Capitolo 4

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Arrivo a scuola leggermente in ritardo, con il fiatone e la giacca zuppa di acqua. La sveglia non ha suonato e per la fretta ho dimenticato l'ombrello a casa. Ed eccomi qui ad attraversare il corridoio sperando almeno di avere una felpa nell'armadietto. Sfilo la giacca e so di star perdendo la prima ora, ma non posso entrare in aula conciata così, come un pulcino bagnato e con i capelli spettinati.
-Ah, non ci voleva- Guardo l'interno dell'armadietto vuoto. Mi mordo il labbro cercando di farmi venire un idea su come poter asciugare la giacca. Vado nel bagno delle ragazze, ora non ce nessuno. Mi siedo su uno dei mobili del lavabo passo sotto il getto di aria fredda le parti bagnate della giacca sperando si asciughino in fretta.
-E lui ha detto...-
Sento delle voci entrare nel bagno, corro in uno dei gabinetti chiudendo la porta dietro di me, se mi scoprono fuori dall'aula per me saranno problemi.
-Non credevo ti piacesse Josh, pensavo avessi un debole per Bryce. Inoltre ora che è diventato capitano mi sembra più appetibile-
Riconosco queste voci sono le amiche di Olivia, Betty e Tori molto più velenose di lei. Mi siedo sul water aspettando che escano non voglio imbattermi in loro, me ne basta una a farmi sentire una disadattata.
-Bryce Hall ha occhi solo per quella Addison, ma non credo che dureranno molto- Dice Betty aprendo l'acqua del rubinetto.
-E Noah? Anche lui è un bel pezzo di manzo- Betty sta parlando di Noah Beck lui è un mio amico, una volta ricordo che aveva una cotta per Dixie, gli piaceva molto ma poi si è fatto avanti Tyler con lei e lui ci ha rinunciato. Anche Noah fa parte della squadra ma ha un ruolo minore rispetto a Tyler, ma quest'anno credo che si farà valere, uno come lui non può rimanere nell'ombra.
Lo conosco da molto tempo, lui mi piace, credo di poterlo definire quasi come il ragazzo della porta accanto, forse il migliore amico che tutte vorrebbero.
E inoltre devo dare ragione a Betty, fisicamente Noah non è niente male, anzi gli allenamenti che sta facendo gli hanno fatto venire su dei bei muscoli. Il mio telefono vibra cerco di silenziarlo prima che quelle due mi sentano, ma penso abbiano capito che non sono sole in bagno. Ce silenzio ma le sento bisbigliare, ad un certo punto Tori dice una frase che non so perchè ma mi fa stringere i pugni sulla giacca.

-E che ne pensi dei due nuovi studenti?- Domanda Betty alla sua amichetta mora.
-Olivia ha messo gli occhi su Hudson, e sappiamo bene io e te che...-
Come se potessi vederla credo che stia guardando la porta del bagno dove sono nascosta.
 -Non le ci vorrà molto prima che diventi suo- Le due ridacchiano civettuole, sapendo che chiunque sta ascoltando la loro conversazione farebbe meglio a non intromettersi fra Olivia e il suo obbiettivo.
Certo, perchè Chase per lei è solo qualcuno da usare e gettare via quando non gli serve più. Dopo minuti interminabili escono dal bagno sbattendo la porta, mi prendo qualche minuto dando poi un pugno un pò troppo forte alla parete del bagno.
-Ahia...- Mugolo massaggiandomi la mano. Mi guardo allo specchio sistemando i capelli come meglio posso, sistemo il viso passando una salvietta umida sotto gli occhi la pioggia mi ha fatto colare il mascara, assomigliavo ad un panda.
Passo il lucidalabbra sulle labbra e sbuffando prendo lo zaino e la giacca ancora umida pensando alle parole di Tori. Non ho voglia di andare a lezione ma non posso fermarmi nel corridoio, poi un illuminazione io ho un posto dove nessuno va mai e dove potrò stare da sola. Faccio per svoltare l'angolo quando mi scontro con qualcuno e mi ritrovo fra le sue braccia.
-Ehy stai più attenta- Riconosco la sua voce, ma che ci fa qui e non ha lezione.
-Scusami ero un pò distratta- Alzo lo sguardo e davanti a me c'è Noah in tuta sportiva.
-Che ci fai nel corridoio?- Gli racconto in breve le mie sventure mattutine. Lui sorride prendendomi in giro.
-Ti va di venire con me agli allenamenti?-
-Non so se sia una buona idea, sai...non mi va molto di vedere le ragazze pon pon sbavare dietro voi maschietti- Dico ridacchiando.
-Tranquilla loro non ci saranno, anzi il coach non vuole più che ci siano anche loro quando ci alleniamo. Pensa che possiamo distrarci-
-Dice bene- Rispondo dandogli un pugno inoffensivo sulla spalla.
-Lo prendo come un si?- Dice speranzoso.
-Mi hai convinta-
Noah prende il mio zaino e insieme ci avviamo in palestra. Continuiamo a chiacchierare di varie cose con lui mi sento spensierata e a mio agio. In palestra mi siedo sugli spalti mentre lui raggiunge i suoi compagni per il solito allenamento.
Si gira a guardarmi e io con la mano lo saluto, il coach lo riprende facendogli fare dei giri di campo insieme a Bryce e altri due ragazzi.
Ora capisco perchè le cheerleader volevano allenarsi durante gli allenamenti. Ridacchio, con la vista di tutti quei pettorali scolpiti anche a me verrebbe voglia di fare esercizi solo per guardare i ragazzi allenarsi.
Non sono la sola in palestra ci sono anche altri ragazzi sparpagliati sugli spalti, chi studia e chi fa finta solo per ammirare i manzi.
Non sono una patita di football, ma quando la squadra ha una partita importante cerco di dare un supporto morale. E inoltre Noah mi chiede spesso di andarci, dice che la mia presenza lo aiuta a concentrarsi e a dare il meglio di se in campo.
È solo un adulatore, ma è un pò difficile dirgli di no.
-Ehy Charli-
-Come mai non ti alleni anche tu Tyler?-
-Ho preso una storta- Dice sedendosi accanto a me e indicandosi il ginocchio fasciato. -Non è niente di che ma il coach dice che devo stare a riposo e quindi eccomi qui-
-Significa che tiene molto hai suoi ragazzi- Lui annuisce. -Hai visto Dixie in giro?-
-Oggi non è venuta. Non stava molto bene- Ieri a cena era piuttosto strana, non ha mangiato molto e stamattina dormiva ancora quando sono uscita. Noto Tyler con lo sguardo basso come se fosse perso nei suoi pensieri.
-Dopo scuola potresti andare a trovarla, le farebbe piacere- Lui annuisce felice, fiera di avergli fatto tornare il sorriso.
Noto il suo sguardo posarsi sulla mia mano diventata violacea, non me ne ero accorta, appena me la sfiora ho un sussulto e stringo gli occhi. Fa malissimo, cavoli non pensavo che un semplice pugno sul muro potesse farsi tanto male, devo aver colpito piuttosto forte.
-Ma che hai fatto?- Dice preoccupato. Ora cosa gli dico?!
Non posso di certo dire che mi sono incavolata per il commento di Tori. In realtà non so nemmeno il perchè me la sono presa tanto, non avrei dovuto io e Chase non siamo niente e lui può fare quello che vuole.
-Per sbaglio mi sono chiusa la porta nell'armadietto...ma non pensavo sarebbe diventata cosi, prima non mi faceva male- Dico dicendo la prima cosa che mi è venuta in mente.
Lui mi guarda con fare sospetto, forse non crede a ciò che gli ho appena detto ma penso di essere stata abbastanza convincente.
-Devi andare in infermeria, non puoi tenerla così- Fa per alzarsi ma lo precedo, raccolgo lo zaino e gli dico che vado da sola.
Teresa è l'infermiera della scuola, è una donna molto gentile e disponibile, ha una corporatura robusta non molto alta, ha i capelli ricci e scuri e un paio di occhiali tondi sul naso.
Appena sono da lei guarda la mia mano ci passa su una pomata e una fasciatura da tenere su qualche giorno. Prima di uscire mi raccomanda di prendere una medicina per un paio di giorni e la mano tornerà come nuova.
Le sorrido chiudendomi la porta alle spalle.
Sospiro, ho proprio voglia di andare in quel posto.§
Salgo in fretta le scale che portano al tetto sperando di non incontrare nessuno, in realtà il tetto è poco frequentato, ci viene solo il giardiniera di tanto in tanto per curare le piante. Infatti sul tetto della scuola ce una serra con tante varianti di piante e fiori, il preside ne è molto orgoglioso ci tiene parecchio.
È il mio posto preferito quando voglio restare da sola e pensare. Quando chiudo la porta alle mie spalle sento una canzone in sottofondo molto familiare, mi avvicino al suono e non ci posso credere, evidentemente non solo a me piace fare tiktok tra i fiori. Lui mi nota, mette il telefono in tasca e si gira verso di me.
-Da quanto tempo sei li?- Dice sorpreso dalla mia presenza.
-Questo dovrei chiederlo a te-
-Non sapevo di questo posto l'ho scoperto per caso mentre marinavo una delle lezioni- Dice tranquillo.
-Ma complimenti-
-Al fatto che ho trovato la serra o che ho marinato una lezione?- Dice con il suo solito sorrisetto lascivo.
-Se vuoi essere una capra è affar tuo ma...- Mi interrompe avvicinandosi a me, il solito Chase.
-Potrei dire la stessa cosa di te- Dice alludendo al fatto che non mi trovo in classe.
-Qui non stiamo parlando di me. Davvero che ci fai qui?- Mi siedo su una panchina mentre aspetto una sua risposta.
-Sono stato buttato fuori dalla lezione di scienze...ho risposto male alla prof...- Dice vago sedendosi accanto a me.
-Che bravo ragazzo- Lo prendo in giro lui mi guarda cingendomi le spalle con il braccio, siamo così vicini.
-E tu cosa hai fatto signorina D'amelio per non essere a lezione?-
-Niente, ho fatto tardi e l'ho saltata- Dico alzando le spalle come se fosse una cosa normalissima da fare.
-Vedi che sei una ragazzaccia anche tu?- Dice avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Poso la mano buona sulla sua camicia allontanandolo da me, non posso baciarlo ora devo prima capire ciò che provo per lui. Lui sbuffa ma ride allo stesso tempo.
-Smetti di pensare a qualsiasi cosa la tua testolina sta pensando- Dico puntando un dito sulla sua fronte. Lui mi prende la mano baciando il palmo delle dita, la ritiro guardandolo male.
-Mi dici perchè sei qui?- Dice lui puntando il suo sguardo sulla mia figura.
-È il mio posto preferito...- Guardo un punto impreciso della serra. -Vengo spesso quando voglio allontanarmi dagli altri- So che Chase mi sta guardando ma la mente mi riporta ad un episodio accaduto qualche giorno fa e per un attimo mi estraneo, mi risveglio dai miei pensieri solo in un secondo momento quando sento le sue dita sfiorarmi la fasciatura.
-Cosa hai fatto alla mano?- Dice non staccando gli occhi da essa. Che scusa avevo inventato con Tyler? Cerco di fare mente locale ma ora mi sfugge.
-Niente di che...l'infermiera ha voluto comunque fasciarla-
So che come scusa è pessima, ma non mi veniva in mente nient'altro. Come Tyler anche Chase mugugna ed è palese che nemmeno lui crede a quello che ho detto, ma cosa posso farci ormai è successo e poi guarirà presto non ce bisogno di dargli tanta importanza.
Con delicatezza prende la mia mano fasciata e la porta alle labbra baciandola mentre il mio cuore fa una capriola.
È così dolce e tenero in questo momento che mi fa venire voglia di stringerlo forte al petto e non lasciarlo andare via.
-Dicono che se dai un bacio su una ferita questa poi passa in fretta- Mi viene da sorridere a queste parole, è semplicemente perfetto. Una folata di vento mi fa stringere nelle spalle, sussultiamo entrambi appena sentiamo la porta della serra spalancarsi. Chase si sporge e vede il guardiano entrare con una pala.
-Dobbiamo andare ce il guardiano- Dice sussurrando al mio orecchio. Annuisco semplicemente, riprendo lo zaino camminando accucciati coperti dalle piante, ma ad un tratto un vaso cade e si frantuma a pochi passi da noi.
Il guardiano ci vede e noi corriamo fuori con lui che sbraita rincorrendoci. Chase mi tiene la mano scendiamo in fretta le scale ridendo come pazzi, il mio cuore batte fortissimo, ad un certo punto mi tira in uno stanzino coprendomi la bocca.
Il guardiano ci passa davanti e noi tiriamo un sospiro di sollievo, non andremo dal preside questa volta.
Chase toglie la mano dalla mia bocca guardandomi per quanto il buio dello stanzino ci permette. Porta le sue mani sui miei fianchi avvicinandomi a lui, come se non fossimo già abbastanza vicini così.
Sento il suo respiro sul mio collo, il suo alito sa di menta e io sento che lentamente mi sto perdendo in lui.
Nonostante il semi buio che ci circonda i suoi occhi sembrano brillare più intensamente del solito, mi sento rapita e il mio stomaco decide di fare le capriole.
Con la punta del naso risale lentamente la linea del collo spostandosi sulla guancia, lascia un bacio sul mio naso facendomi sorridere.
So che è sbagliato baciarlo.
So che ho sempre detto di volere prima capire cosa provo per lui.
So che non devo permettergli di farmi ciò che vuole.
So che non devo lasciarmi andare cosi, come se fosse lui a dettare le regole del gioco.
Ma ditemi, voi riuscireste a fermarvi davanti a quegli occhi incredibilmente magnetici?
Quando le nostre labbra stanno per sfiorarsi ad un tratto la campanella del cambio ora suona e tra pochi secondi i corridoi saranno pieni di studenti e non posso permettere che ci vedano uscire dallo stanzino degli inservienti insieme.
Chase non molla i miei fianchi anzi, li stringe più forte, posa una mano sotto il mio mento, fa per alzarlo e avvicinarsi quando un rumore ci distrae e in quell'attimo che Chase allenta la presa, io sgattaiolo fuori non guardandomi indietro. 

In Your Eyes - Chacha Love StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora