cosí sostanziale che, se avesse potuto, il ragazzo avrebbe potuto romperle la spalla solo stringendo un po' piú forte. O almeno cosí sembrava.
"non l'ha mai saputo nessuno oltre me. Per questo chiedo sempre di non filmare, per una volta vorrei passare un giorno insieme senza quella" disse, indicando con una smorfia quasi schifata la telecamera, ora puntata sul cruscotto.
Tonno non era mai stato piú informato di Cesare a proposito della ragazza, ma per una volta sapeva di essere un passo avanti.
"me lo avevi detto" disse, in meno di un sussurro colpevole "dopo il compleanno di Cesare. Ero ubriaco e tu mi avevi rivelato queste cose sperando che le dimenticassi la mattina seguente"
Chiara sorrise incredula
"te lo ricordi"
La mano del ragazzo si posò su quella della ragazza posizionata sul cambio delle marce, Nicolas lì vide scambiarsi uno sguardo tranquillo, ma vide anche che lo sguardo di Tonno aveva un qualcosa di strano, baluginava nei suoi occhi una luce che non aveva nulla a che fare con l'amicizia, e la verità gli fu davanti agli occhi.
Come faceva ad essere stato cosí ceco? Come aveva fatto a non vedere l'espressione sognante con cui il ragazzo la guardava? Come faceva Cesare a non accorgersene, a non accorgersi che Tonno si era perdutamente innamorato di Chiara?
"prima di spegnere" la voce di Tonno lo riportò alla realtà mentre ripuntava la telecamera al volto della ragazza
"devi rispondere. Tu guardi i nostri video vero?"
Lei non staccò gli occhi dalla strada, ma Nicolas la vide sorridere, lieta che avessero accettato la cosa con cosí tanta tranquillità.
"si" disse, ridendo "si che li guardo"
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Sorridi || Space Valley ||
Fiksi PenggemarDal testo: "sono stanca di soffrire" disse con voce tremante, mentre uno sconcertato Tonno le circondava il collo con le braccia "sono stanca di amare" Mise da parte i soliti dogmi, le solite regole che si era auto imposta durante gli anni, e pian...