Do-dove mi trovo? Cerco di muovermi ma qualcosa mi blocca. Capisco di essere seduta su una sedia in ferro, il problema è che mi hanno legato i polsi. Aspetta un secondo. -Finalmente hai capito Figlia dei Draghi-. Dice una voce che non potrei mai e poi mai confondere. La voce del uomo che ha ucciso i miei genitori. Che ha ucciso i loro draghi. Che ci ha fatto prendere e andar via dalla nostra città natale. Che mi ha torturato per più di tre mesi. Che mi ha fatto perdere la ragione più volte. Che mi ha reso un mostro. Che ha ucciso Frost.
Mi sveglio di soprassalto mettendomi subito a sedere. Sono totalmente sudata e ho il respiro affannato. Mi alzo e cerco di andare al bagno perché le mie gambe sono diventate molli come la gelatina. Una volta dentro mi sciacquo la faccia con dell'acqua fredda e poi mi guardo allo specchio. Due occhi completamente uno diverso dall'altro si riflettono su quella lastra liscia. Uno è giallo come l'oro e l'altro è azzurro come il cielo senza nuvole. Scuoto la testa e chiudo fortemente gli occhi, passo circa tre minuti così. Apro gli occhi e noto che sono tornati normali. Sospiro so che lei è incazzata solo per quel fottutissimo incubo. Vado in camera e prendo di vestiti comodi essendo che oggi abbiamo un gita al lago. Il preside dice che dobbiamo sfogarci un po' così da poter riprendere le lezioni in modo più leggero. Io essendo qui da poco non è che mi serva a molto ma preferisco uscire da qui che rimane nell'edificio soprattutto dopo quel dannato incubo.
Mi avvio così verso la mensa con una tracolla dove ho messo un po' delle mie cose. Come al solito mi ritrovo ad essere la prima perché gli altri si alzano circa mezz'ora dopo di me e ci mettono un'eternità solo per cambiarsi. Mi siedo in un tavolo e quando vedo gli studenti entrare noto che con loro ci sono i loro draghi con dimensioni ridotte sulle loro spalle. Allora comincio a mangiare la mia colazione aspettando che mi raggiungono. -Figlia dei Draghi-. Sputo acida ripensando all'incubo. I ragazzi mi raggiungono e i loro draghi vedendomi di cattivo umore scendono dai loro Cavalieri e mi si mettono davanti cercando di farmi sorridere. Cosa che però non succede perché sono veramente tanto incazzata. Li guardo e loro abbassano la testa. -Qualcuno si è svegliato male qui-. Dice scherzoso Jay. Cosa che mi fa imbestialire di più. -Fottutissimi Cacciatori-. Dico sibilando e alzandomi di scatto spaventando un po' tutti. Me ne vado aspettando all'uscita. Il bus che ci dovrebbe portare fino al sentiero arriva in anticipo e busso alla porta così da poter prendere già posto. Mi siedo in mezzo così posso starmene in pace e nessuno mi possa rompere per il posto. Poco dopo arrivano anche i gli altri. Tutti si siedono e sembra che io abbia la fortuna di non avere nessuno affianco. -Ci siamo tutti? Manca qualcuno?-. Chiede il preside. Sarà lui ad accompagnarci. -Manca Devon-. Dice Eli. Grandioso. Sarò costretta ad averlo di fianco. Sale sul bus e vedendo che l'unico posto libero e vicino a me... sorride. Perché sorride? La cosa non mi piace. Tolgo la tracolla che ho messo sul sedile e l'appoggio sulle mie gambe estraendo il tablet e le cuffie che metto subito. -Hai spaventato un po' tutti prima-. Dice prima che parta il bus. Alzo gli occhi al cielo e mi affaccio alla finestra. -Qualcosa non va?-. Mi chiede lui. -Non è cosa che ti riguarda se qualcosa va o non va bene-. Dico io squadrandolo. Ha i capelli pettinati e messi all'indietro. Gli occhi sono di un nero che a malapena si può riconoscere l'iride dalla pupilla. Indossa un jeans chiaro che gli fascia le gambe alla perfezione e ha un maglietta bordeaux sul quale si intravedono i muscoli. Ma è veramente il figlio di Maurice questo? Dico e sento ridere Eli dietro di me. Vedo Blaze scendere dalle spalle di Devon e venire a sdraiarsi sulle mie gambe. Guardo confusa Devon ma a quanto pare anche lui è nella mia stessa situazione. *Le sue gambe sono più comode delle tue spalle di marmo*. Dice e credo che l'abbiamo sentito solo noi due. Lui alza gli occhi ma sorride. Te lo stacco quel dannato sorriso! Dico e sento dentro di me ridere. *Taci!*. Dico e non sento più niente. Essendo che ho Blaze sulle gambe non posso disegnare comodamente e quindi comincio a scorrere la galleria dei disegni. Ne ho fatti molti, alcuni belli altri mi stupisco di averli fatti io. -Li hai fatti tutti tu quei disegni?-. Chiede curioso il figlio di Maurice. Sembra un bambino che ha appena visto delle caramelle. Lo guardo e poi sposto gli occhi sul disegno su cui mi sono fermata e e noto con disprezzo che è il disegno che avevo fatto cinque anni fa dove ci sono io, mio fratello, i miei e i loro draghi di sfondo. Una smorfia di disgusto compare sul mio volto e di scatto spengo l'Ipad e noto che ho sorpreso Devon con questo mio gesto. Ho sempre oscurato il volto dei miei e di mio fratello così che nessuno potesse capire quali siano le mie origini. Poco dopo il bus si ferma e scendiamo all'entrata di un bosco. I draghi sembrano un po' agitati ma non capisco il motivo. Tiro fuori il flauto e comincio a suonare la melodia. Tutti mi guardano confusi e i draghi sembrano tranquillizzarsi un po'. -La musica riesce a calmare i draghi ma non mi stupisco che voi non lo sappiate-. Dico io mette avanzo verso il sentiero del bosco. È da mezz'ora che camminiamo e noto che Devon sembra saper la strada a memoria. Ci fermiamo in un bivio dove riposiamo un po' così da mettere qualcosa sotto i denti e rinfrescarci. Mi arrampico in cima ad un albero per vedere quale strada possiamo prendere per arrivare prima. Quella a destra sembra essere molto lunga e quella a sinistra e praticamente la metà dell'altra. Sto per scendere così da riferire che se vogliamo fare in fretta possiamo prendere la strada a sinistra ma un luccichio rosso rubino mi blocca e noto che quei rubini appartengono a un'aquila nera che emana fumo nero. Brividi. Scendo velocemente dall'albero e mi avvicino al preside. -La disturbo per caso?-. Chiedo mentre è al cellulare. Nega con la testa e mette il telefono in tasca. -Cosa succede?-. Chiede notando la mia preoccupazione. -In genere che strada utilizzate per arrivare al lago?-. Chiedo io. -Credo quella a sinistra ma dovresti chiede a Devon-. Dice guardando il figlio seduto con una cozza attaccata. Mi avvicino lentamente a loro. -Devon posso chiederti una cosa?-. Chiedo mentre Serena mi guarda acida. -Certo, dimmi-. Dice lui ignorando completamente Serena che mi vuole uccidere con lo sguardo. -In genere che strada prendete?-. Chiedo cercando di non vedermi troppo allarmata. -Quella a destra ma tutte e due portano al lago-. Dice e io sospiro di sollievo. -Tesoruccio caro. Per questa volta usiamo quella di sinistra? È molto più corta e noto che molti dei nostri compagni sono stanchi e voglio arrivare a destinazione prima-. Dice facendo una vocina stridula e gli occhi da cucciolo. Troia e pure bugiarda. Devon sembra rifletterci su ma poi sembra acconsentire. -Io non credo sia una buona idea, non mi convince-. Dico ma vengo totalmente ignorata mentre si alzano e dicono agli altri di prendere le loro cose e seguirli. -Non conosci queste terre. Non sai niente-. Dice Serena mentre alzo gli occhi. -Fate come volete ma io prendo quella e destra-. Dico prendendo la tracolla e incamminandomi verso il sentiero. Il sentiero è molto silenzioso.
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La Ragazza senza Drago
FantasyIn un'era dove i draghi e la magia vivono a stretto contatto con gli umani e la loro tecnologia, dove i draghi scelgono se avere un'umano al loro fianco chiamato Cavaliere, dove tutti sono felici di ricevere l'attenzione di un drago, dove si impara...