"Quella è l'Aoba Johsai!" Sussurrarono tra di loro due giocatori all'angolo del corridoio principale.
"Già! Sono tra i favoriti del torneo. Inoltre, il loro palleggiatore è considerato il migliore della Prefettura!"
"Il suo nome è Oikawa Tooru. Ma dov'è? Non lo vedo insieme agli suoi compagni."
Mi guardai indietro. Oikawa non era con noi? Ma dove si era cacciato? Contemporaneamente a me, anche il coach si rese conto di quell'importante assenza.
"Iwaizumi!" Esclamò con tono severo e autoritario l'allenatore.
"Sono qui!" Rispose prontamente Hajime, sapendo già cosa fare.
Il moro si diresse verso l'uscita con un pallone in mano e mi disse di seguirlo. Eravamo convinti di trovare Tooru circondato da una folla di ragazze in delirio, ma una volta fuori, contrariamente a ciò che pensavamo, avvistammo il castano da solo, girato di spalle, con il capo abbassato e i pugni chiusi.
"Oikawa?" Iwaizumi parlò.
Perché sentivo una fitta al cuore? Perché sentivo che forse quello non era un buon momento?
"Iwa-chan perché mi ha fatto questo?"
Sta delirando?
Pensai."Eh? Chi? Chi ha fatto cosa?" Chiese il moro avvicinandosi alla figura dell'amico.
"Mio padre è qui!"
"Cosa?"
Quel tono di voce faceva paura. Era il tono di voce che usava quando si sentiva sottopressione, era il tono di voce che utilizzava nelle situazioni da cui non sarebbe uscito senza ferite.
"Cazzo, perché adesso?!" Gridò.
Il corvino posò una mano sulla sua spalla.
Nonostante fosse arrabbiato Tooru non alzava la voce. Ho sempre invidiato il suo autocontrollo. Quella fiducia eccessiva che lo caratterizzava lo portava sempre ad essere un passo avanti a tutti.
"Ehm, scusate se vi interrompo. T-tooru, ho c-chiamato io tuo padre!" Mi intromisi senza lasciare il tempo ad Iwaizumi di rispondere.
Entrambi avevano gli occhi spalancati. Sembravano paralizzati.
"Per sbaglio la scorsa settima ho ascoltato la vostra conversazione in palestra. Pensavo ti avrebbe fatto piacere averlo tra il pubblico nel tuo ultimo interliceale!"
Il castano si girò verso di me e si avvicinò. Aveva gli occhi lucidi e un po' rossi.
"Sai Itoo, una delle regole principali all'interno di una squadra è quella di non intromettersi negli affari altrui."
"Ma Oikawa io-"
Tooru se ne andò. Aveva un' espressione che trasudava rabbia.
"L'intenzione era buona. E' solo che hai sbagliato padre." Sussurrò Iwaizumi dandomi una piccola pacca sulla spalla.
Rimasi immobile. Quella volta l'avevo combinata grossa.
"Immaginavo sarebbe successo! Mi sembrava strano che volesse vedermi!" Una voce alle mie spalle parlò.
Mi girai di scatto.
"Salve sono il padre di Tooru. Tu devi essere Becka, la ragazza che mi ha scritto quella e-mail."
"Si, sono io."
Lui sorrise.
L'uomo aveva lo stesso sguardo del figlio, gli stessi occhi sorridenti, ma forse un po' delusi. C'era qualcosa di famigliare in lui, oltre alla vicina somiglianza con il figlio.

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𝐂𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐲 𝐇𝐮𝐞𝐬𝐨 | 𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐜𝐤𝐚 𝐞 𝐓𝐨𝐨𝐫𝐮 |
Fiksi Penggemar⚠️*STORIA IN REVISIONE*⚠️ La storia di Becka e Tōru vi ha tenuto incollati su questa piattaforma per ore ed ore, facendovi emozionare, ridere e riflettere. Grazie per il continuo amore che mi mostrate. La scrittura è un'arma potentissima e sono onor...