~Perché ti comporti così?~

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Sono passate un po' di settimane da quando mi sono risvegliata nell'infermeria. Ashton, il dottore dell'accademia, mi ha detto che ero piena di ferite e che mi ha dovuto mettere, di nuovo, i punti sul fianco. Ora sono sul ramo di un albero della Serra a suonare la melodia con il flauto. Da quando mi sono svegliata quasi nessuno mi sta importunando. Serena è tornata il lunedì seguente. Non mi ha dato molto fastidio ma ogni volta mi guardava in modo aggressivo. *Grazie per avermi avvisata quel giorno*. *Di niente. È mio compito proteggerti ed è quello che sto facendo*.*Se fossi stata più attenta quel giorno e avessi ascoltato mamma e papà non saremmo a questo punto*. Sospiro.*Non darti colpe. Credevi di fare la cosa giusta e hai continuato a pensarlo, volevi proteggere la tua famiglia e così hai fatto*. *Si ma ho fallito! E lui è riuscito a farci questo*. Non mi sono neanche accorta che ho smesso di suonare e i draghi mi guardano preoccupati. -Scusate. Tranquilli, non è niente-. Dico sorridendo e accarezzando uno di loro. È meglio se vado, tra poco inizia un'altra lezione e mi sono promessa che avrei provato a seguire le lezioni. Mi avvio verso la classe ma il preside mi ferma. -Leila aspetta. La tua classe è in cortile, il prof sta aspettando te-. Dice lui e io annuisco anche se mi sembra strano che ci faccia andare in cortile. Una volta lì il prof mi sorride. -Finalmente sei arrivata. Stavamo aspettando tutti te-. Dice Serena e io alzo gli occhi al cielo. -Come mai siamo qui?-. Chiede Eli. -Per piacere. Leila potresti suonare la tua melodia?-. Chiede il prof e io annuisco. Tiro fuori il flauto e comincio a suonare, anche se non so perché di preciso. Pochi minuti dopo un'ombra sorvola le nostre teste. Smetto di suonare e un drago di fuoco vola in picchiata davanti a noi. Si posa delicatamente sul terreno e il suo Cavaliere scende dalla sua schiena. Sorride e con un inchino elegante ci saluta. -Buongiorno a voi, spero di non avervi disturbato di prima mattina. Io sono David e porto un messaggio da parte del mio popolo-. Dice con una voce delicata, sorridendo sempre. Il preside affianca il prof. David ci guarda uno ad uno e quando arriva a me una scintilla si accende i suoi occhi, fa un'impercettibile inchino con la testa e io rispondo allo stesso modo. Ti chiamerà lui dopo. Mima con le labbra e io annuisco. -Qual è questo messaggio?-. Chiedo io e lui di nuovo sorride. -La vostra classe è stata gentilmente invitata a visitare il nostro "territorio". Se così può essere definito così-. Dice e io sorrido. Il nostro territorio è nel bel mezzo del mare. Nessuno sa dov'è e come arrivarci, e quando invitiamo qualcuno facciamo una specie di prova. Il preside lo ringrazia. -Di quale popolo fai parte?-. Chiede Devon mentre lui sale sul drago. - Ma come? Non l'avete ancora capito? Sono il messaggero dei Guardiani e dovreste essere onorati. Spero che veniate anche voi Maurice Black. Il capo vuole vederla-. Dice per poi andarsene via. La maggior parte dei ragazzi rimangono stupefatti. -Aspetta. Non ci ha detto quando partiremo-. Dice Jay. -In genere si parte dopo circa una settimana e si sta lì per circa due o tre giorni-. Dico con tranquillità. -Come fai a saperlo?-. Mi chiede Alessia. -Nelle accademie precedenti David è venuto per invitare una delle classi e dopo una settimana sono partiti e sono tornati tre giorni dopo-. Mento prima che il cellulare suoni. Faccio segno che devo andare a rispondere e me ne vado. Vado in camera e rispondo:

~Sei felice o no?

~Si.

~Sono tutti degni?

~Da quello che ho notato si. Per adesso, ma ho ancora una settimana giusto?

~Giusto. Fa attenzione però, so cosa ti è successo e so anche di loro.

~Okay farò attenzione, se no poi chi posso picchiare?

~Ci vediamo.

Chiude la chiamata mentre un sorriso compare sul mio volto.Ritorno in classe e tutti mi guardano. -Che avete da guardare?-. Chiedo io mentre tutti smettono. Mi siedo vicino a Eli che ridacchia coprendosi con la mano. -Che hai da ridere?-. Chiedo io. -Sei entrata che stavi sorridendo-. Dice lei e il alzo gli occhi al cielo. La lezione incomincia e sto attenta anche se so già molte cose. Finita la lezione ci dirigiamo in mensa dove mi siedo col gli altri. -Leila?-. Chiede un professore che non ho mai visto. Ha in mano un mazzo di rose blu. -Sono per lei. Non ho voluto leggere il biglietto per questione di privacy-. Dice porgendomelo. -Grazie-. Dico mentre apro il biglietto. "Per la ragazza più coraggiosa che abbia mai visto. Blu perché rispecchia il colore dei tuoi bellissimi occhi e rose perché sei bella quanto letale" Sono leggermente confusa. Chi mai mi regalerebbe un mazzo di rose? -Che c'è scritto e da chi sono?-. Chiede curiosa Hannah. -Una dedica ma non c'è una firma-. Dico rigirandomi il biglietto e mettendo le rose sulle gambe. -Uhh. Qualcuno qui ha un'ammiratore segreto-. Dice Alex dandomi delle leggere gomitate. Mi alzo e vado a mettere il mazzo di rose in camera. Esco e per mia grande sfortuna mi scontro contro qualcuno. Sto per cadere ma codesta persona mi sorregge. -Ma buon pomeriggio-. Dice lui. È un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi, muscoloso ma non troppo. Mi rimette in piedi ma mi tiene ancora per il fianco. -Po-potresti levare la mano?-. Chiedo mentre lui si avvicina al mio orecchio. -Cos'è non ti piace?-. Dice soffiando sul mio orecchio. Brividi. *Leva immediatamente le mani da lei!!*. *Calmati, ce l'ha faccio da sola*. Tre secondi dopo e questo ragazzo a terra. -Quando ti dico "leva la mano", vuol dire che devi levare le mani-. Dico chinandomi un po'. Me ne vado e torno dai ragazzi. -Ti vedo alterata, cosa è successo?-. Chiede Eli. -Uno stupido biondino-. Dico soltanto e le ragazze si mettono a ridere mentre i ragazzi diventano seri. -Stai lontano da lui. Non è un ragazzo da seguire, si chiama Fede-. Dice Alex. Alzo le spalle. -È anche il più forte dopo Devon-. Dice Jay e io mi metto a ridere. -Mi prendete in giro vero? Lo steso in tre secondi-. Dico io. Sento le porte della mensa aprirsi lui fa capolino. -Tu brutta stronza!-. Dice puntandomi. Mi alzo con nonchalance e lui si avvicina a me. Tutti mi guardano e molta gente sembra spaventata. Si mettono in cerchio mentre i professori cercano di fermarci. Lui mi punta una pistola calibro 50 alla testa. -Io stavo solo cercando di fare conversazione-. Parla con rabbia. -Perché non spari? Faresti un favore a tutti. Io uscirei di scena e la storia della "Ragazza senza Drago" sarebbe solo una storiella da raccontare ai bambini che si comportano male-. Dico io e lui sembra tentennare. Momento adatto. Con una mossa gli tolgo la pistola dalla mano e lo faccio cadere. Estraggo il caricatore e noto che ci sono esattamente tre proiettili. La ricarico e gliel'ha punto ma non voglio ucciderlo. -Uno. Hai iniziato male...-. Sparo di fianco alla sua testa. -...Due. Non darmi mai più della stronza...-. Sparo. -...Tre. Non puntare mai la pistola se poi non sai premere il grilletto-. Sparo e lui trema. Tolgo il caricatore lancio la pistola che lui prende. Tutti mi guardano allibiti e impauriti. *Amo tutta questa paura*. Sorrido. -Non sfidarmi mai più Federico. Ti affidi molto alla forza del tuo drago ed è questo che ti rende debole. Io non ho un drago ma sono comunque riuscita a disarmarti e metterti a terra ben due volte. Loro vi danno forza perché si fidano di voi ma non sono dipendenti. Questo è quello che dovrebbe capire un Cavaliere-. Dico per poi andarmene lasciando tutti stupiti. Nei corridori qualcuno mi ferma e dalla grandezza della mano capisco che è Maurice. -Hai esagerato-. Dice soltanto. -Non ho esagerato, è stata solo autodifesa. Non è degno di venire ma verrà comunque. Voglio vedere come si comporterà alla prova-. Dico mentre lui mi lascia. Mi avvio verso la Serra, mi siedo e chiudo gli occhi. -Perché ti comporti così?-. Dice una voce che riconoscerei anche tra vent'anni. Sospiro. -Mi ritrovo in mezzo a persone che vogliono solo il mio male. Ecco perché-. Dico io di scatto mi attrae a se facendomi cadere sulle gambe e tenendomi per la vita. -Devon. Lasciami-. Dico ma non cede. Mi sposta i capelli da un lato e comincia a lasciarmi una scia di baci. Mugolo incapace di parlare. -Non scapperai facilmente da me. Ti voglio e ti avrò-. Dice soffiando sopra il mio collo. Mugolo ancora e lui sorride. -Ti odio-. Dico in un sussurro mentre ancora mi stringe a se. *Perché non dici niente con lui?*. *Lui è diverso*. *Ti sei rincoglionita anche tu?*. Mugola e io non posso che alzare gli occhi. -A che pensi?-. Chiede lui. -A quanto puoi essere stupido a regalarmi delle rose e scrivermi quel biglietto-. Dico io e lui ridacchia. Devon, tu non lo sai ma non puoi avermi. Non sono quello che tu pensi e non lo sarò mai. Sono un'assassina e potrei ucciderti in questo istante. So che non ti piacerà ma dovrò allontanarti. Sono più pericolosa si quanto pensi e visto.

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Ciao a tutti ecco cosa succede se si fa arrabbiare la nostra ragazze. Buona domenica e buon rientro. Votate e commentate e se potete condividete. Ciao

La  Ragazza senza DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora