~Hàides~

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Dopo aver attraversato molte porte blindate ci ritroviamo davanti a un caverna. La sua caverna. *Qual buon vento ti porta qui. È da molto che non ci vediamo Signora dei Draghi*. Dice lui mentre si siede composto e alza la testa da sotto le ali. -Buon vento non direi. Quegli stupidi sono riusciti a farmi incazzare, hanno scoperto che faccio parte del popolo e in più Aidan non li ha fermati quando si stavano massacrando-. Dico andandomi a sedere su una delle poltrone che hanno messo qui per chi volesse parlare con lui. *Sbaglio o avevi più pazienza in passato*. Ride lui. -Hai ragione Hàides ma questa volta hanno esagerato-. Dico sbuffando. *E tu Atena? Cosa ci fai qui?*. Chiede mentre Atena sembra assente. -Hm... o no. Sono qui solo per tenere compagnia alla Luna-. Dice sorridendo. Lui sembra sorride. -Atena quante ti ho detto che non devi chiamarmi così?-. Dico infastidita e guardandola negli occhi. -Perdonami Leila e che proprio non riesco a sopportare che non ti faccia più chiamare così è il primo nome che ti hanno dato i tuoi ed è anche molto bello-. Dice malinconica. Sospiro. -Atena sai benissimo perché non mi faccio più chiamare così-. *Mia sorella come sta?*. Chiede Hàides. -Bene, mi vuole tutta per se, ma bene-. Dico sorridendo. *Guarda che in fin dei conti il nome Luna ti si addice e anche molto*. Dice lui. Sospiro. -Solo voi due riuscite a chiamarmi ancora così senza che io mi arrabbi-. Dico sorridendo. Sospiro. -Sarà meglio tornare da loro prima che facciano qualcosa di stupido-. Dico con una smorfia. Atena annuisce e salutiamo Hàides. 

Una volta di sopra Atena mi accompagna fino a casa dove noto che tutti i ragazzi sono sui divanetti a gruppetti parlando del più del meno. Nessuno nota la mia presenza e va bene così. Mi avvio in cucina dove trovo Syrius, Jess e Helen, la cuoca di casa. -Buon pomeriggio ragazze, come state?-. Chiede proprio lei. -Ora va meglio-. Dico io andandola ad abbracciare e stampadogli un bacio sulla guancia. Lei sorride. -Syrius veramente tua sorella lascerà al freddo i ragazzi?-. Chiede Maurice mentre ancora sta guardando il telefono. -Certo. Ma stia tranquillo alcuni di loro dormiranno al caldo-. Dico mentre lui si stupisce dal mia presenza. -Suppongo che i miei figli siano esclusi da questa grazia-. Dice lui mentre Helen gli porge una tazza di caffè. -L'unico che starà al freddo sarà vostro figlio Devon-. Lui alza un sopracciglio non capendo il motivo di questa mia decisione. -Dovrebbe insegnargli che le persone non sono oggetti-. Dico acida. A quella affermazione ride. -Per tua grande sfortuna io c'ho provato ma ancora non capisce-. Dice lui finendo il caffè e mettendola nel lavandino. Sospiro. -Che ti ha fatto?-. Chiede perplesso lui. -Crede che io appartenga a lui e che dovrei seguirlo come un cagnolino-. Dico con una smorfia. Sento qualcosa dietro di me rompersi e noto, con la coda dell'occhio che Syrius ha rotto un bicchiere. Sospiro e vado a prendere la cassetta medica che ho qui in cucina. I suoi occhi sono scuri e il suo volto è duro. Gli fascio la mano ancora sospesa in aria. -Io lo uccido-. Sibila a denti stretti. -Sfioralo e io ti rompo un braccio. So gestire i miei problemi da sola-. Dico mentre mi siedo su uno sgabello della penisola. *Sai, ho la sua stessa voglia. Non mi va giù che ti abbia bloccata al muro*. *Però eri felice quando eravamo nella Serra*. *Quello è stato uno sbaglio che non farò mai più. Odio chi si si crede il centro dell'universo*. Sorrido, lei è proprio come me. -Hey Luna ci stai ascoltando?-. Dice Syrius e un ringhio basso esce dalla mia bocca. -Quante volte ti devo ripetere di non chiamarmi così?!-. Dico io fulminandolo con lo sguardo e mentre lui, istintivamente abbassa la testa. Il tavolo si incrina un po' sotto la mia stretta e subito Helen si avvicina e mi abbraccia. -Piccola per favore, calmati-. Il mio petto fa su e giù freneticamente. Chiudo gli occhi e mi assaporo il suo abbraccio. Apro gli occhi e sospirò. -Scusami-. Dico io mentre lui lentamente alza la testa e sorride. -Va bene ragazzi ora però uscite che devo cucinare la cena-. Dice Helen cacciandoci dalla cucina. Ridiamo, ci tratta da bambini ma solo perché ci vuole bene. -Mangiate con noi?-. Chiedo rivolgendomi ad Atena e Syrius. -Per me non c'è problema solo non so se Morgana è d'accordo-. Dice Atena mentre Syrius annuisce. -Sono più che d'accordo, infatti mangio anch'io con voi-. Dice lei entrando in casa. Tutti si zittiscono e ci guardano confusi. La mia espressione da allegra e solare diventa seria e fredda. -Sapete, siete i primi a scoprire così in fretta la sua appartenenza al nostro popolo e poi è anche la prima volta che fa stare al freddo i ragazzi-. Dice sorridendo Morgana. -Mi chiedo come sia possibile che i tuoi studenti siano riusciti a fare ciò. Insomma, si parla comunque dei tuoi ragazzi, rispettosi e delle volte anche gentili-. Dice Syrius a Maurice che alza le spalle. -Sai com'è, sono "La ragazza senza Drago" e in più faccio parte di questo popolo, un disonore per voi-. Dico acida. Lui scuote la testa divertito. -Sei una delle migliori guerriere che abbiamo, drago o no sei una delle più forti-. Dice Jess abbracciandomi da dietro. Sospiro. -Domani ci sarà la prova di forza quindi vi consiglierei di riposarvi dopo cena-. Dico io mentre salgo le scale. -Evelyn-. La chiamo e lei si materializza. -Si mia signora-. -Comincia a raffreddare le stanze-. Dico e tutti si irrigidiscono, anche le ragazze. Tranquille voi due, Alessia e John starete al caldo. Penso mentre guardo Eli. -Mia signora devo anche spostare John e Amelia?-. Chiede lei mentre la perplessità cresce negli occhi dei due ragazzi. Accenno ad un sì e lei si gira verso i ragazzi. -Signorino John lei per questa sera, invece di dormire con suo fratello, dormirà con sua sorella mentre lei, signorina Amelia dormirà in una camera singola-. Dice lei. -Come mai questa scelta?-. Chiede Devon serio in volto. -Perché lo voglio io e per la cronaca stasera chiederò a Evelyn di chiudervi dentro, tanto avete l'occorrente nelle vostre camere-. Dico io mentre me ne torno in camera. Mi faccio una doccia e poi mi sdraio sul mio adorato letto. Qualcuno bussa alla porta e dopo un mio "avanti" la figura di Jacob si presenta davanti a me. -Jay. Vieni, siediti-. Dico sedendomi a gambe incrociate e indicandoli di sedersi vicino a me. -Ehm... io... io volevo solo scusarmi. Lui ti ha insultata e io... mi sono arrabbiato-. Dice a testa bassa come un cane bastonato. Con la mano gli faccio alzare la testa così che mi possa guardare negli occhi. -Non hai nessuna colpa Jay, credevi di fare la cosa giusta e hai agito di riflesso-. Dico accarezzandogli il volto. -Tu sei in camera con Alex vero?-. Chiedo e lui annuisce. -Bene-. Dico sovrappensiero mentre sorrido. -Perché?-. Chiede lui perplesso. -Oh, niente solo non mi ricordavo con chi eri in stanza-. Dico vaga. -Tra poco mangiamo, scendi?-. Chiede e io annuisco facendolo uscire e dicendogli che arrivo subito. -Evelyn-. La chiamo e la sua voce riecheggia nella camera. -Riscalda la stanza di Alessia, Elisabeth e Jacob. Loro sei staranno al caldo-. Dice e lei risponde con un sì. 

Scendo e vado in cucina dove Helen sta sistemando i piatti da portare in sala. Noto che quasi tutti sono seduti, mancano solo poche persone, quindi decido di cominciare a portarli. Prendo il carrello e mi avvio in sala. Alla mia entrata tutti si zittiscono e noto che c'è solo un posto vicino a Jess, di fianco ho Eli e davanti Alessia. Prendo tre piatti e comincio a servire mio fratello, Jess e Maurice che è alla sua sinistra. Syrius sorride e Maurice è confuso. -Helen ti ucciderà lo sai?-. Chiede e io ridacchio. Servo quasi un quarto della tavolata. -Leila!-. Sentiamo urlare dalla cucina mentre Syrius ride e Jess si trattiene. -Por amor de Dios. Leila cuántas veces te he dicho lo que hago!-. (Quante volte ti ho detto che faccio io) Dice sbucando dalla cucina e togliendomi il piatto dalla mano e trascinandomi al mio posto. -Avanti Helen, sai benissimo che non voglio farti faticare-. Dico mentre sorrido per la sua reazione. Mi obbliga a sedermi. -Io non fatico per questo, fatico perché voi non mi fate fare il mio lavoro e poi ci sono i camerieri-. Dice indicando me, Jess e Syrius. I due sorridono e lei sbuffa. Si avvia verso il carrello e continua il lavoro che ho iniziato io. Ridacchio e chiedo ad un cameriere di versare l'acqua a tutti. Dopo mangiato tutti si ritirano nelle loro camere e così faccio anche io. Mi arriva un messaggio da Alessia:

-Scusa ma non avevi detto che avremmo dormito al freddo? Perché camera nostra e ancora calda?

Gli rispondo:

-Sono crudele fino ad un certo punto. Non punisco chi non ha fatto niente di male.

Spengo il telefono e mi cambio con un pigiama leggero poi buttarmi sul mio adorato letto caldo.

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Ciao a tutti sono tornata. Come avete passato le vacanze? Io bene scusate se non ho pubblicato niente in questi giorni ma era vacanza e poi qui ho poco internet quindi perdonatemi pubblicherò raramente. Ciao e buongiorno

La  Ragazza senza DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora