~Un ricordo fin troppo traimatico~

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-Fermi tutti. Voi non andate da nessuna parte-. Dice una voce che fa paura a tutti. Tutti tranne a me.

Un uomo vestito tutto di nero ci fa voltare tutti. Chi confuso, chi un po' spaventato dalla sua espressione maligna. Poi ci sono io che stranamente sorrido. -E io che credevo che ci saremmo rivisti molto più tardi Figlia della Notte-. Dice lui abbozzando un sorriso che però e troppo inquietante. -Cosa succede? Siamo per caso in pericolo?-. Chiede Maurice preoccupato dalla comparsa dell'uomo. -Siete entrati nel mio territorio e sai benissimo che cosa succede se qualcuno entra ed esce senza essere ferito-. Dice lui mentre si gira verso tutti noi. Il preside deglutisce rumorosamente capendo cosa sta per succedere. -Cosa vuoi dire?-. Chiede Jay non capendo la situazione. -Oh che sbatado. Mi sono dimenticato di presentarti. Piacere a chi non mi conosce, io sono Lucifero-. Dice e tutti sembrano non respirare più. I draghi indietreggiando di poco capendo chi hanno davanti. -Voi sapete cosa succede a chi entra nel mio territorio e ne esce illeso, vero?-. Chiede lui con un sorriso maligno stampato in faccia. -Chi esce dal vostro territorio illeso è obbligato a venire con voi per un tempo che voi stabilite così da "scontare" la pena-. Dice Devon. -E sapete cosa succede quando è un gruppo ad entrare?-. Chiede nuovamente. -Scegliete o si offre una persona che fa da capro espiatorio-. Dice John. Sorride sapendo che ha ragione. -Quindi.... chi scegliere....-. Come se fosse una scelta difficile. -Vengo io-. Dico di punto in bianco. Tutti si girano verso di me e io avanzo verso Lucifero. Una mano però mi blocca e mi fa girare. Eli mi guarda spaventata e li non posso che sorridere. -È stata una mia colpa, Eli. Ho fatto io l'errore quindi vado io-. Dico rivolgendomi a tutti. -Che dici? Non è colpa tua-. Dice Alessia. -Sono stata io a decidere di non dire niente a Devon e ora ci ritroviamo in questa situazione-. Il silenzio cala e il preside chiama Lucifero che però si mette a ridere. -Siete molto fortunati che si sia sacrificata per voi, sapete?-. Dice lui sorridendo. -P...perché?-. Chiede un ragazzo spaventato dalla situazione. Lucifero si lecca i baffi nel sentire tutta questa paura. Sospiro. -Credo che nessuno di voi sia mai stato all'inferno e non lo auguro neanche al mio peggior nemico. Per queste stronzate sono stata portata all'Inferno  almeno cinque volte. Credevo che avremmo finito in fretta, ma a quanto pare avete bisogno di risposte. Tutto questo però si poteva evitare se mi aveste dato ascolto ma comunque qualcun'altro, oltre a me sapeva il pericolo a cui stavate andando in contro. Comunque ha voluto tacere e mettere tutti in pericolo-. Dico avvinivandomi più a Lucifero così che possa creare il Cerchio di fuoco. Tutti tacciono e si girano verso i due che prima mi hanno ignorato. Sospiro. Esco dal Cerchio, mi tolgo la tracolla e la do a Eli. -Puoi portarla in camera mia. Dovrò stare con questo individuo per tre giorni quindi preferisco che la mia roba sia portata a "casa"-. Dico io e il preside sgrana gli occhi. -T-tre giorni?!-. Chiede incredulo. -Sarà meglio che avvisi mio fratello. Se lo viene a sapere da solo potrebbe alterarsi un po'-. Dico io alzando le spallucce. Rientro nel Cerchio e il fuoco si alza coprendomi completamente la vista. Mi ritrovo nel palazzo di Lucifero, precisamente nel suo ufficio. -Siediti e non fare niente. Sai benissimo che non puoi addormentarti-. Dice lui mentre si siede. Qui all'Inferno, in genere si viene o perché si è morti o perché si deve pagare qualcosa. Se ci si addormenta le proprie paure e i traumi vengono a farti visita e preferisco di no. Sbuffo. -Sembra che la situazione non stia migliorando-. Dice alzando gli occhi da quei documenti e fissandoli ai miei che ora sono eterocromatici. -Continua ad essere la stessa merda di sempre-. Dico io. -Però qualcosa di diverso c'è-. Dice e io alzo un sopracciglio confusa. -Il gruppetto con cui hai "legato"-. Dice lui mimando le virgolette. -Vero, ma non cambia. Tutti gli altri mi disprezzano e mi odiano-. Dico io alternandomi. -È perché non sanno la verità-. Dice lui ovvio. Sospiro e lascio cadere il discorso. -Vai a farti un giro. Non mi piace vederti così-. Dice lui e allora mi alzo ed esco dall'ufficio. È da ore che giro e so benissimo che qui il tempo passa veramente più velocemente che sulla terra, ma comunque mi sto annoiando. Per i corridori incontro molti demoni che al mio passaggio mi guardano con ammirazione e chi china pure la testa in segno di rispetto. Di punto in bianco qualcuno mi abbraccia e mi fa cadere. -Leila!!-. Dice la persona in questione. -Okay Nymeria. Così però mi soffochi-. Dico io sorridendo. Mi lascia e ci rialziamo. -Come mai qui? Non dirmi che quelle teste di cazzo ti hanno messo nei casini, vero?-. Chiede e io annuisco. -No. Questa volta sono stata io metterli nei casini. Non gli ho detto che il sentiero era nel vostro territorio e l'hanno percorso comunque-. Dico io alzando le spalle. -Da quando questa indifferenza verso i tuoi compagni?-. Chiede mentre ci incamminiamo per i corridori. -Non è indifferenza la mia. Io gli avevo detto che era pericoloso e loro non mi hanno dato retta-. Dico io mentre un ragazzo dai capelli rossi come il fuoco ci raggiunge. -Ma che sorpresa, motivo della visita?-. Chiede Lux. Lui è un demone, come tutti d'altronde. -Compagni troppo stupidi da capire da che era meglio ascoltarmi-. Dico con nonchalance. -Come sta?-. Chiede di punto in bianco Nym. -Bene, credo. Come al solito non fa avvicinare nessuno-. Dico e lei sospira. -Credo sia del tutto normale-. Dice Lux. Passiamo il resto del tempo a parlare del più e del meno senza mai entrare in quell'argomento. Siamo in uno dei salotti del castello. Sto per alzarmi e andare a chiedere a Lucifero se posso andare ma qualcuno mi prende per il collo e mi trascina non so dove. Sento Nym e Lux dire a questa persona di stare più che calmo ma dopo aver superato le porte dell'ufficio cala il silenzio e siamo solo noi. Mi lascia e cado col culo sul pavimento. Si siede sul divano e guarda le fiamme del fuoco ballare. -Lucifero posso tornare a casa?-. Chiedo e un ringhio esce dalla sua bocca. Mi alzo e mi metto difronte a lui con la testa china. -Con il vostro permesso potrei tornare sulla terra?-. Chiedo ma quello che ottengo è solo silenzio. Mi prende il braccio e mi costringe a mettermi a cavalcioni su di lui. Sussulto non aspettandomi questo suo gesto. Mi ritrovo così, a guardare quegli occhi simili a due rubini lucenti. Mi tiene bloccata su di lui con una mano sulla  coscia e l'altra sulla schiena. Per non starli troppo vicino mi tengo con le braccia sul suo petto. -Lucifero?-. Lo chiamo ma continua a non dire niente. Pian piano vedo che la sclera dei suoi occhi comincia a diventare nera. Sussulto, ma questa volta per la paura. Si avvicina lentamente a me alzando la mano che ha sulla mia schiena fino ad arrivare ad accarezzarmi la testa. -Cosa s-stai facendo?-. Chiedo impaurita. È la prima volta che ho paura di lui. Non ne ho mai avuto perché, anche se mi torturava sapevo che, quando sarei tornata, avrei avuto qualcuno su cui contare ma adesso tutti sono lontani e non posso tornare da loro. -Perché tremi? Non devi aver paura di me-. Dice sussurrando al mio orecchio. Cosa che mi fa venire i brividi. Scende giù fino al collo e lo annusa. -Cosa c'è che non va?-. Chiedo mentre cerco di spostarlo. Lui sbuffa. -Qui sei l'unica umana adesso e io ho bisogno di sfogarmi. Stupidi umani, hanno fatto del male hai miei animali e questo mi fa saltare i nervi-. Dice stringendo la mano che ha sulla coscia. Poco dopo si avventa sul mio collo. Un urlo soffocato esce dalla mia bocca. La vista si fa offuscata e i suoni diventano ovattati. Dovrei stare sveglia ma se lui fa così non posso oppormi. Gli occhi si chiudono e cado tra le braccia di Morfeo.

Il bosco è silenzioso e l'unica luce che ci illumina è la luna piena. -Leila ti prego scappa!!-. Sento urlare mia madre. Capisco che sto rivivendo quella dannata notte. -Io non me ne vado! Torneremo a casa tutti insieme!-. Dico io mentre degli uomini ci circondano e i draghi di mamma e papà cercano di tenerli lontani. Un uomo riesce a oltrepassarli e riesce a ferire Syrius all'occhio. -Syrius! Stai bene?-. Gli chiedo avvicinandomi a lui e sparando a quell'uomo. Sento i draghi di mamma e papà mugulare e vedo che cadono a terra. I miei li vanno ad aiutare ma lui spara a mamma. -No!-. Urlo io cercando di avvicinarmi ma Syrius mi blocca. Papà va dalla mamma ma viene accoltellato alle spalle. -No ti prego. Non possiamo lasciarli-. Dico sussurrando. Il drago di Syrius cerca di portarci via ma io cado e mi ritrovo al suolo circondata da quei uomini. Lui sorride. -Ma che bel premio che abbiamo qui-. Dice e cerca di prendermi ma il respiro di ghiaccio di Frost lo allontana. -Errore fatale-. Dice per poi colpire Frost. -No! Ti prego lasciala. Lei non c'entra niente-. Dico cercando di trattenere le lacrime. -Shh. Tranquilla ho altri progetti per voi due-. Dice sorridendo e prendendomi mi solleva per portarmi non so dove... Nero, tutto fottutamente nero. -Sveglia piccoletta. Non abbiamo finito-. Dice buttandomi una secchiata d'acqua. -Le cose stanno andando per il verso giusto-. Dice prendendomi il viso per vedere come ero o per meglio dire, come sono. -Il suo sangue sta facendo effetto-. Dice lui sorridendo. -Possiamo provare anche quella cosa-. Dice lui girandosi di spalle. -Qu-quale cosa?-. Chiedo avendo più paura di prima. Si gira con una pistola in mano. Me la punta alla testa e sorride di nuovo. -Buona notte Figlia dei draghi-. Dice poi mi punta la pistola al cuore.....-No!-.

Urlo mettendomi seduta sul letto. Ho di nuovo il respiro affannato e il cuore che esplode nel petto. È per la prima volta che sono qui, piango. -Merda!-. Urlo io. -Fottutissimi cacciatori!-. Urlo singhiozzando.

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Ciao a tutti questo è il nuovo capitolo. Spero vi piaccia commentate e votate. Vorrei che mi daste anche, per chi sta leggendo questa storia, di leggere anche l'altrae darmi anche un suo commento. Buona sera a tutti e buon inizio settimana.

La  Ragazza senza DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora