Capitolo 1

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In un attimo tutto si fece buio. 

Mi risvegliai con fatica, pensai solo di dover rivivere quella tortura ancora una volta, mi aspettavo infatti che qualcuno mi portasse nuovamente in quella stanza gelida. Ero già abituata ad avere ferite per tutto il corpo e a provarne il bruciore ma non pensavo di essermi così tanto abituata da non sentire dolore. Eppure era strano. La sensazione di avere un letto e un cuscino morbido sotto la testa. Che non fossi in quella lugubre camera? 

Aprii gli occhi lentamente, come se avessi paura di vedere in quale luogo mi trovassi. E stranamente mi ritrovai in un posto mai visto. Non potevo crederci. Che quei ragazzi mi avessero portata in salvo? No, troppo bello per essere vero. Ed ecco che alla mia vista apparve quella che sembrava una stanza di ospedale. Lo era? Eppure non era così terribile. Beh, qualsiasi posto sarebbe stato migliore di quello in cui mi risvegliavo nelle ultime settimane. Avevo una mente piuttosto operativa per essere una a cui avevano tolto i ricordi di una vita. Avevo una famiglia? Un padre, una madre..ecco che iniziai a divagare con la fantasia, come sempre. Mi misi seduta sul lettino e notai una grande vetrata alla mia destra. Da lì si intravedeva un piccolo parco con un laghetto e i raggi del sole riflettevano fin sul mio letto. Doveva essere l'Alba. O il tramonto? Che ora è? Da quanto tempo sono qui? Mi grattai la nuca in cerca di risposte, come se la mia testa potesse averle. Feci un sospiro quando sentii la maniglia della porta girare e li mi vennero i brividi. Speravo con tutta me stessa che non fosse una di quelle persone che mi tenevano rinchiusa in quel postaccio. Quando la porta lentamente si spalancò, la figura di un ometto striminzito apparì davanti i miei occhi, ma quando si accorse che io ero sveglia subito cambiò aspetto diventando alto e muscoloso con un enorme sorriso stampato sul volto. 

"Va tutto bene, perchè adesso ci sono io qui!" Disse per poi tossire e sputacchiare del sangue, ritornando alla forma originale con cui aveva aperto la porta.  

Io rimasi scioccata nel vedere tutto ciò, ma allo stesso tempo sembrava abbastanza buffo. Non so chi fosse quello strano signore, ma di certo non mi sembrava una persona cattiva. Si avvicinò così al mio letto con uno sguardo leggermente cupo, cercando di sforzare un sorriso. 

"Beh, immagino che tu sappia già chi io sia..posso spiegare.."

Io sbattei più volte le palpebre, scuotendo piano la testa. Perchè avrei dovuto sapere chi fosse quell'uomo? Che fosse un mio parente?

"Accidenti! Come non sai chi sono!? Allora mi presento, io sono All Might, il simbolo della pace, l'eroe numero 1! "

Riprese quella forma muscolosa a quelle parole, e io rimasi di stucco. L'eroe numero 1? Il simbolo della pace? A quel punto ritornò in quella sua forma mingherlina, scusandosi per non poterla mantenere per troppo tempo per il momento. Io accennai un mini sorriso trovandolo abbastanza divertente. Mi incuteva sicurezza quell'uomo, a pelle. 

"Allora giovane..come ti chiami?" 

"(Y/n).." dissi io flebilmente con uno sguardo perso nel vuoto.

"Giovane (Y/n)! Vuoi raccontarmi quello che ti è successo?" mi chiese gentilmente. 

"Mh-mh.." annuì con il capo, tornando a guardare con leggero imbarazzo il signore vicino a me. 

"Beh ecco non so per certo cosa sia successo ma.. vede mi-mi tenevano prigioniera in una stanza e facevano strane cose su di me..non so dire cosa di preciso, ma so per certo che sia qualcosa che ha a che fare con i quirk. E mi hanno anche cancellato la memoria, quindi a parte le ultime settimane di torture non ricordo nulla della mia vita passata.."

Presi un enorme respiro dopo aver raccontato il minimo indispensabile. Quell'uomo mi osservava con un'aria dispiaciuta, vedeva che faticavo a parlare. 

Something About You (Bakugou Katsuki X reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora